19/12/2009

Il messaggio cristiano di Natale

"E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi"
(Giovanni 1:14a).

Oggi, il Natale è spesso vissuto con un certo senso di abitudine che allontana dall’attualità del suo messaggio.
Prendendo carne e venendo al mondo nella stalla di Betlemme, Dio si è avvicinato all'umanità.
Dio s’interessa di noi al punto di venire a raggiungerci perfino negli angoli più bui, più dolorosi della nostra esistenza.
Da quando Gesù è nato a Betlemme, Dio non ci ha più lasciati e, nemmeno la morte è riuscita a separarLo da noi.
Nella nostra società sempre più egoista, preferiamo i visitatori occasionali a quelli che si stabiliscono per sempre.
Da quando Gesù è nato a Betlemme, non c'è più cielo, lassù, dove Dio regna, e quaggiù la terra che gli esseri umani gestiscono come vogliono, ma il cielo è qui al centro della terra. Oggi, si preferisce che le due cose siano ben separate l’una dall’altra. Si cerca sempre di cacciare Dio dalla terra per confinarLo in cielo.
Da quando Gesù è nato a Betlemme, non è più questione di elevarci dalla terra verso il cielo, ma di stabilirci nel mondo, sì, anche nelle sue stalle dove Dio si lascia incontrare.
Lo Spirituale e il materiale non possono più essere separati poiché il Verbo si fece carne. L’uno feconda l’altro e l’uno incarna l’altro. Se così non è, tutti e due ne perdono la loro anima.
Così, il culto e il servizio (diaconia), l'impegno e la preghiera, la liturgia e le offerte sono intimamente connessi.
Oggi, purtroppo, la vita agitata e stressata che viviamo ci fa dimenticare il legame tra lo spirituale e il materiale. Preferiamo elevarci al cielo lasciando agli altri la cura della terra. Ma, il Natale ci ricorda che è sulla terra ch’Egli è venuto a prendere la sua dimora.
BUON NATALE!
Past. Jean-Félix Kamba Nzolo
***
Signore, insegnaci ad amare il cielo,
perché ci rimanga la terra.
Insegnaci a conservarli entrambi,
a mettere altrettanta forza nella nostra fede,
come nella nostra intelligenza,
ad impegnarci altrettanto nella preghiera,
come nella nostra azione.
Signore, permettici di vedere questa terra
nella tua prospettiva,
di riconoscere la fragilità della nostra vita
e di tutto quello che ci sembra importante.
Accordaci di apprezzare i gesti di amore
e di fraternità spesso nascosti.
Dacci la forza di denunciare le parole vuote
e le promesse menzognere e di essere solidali
con coloro che soffrono per l'ingiustizia.
Signore, apri i nostri occhi
affinché abbiano il tuo sguardo,
non solo per fotografare ciò che esiste,
ma per scoprire ciò che è possibile,
non solo per guardare,
ma per mettere in movimento,
non soltanto per seguire gli avvenimenti,
ma per vederli arrivare.
Signore insegnaci ad amare il cielo,
perché ci rimanga la terra,
ed insegnaci a guardarli insieme. Amen.
(Jo Ludwig)

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