Il Culto evangelico protestante


I momenti essenziali del Culto evangelico sono:

1. L’invocazione della presenza del Signore con preghiera e canto.

2. La confessione di peccato per mezzo di una preghiera silenziosa, preceduta dalla lettura della legge di Dio e seguita dalla preghiera del predicatore, dal canto, dall’annunzio del perdono e da un inno di riconoscenza.

3. La parola di Dio. Lettura di uno dei brani della Scrittura, preghiera, canto e predicazione.

4. Informazioni sulla vita della chiesa e sulle attività che vi si svolgono. Raccolta delle offerte, come atto di riconoscenza e consacrazione al Signore, per sostenere i progetti di testimonianza e di servizio della chiesa.

5. Preghiera di intercessione, recitazione del Padre Nostro, canto finale e benedizione.

Il culto evangelico è un momento fondamentale della vita comunitaria. La partecipazione si esprime nel canto della comunità, nelle letture, nelle preghiere, in contributi di pensiero e di esperienze.

Generalmente tutte le prime domeniche del mese e in altre circostanze particolari, si celebra la Comunione o cena del Signore, secondo l’istituzione di Gesù, con pane e vino. Gli elementi del pane e del vino ci dicono che Gesù è realmente presente e sono i segni della comunione con lui e tra noi. La comunione della chiesa evangelica è aperta a tutti coloro che desiderano parteciparvi, con umiltà, fede, ricerca di verità e disponibilità.

Nella chiesa evangelica sono celebrati battesimi (a bambini e adulti), matrimoni (anche con riconoscimento civile) e funerali.

Nelle chiese evangeliche non vi sono immagini, statue, oggetti sacri; non vi è altare, non vi sono sacerdoti. C’è una comunità di fratelli e sorelle che vivono dell’annuncio dell’Evangelo, della presenza del Signore, della guida dello Spirito, del perdono dei peccati, alla ricerca sempre rinnovata di una fede più forte, di una speranza più salda, di una carità autentica.

Ordine del Culto - domenica 29.05.2011

CHIESA EVANGELICA METODISTA DI VERBANIA

5° Domenica di Pasqua “Pregate!”
Celebrante: pastore Jean-Félix Kamba Nzolo
 
ACCOGLIENZA E LODE

Benedetto sia Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione in Cristo. Amen.

Inno: 32/1

Testi di apertura [ seduti]


Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto (Matteo 7,7).
Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia (Salmo 66,20).


Preghiera
Inno: 32/ 2.3.5

Confessione di peccato 
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto (Matteo 7,7)

Preghiera

Inno: 186 [assemblea in piedi]


Annuncio del perdono


<<Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo>> (Giovanni 16, 33b).


Cristo è il fondamento della nostra vita e della nostra fiducia, perché ha vinto il mondo, e anche il nostro peccato. In lui abbiamo la pace. Amen.

Canto: Sono io Signor (Innario “Cantiamo insieme” n.49) [assemblea in piedi]

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO [assemblea in piedi]

Preghiera

Letture bibliche:

Salmo 82; Ebrei 13, 1-2; Genesi 18,1-18

Intermezzo musicale

Predicazione: Genesi 18,1-18

Canto: L'immagine di te [assemblea in piedi]

COMUNIONE IN CRISTO
Comunicazioni e informazioni [ seduti]


Raccolta delle offerte


(Sii un donatore generoso. L’Eterno ti colmerà di beni, ti aprirà i suoi ricchi tesori e benedirà il lavoro dei tuoi mani).

Presentazione delle offerte


Intercessione
(Apriamo i nostri cuori al Signore, rivolgiamoci a Lui con le preghiere libere e spontanee. Preghiamo per noi, per le nostre famiglie, per le nostre chiese, per il nostro paese e per il mondo).


Padre nostro [assemblea in piedi]

Canto: Maie ntziwé

Benedizione:
La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con voi. Amen. (2 Corinzi 13,13)


Inno: 236 (Amen, Signore, amen! )

14/05/2011

Preghiera per la pace – Domenica 22 maggio 2011

Lettura biblica: Efesini 2, 14-22

“14 Infatti Cristo è la nostra pace: egli ha fatto diventare un unico popolo i pagani e gli Ebrei; egli ha demolito quel muro che li separava e li rendeva nemici. Infatti, sacrificando se stesso, 15 ha abolito la Legge giudaica con tutti i regolamenti e le proibizioni. Così, ha creato un popolo nuovo, e ha portato la pace fra loro; 16 per mezzo della sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo, e li ha messi in pace con Dio. Sulla croce, sacrificando se stesso, egli ha distrutto ciò che li separava.
17 Egli è venuto ad annunziare il messaggio di pace: pace a voi che eravate lontani e pace a quelli che erano vicini. 18Per mezzo di Gesù Cristo noi tutti, Ebrei e pagani, possiamo presentarci a Dio Padre, uniti dallo stesso Spirito Santo.
19Di conseguenza, ora voi non siete più stranieri, né ospiti. Anche voi, insieme con gli altri, appartenete al popolo e alla famiglia di Dio. 20Siete parte di quell'edificio che ha come fondamenta gli apostoli e i profeti, e come pietra principale lo stesso Gesù Cristo. 21È lui che dà solidità a tutta la costruzione, e la fa crescere fino a diventare un Tempio santo per il Signore. 22Uniti a lui, anche voi siete costruiti insieme con gli altri, per essere la casa dove Dio abita per mezzo dello Spirito Santo.”

