02/04/2017

Sermone di Domenica 26 Marzo 2017, tenuto ad Omegna, 4ª del Tempo di Passione, LAETARE, (Gioite con Gerusalemme – Isaia 66,10)

Giovanni 6:55-68

55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».
59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. 60 Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?» 61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62 E che sarebbe se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima? 63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64 Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre». 66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. 67 Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» 68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;

“Gesù mette alla prova la lealtà dei discepoli”
Pensate alle parole scritte in questo Vangelo da Giovanni, parole dette da Gesù a proposito dell’importanza che Egli dava al dovere di “mangiare la sua carne”, diceva: “Io sono il pane vivente che è disceso dal Cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo” (Gv. 6:51)...cannibalismo?  
Era davvero troppo: discorsi così creavano scandalo ed imbarazzo, e persino diversi suoi simpatizzanti un giorno arrivarono a dire:“...questo parlare è duro” (60a), e se ne andarono.
Questo discorso di Gesù potrebbe sorprendere anche noi, scopriremo insieme che le parole pronunciate da Gesù non sono “dure” e che il suo parlare “non è duro” da comprendere;...se questo vi può consolare, non è mai stato facile capire Gesù ai suoi tempi. Tutto quello che Gesù era, diceva e faceva, lasciava perplessi un po’ tutti. Gesù, possiamo dire, era una continua provocazione, provocazione a quello che anche allora era “il buon senso”, “la logica”, la tradizione, gli usi e i costumi più accreditati. Gesù era diverso da chiunque altro. Molti tentavano di classificare Gesù in vario modo, ma nessuna etichetta, nemmeno quella di “pazzo” o “sovversivo” si rivelava appropriata per Lui.
Gesù era e rimane davvero unico, in effetti, alcune delle Parabole di Gesù sono paragonabili al latte, liquido facile da digerire per i bambini, altre al cibo solido, cibo per coloro che sono adulti, cioè, cibo spirituale che il cristiano comprende sempre meglio nella misura in cui cresce spiritualmente, diventa spiritualmente adulto,…cibo che non tutti sono in grado di assimilare, nonostante abbiano l’esperienza e le facoltà esercitate a comprendere Cristo, in quanto, molti cristiani oggigiorno, a causa del cuore umano che è diventato insensibile e indurito dal peccato, sono rimasti al livello della scuola domenicale, nonostante che, …noi,…siamo creature fatte per essere in comunione con Dio, quindi, le sue parole dovrebbero essere comprensibili e “andar giù come niente”,…nonostante ciò,…la gente dice: “Chi lo può capire?” (60b),…“mangiare la sua carne?…lui che sarebbe venuto dal cielo?”. “Una tale predicazione ed un tale predicatore è intollerabile “...è spiritualismo, ...è misticismo,...che i predicatori parlino piuttosto di temi etici e sociali....vogliamo una predicazione che ci parli delle cose di questo mondo, di cose che comprendiamo e che rispecchiano la nostra esperienza di tutti i giorni”. Costoro non erano veri cristiani,…non avevano “udito ed imparato dal Padre” (Gv. 6:45), altrimenti, non sarebbero stati scandalizzati dalle parole del Signore appena dette al riguardo di come venire a Lui, questo è il motivo per cui essi se ne vanno, lo abbandonano come Salvatore e Redentore.
Si rendono conto che Gesù non sarebbe stato davvero un re di questo mondo. Non comprendendo più, gli voltano le spalle per “ritornare alle cose che erano posteriori”, ritornano per così dire “nel mondo”, nel senso che ritornano ai loro maestri di un tempo,       ai loro vecchi amici, a Satana, ai desideri del loro cuore, alle religioni comode del mondo che solleticano l’orgoglio umano, al “comprensibile” umanesimo ed alle filosofie di moda senza sottomettersi più a Cristo. Troppo impegnativo...indubbiamente un triste caso,…è avvenuto di loro quello che dice il v. di 2° Pietro 2:22 : “Il cane è tornato al suo vomito”, e: “la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango”.