(versione interconfessionale)

Preghiera per la pace – Domenica 22 maggio 2011
Dio della pace, a cui nulla è impossibile, creatore, redentore, vivificatore: ancora una volta veniamo a Te per implorare la tua misericordia e il tuo perdono. Dacci di poter ricominciare di nuovo e aiutaci a dare un’opportunità alla pace in questo mondo. Sì, vogliamo dare alla pace una possibilità, perché abbiamo mancato tante occasioni, abbiamo impedito tante iniziative e siamo stati a guardare, quando il bene veniva sopraffatto, invece di vincere il male con il bene. Perdonaci, Signore.

Dona nobis pacem. Ti preghiamo, donaci la pace.

Mentre chiediamo il tuo perdono, vorremmo che questo stesso istante diventasse un tempo di pace, in cui rinnovare il nostro impegno di artigiani di pace e di giustizia. Ti rendiamo grazie per il Decennio per superare la violenza, per il lavoro svolto per accrescere la nostra coscienza e il nostro desiderio di pace. Al tempo stesso confessiamo che c’è molto di più da fare se vogliamo davvero dare alla pace una possibilità.

Dona nobis pacem. Ti preghiamo, donaci la pace.

Attraverso il tuo Spirito, ti chiediamo di consacrare alla pace i nostri cuori e le nostre menti e di far sì che le nostre vite stesse siano il punto di partenza della pace, qui ed ora. Aiutaci a cooperare con Te, dando alla pace una possibilità, creando un mondo in cui la pace sia il nostro ethos e la nostra essenza. Donaci la pace, ti preghiamo. Donaci saggezza e coraggio: saggezza per discernere ciò che porta alla pace, e coraggio per essere fedeli e obbedienti a Te.

Dona nobis pacem. Ti preghiamo, donaci la pace.

Dio della pace, a cui nulla è impossibile, facci strumenti della tua pace alla Convocazione internazionale ecumenica per la pace e in ogni luogo, così che possiamo compiere la tua volontà, e dare così alla pace una possibilità. Nel nome del Principe della pace, Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore. Amen.

Preghiera dai Carabi per la Convocazione internazionale ecumenica per la pace


Ecumenismo e pace: la sfida di Kingston

di Luigi Sandri

Roma (NEV), 20 aprile 2011 – Proponiamo in anteprima un editoriale che verrà pubblicato sul numero di maggio di "Confronti", mensile di fede, politica e vita quotidiana (www.confronti.net). L’autore è redattore della rivista.


Imprevisti eventi – i rivolgimenti nei popoli arabi, il dramma della Libia, la catastrofe nucleare in Giappone – che si aggiungono a decennali conflitti irrisolti, come quello che incombe su Gerusalemme e dintorni, renderanno ancora più serrato, e difficile, il compito della Convocazione internazionale ecumenica sulla pace (IEPC, in sigla inglese), che si celebrerà dal 17 al 25 di questo mese di maggio a Kingston, in Giamaica, sul tema “Gloria a Dio e pace sulla terra”. Non che le Chiese abbiano l’esclusiva dell’impegno per la pace; tuttavia, ad esse spetta annunciare al mondo l’evangelo della pace, inverandolo con una coerente ortoprassi: ché, se fosse solo la realpolitik la cifra del loro agire, come spesso è accaduto nella storia, le loro parole dai Caraibi suonerebbero davvero pretenziose e stonate.

Con l’appuntamento di Kingston giunge ad un traguardo significativo un cammino, iniziato con la sesta Assemblea ecumenica del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), svoltasi a Vancouver nel 1983. L’incontro canadese, infatti, avviò il processo conciliare di pace-giustizia-salvaguardia del creato che si intrecciò con le successive grandi tappe del CEC. Il quale, dopo aver lanciato il decennio di solidarietà delle Chiese con le donne, ne propose un altro, per gli anni 2001-2010, quello “per il superamento della violenza”. In Giamaica, dunque, si trarranno le conclusioni di tutto questo impegno, approfondendo in particolare il tema della pace. In vista di Kingston, nella primavera del 2009 fu approntata una prima bozza di lavoro (Gloria a Dio e pace sulla terra, pubblicata in italiano dalle Edizioni Qualevita di Torre dei Nolfi, Aq, a cura del Cipax); rielaborata più volte, è diventata il testo dal quale all’Iepc partirà la riflessione degli oltre mille delegati e rappresentanti delle 349 Chiese del mondo aderenti al CEC e anche di movimenti cattolici nonviolenti, come Pax Christi.

Molte, e assai impegnative, sono le questioni etiche che si pongono a chi si impegni per la pace, quando ci si debba misurare con situazioni di ingiustizia tremenda, o con regimi dittatoriali che opprimono i loro popoli e non esitano a schiacciare con le armi ogni pur legittima protesta. Il tema – oggi di estrema attualità per il caso Libia – tormenta le Chiese, e tutte le persone di buona volontà: quando Caino sta per uccidere Abele, non debbo forse intervenire per impedire al primo di sferrare il suo colpo mortale? Ma sono le armi l’unico mezzo di intervento? Esclusa la “guerra giusta”, è comunque doveroso un “intervento umanitario” che, però, allo stato dei fatti, può essere solo compiuto da eserciti, con aerei e missili devastanti, dato che, purtroppo, un corpo di polizia internazionale – suggerito dal capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite – non esiste? E poi, perché alcuni regimi sono puniti, e altri invece tollerati e, anzi, armati proprio da chi farà poi l’arbitro giustiziere?

Altre domande non riguardano direttamente la pace, ma l’incrociano; in prospettiva futura, dovrà essere il nucleare a fornire l’energia necessaria per superare la dipendenza dal petrolio, oppure la tragedia di Fukushima obbliga non solo il Giappone, ma il mondo intero, ad abbandonare questa pista per cercare fonti alternative e realistiche? È ben evidente come la ricerca affannosa e crescente di fonti energetiche, e anche delle falde acquifere, possa innescare conflitti per possederle o per controllarle. L’urgenza di progettare un futuro sostenibile per la Terra-Madre è, a parole, da tutti condivisa; ma, nel concreto, insaziabile è la voracità dei più forti per continuare a correre come se le risorse fossero infinite e il pianeta potesse sopportare ogni sfregio.

Questo nugolo di interrogativi percorre anche il documento-base di Kingston, dove si intravede la difficoltà di dare risposte “profetiche”. D’altronde, lo stesso testo sorvola sulle responsabilità delle Chiese per aver esse teorizzato, per secoli, la dottrina della “guerra giusta”, per non parlare poi delle violenze istituzionali da esse compiute; e tace dell’assenza, nella sensibilità delle Chiese - salvo, si intende, eccezioni luminose, come Francesco d’Assisi - di una diffusa consapevolezza dell’indifferibile responsabilità anche dei cristiani per la cura e la custodia amorosa del creato, e per l’eco-giustizia. Insomma, nemmeno le Chiese sono innocenti. D’altronde, se proclamare gloria a Dio e pace sulla terra fu facile per gli angeli a Betlemme, sarà più arduo ripeterlo ai Caraibi, per le donne e gli uomini cristiani che là converranno. Le parole, infatti, non bastano più; adesso è il tempo di testimoni credibili, se ce ne sono.

L'Assemblea della Chiesa Evangelica Metodista di Omegna

<< Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita>> (Filippesi 2 14.16a).


Domenica 15, ore 9,15 nel Tempio evangelico di Via F.lli Di Dio 64

Ordine del giorno:

- lettura del verbale dell'assemblea precedente;
-relazione morale anno ecclesiastico 2010/11;
- deputazione Conferenza distrettuale e Consultazione metodista;
-varie ed eventuali.

Tutti i membri di chiesa sono invitati a partecipare.

03/05/2011

Immagini e simbologie della nella Bibbia e nella spiritualità cristiana

Incontro di riflessione biblica sull'acqua

giovedì 5 aprile, ore 18
presso la Sala Pestalozzi della Chiesa Evangelica Metodista di Verbania Intra - Corso Mameli 19
In prossimità dei referendum sull'acqua, invitiamo a partecipare all'incontro di riflessione biblica sull'acqua, o meglio "sorella  acqua" come diceva Francesco d'Assisi.

Assemblea di fine anno ecclesiastico della Chiesa Evangelica Metodista di Verbania

E' convocata domenica 08 maggio, ore 9,15,  C.so Mameli 19.
All'Ordine del giorno:
-la relazione annua delle attività svolte in questo anno ecclesiastico 2010/11;
- la relazione dell'Istituto Ecclesiastico Evangelico Metodista di Intra ( Centro di seconda accoglienza) .
-Varie ed eventuali.

Tutti i membri di Chiesa sono invitati a partecipare.