Quanto erano scandalosi! Non compresero che era impossibile cibarsi corporalmente di Gesù, tutto ciò, si spiega, perché il messaggio era simbolico ed incomprensibile per il motivo che erano ancora persone carnali e che diventerà chiaro solo dopo il sacrificio di Gesù sulla croce, dopo la sua risurrezione e la discesa su di loro dello Spirito Santo; solo dopo la sua risurrezione, Cristo Gesù, sarebbe diventato colui “che siede nei cieli” e il mediatore tra il Padre e noi creature umane, così da essere il vero cibo spirituale di ogni uomo, ogni donna, che confida sinceramente in Cristo Gesù e ai quali spetterà la vita eterna. Molti dei suoi discepoli, non avendo capito questo, come ho già detto si tirarono indietro e non andarono più con lui”.
Gesù certo non li avrebbe costretti né li avrebbe implorati a rimanere con Lui magari ammorbidendo il Suo messaggio ed eliminando la causa del loro scandalo: “le sue parole dure”, anzi, Gesù non si occuperà più di quelli che se n’erano andati, sapeva che la grazia di Dio non era in loro e che non appartenevano a Lui, e quindi il loro allontanamento non lo imbarazza. Si rivolge invece agli apostoli che sono rimasti, quelli che amava, e con tranquillità chiede loro: “Volete andarvene anche voi?” (67).
Non lo dice perché abbia paura anche del loro allontanamento, bensì è come se dicesse loro: “Considerate bene anche voi il costo di essere miei discepoli. Considerate bene che cosa in ultima analisi vi conviene di più. Vi converrebbe davvero ritornare anche voi nel mondo?”.
La risposta di Pietro, a nome di tutti i veri discepoli di Cristo, non lascia dubbi: “SIGNORE, DA CHI ANDREMO NOI? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA!”
La risposta data da Pietro è significativa, come se dichiarasse: “Chi altri è come te, Signore Gesù. Ora che abbiamo gli occhi illuminati dalla grazia e dai doni di Dio tramite te, non potremmo trovare nel mondo alcunchè che ci possa attrarre avendolo già conosciuto per quello che è, quindi…secondo te…noi…torneremo ad un mondo corrotto,…arrogante,…privo di senso…e di speranza?” “Questo mondo non può offrire nessuna gioia durevole, e tantomeno non può offrire “La salvezza”, cioè “la vita eterna”.
Pietro si rendeva conto che solo il Signore Gesù poteva dare quello che il mondo non può dare all’anima umana: “La salvezza”, Pietro ha capito il senso reale e profondo delle PAROLE di GESU’, non COME COLORO CHE MORMORANDO SE NE ANDARONO SCANDALIZZATI, per il fatto che NON CAPIRONO quel suo parlare, tanto da ritenerlo INCOMPRENSIBILE, INACCETTABILE A LIVELLO PRATICO e un “PARLARE DURO”.
OGGIGIORNO…“E’ DAVVERO DURO,…DIFFICILE DA CAPIRE QUEL MODO DI PARLARE DI GESU’?”.
“E’ FORSE UN LINGUAGGIO COSI’ ELEVATO…DA NON ESSERE COMPRESO QUANDO LO ASCOLTIAMO?”
Possiamo tranquillamente rispondere: “NO”
Molti di noi sanno che l’evangelo di Gesù non è per nulla OPPRIMENTE, bensì: “ELEVAZIONE E LIBERAZIONE PER L’UOMO”.
A QUESTO PUNTO SORGE UNA DOMANDA:
 Come mai…ai giorni di Gesù…come ai giorni nostri
VI E’ UNA NOTEVOLE RILUTTANZA NEL CAPIRE IL SUO MESSAGGIO ?
Tutto ciò, si spiega, perché le persone rifiutano il messaggio dell’Evangelo, ritenendolo incomprensibile, inaccettabile, ma soprattutto non adatto a soddisfare le richieste della società moderna. La causa di tale rifiuto,…non è per la “durezza” del linguaggio di Gesù, ma perché i cuori e le coscienze di molte persone di questa società sono diventati indifferenti, perché leggono e ascoltano l’insegnamento di Gesù in modo distratto, con una mentalità, a volte, esaltata da svariate teorie materialistiche, ubriacati da fascinose filosofie, schiavi di superstizioni, passioni carnali; in questa situazione non potranno mai capire realmente ciò che la parola di DIO vuole dire.
Ed è con questa mentalità che la maggior parte degli uomini e donne non riesce a comprendere le parole di Gesù, il quale…esorta uomini e donne ad adoperarsi maggiormente per ciò che conta realmente: “i valori spirituali e morali in questo mondo materialista,…in cui ha il sopravvento su tutto, la corsa al guadagno superfluo, indifferenti al bisogno dei più indigenti, emarginati, sfollati…ecc. ecc.”.
Possiamo vedere coi nostri occhi come la vita dei paesi più ricchi e progrediti del pianeta sia maggiormente tesa agli interessi finanziari, a speculazioni commerciali ed industriali…, trascurare questi grandi interessi, per far posto ai valori spirituali è impensabile in questa società dove “ONESTA’,…PENTIMENTO,…RAVVEDIMENTO E CONVERSIONE”, come chiede l’Evangelo, è considerato troppo, troppo esigente e “duro”!
Gli uomini e le donne del nostro secolo si sentono indipendenti ed emancipati nei confronti di DIO…perciò…si rivolgono al Signore come allora,…con le stesse parole: “IL TUO PARLARE E’ DURO, CHI PUO’ ASCOLTARE LA TUA PAROLA!”, così si allontanano e rifiutano l’Evangelo; nonostante tutto, tramite la sua parola, Gesù esorta continuamente tutti gli uomini e le donne ad avere un rapporto con Dio tramite la preghiera, rendersi disponibili all’azione dello Spirito del Signore accettando il dono della fede che trasforma i cuori e le menti;
solo allora tutta la mente sarà trasformata,…rinnovata…e si potrà capire senza alcuna difficoltà il senso della Parola di Gesù e, solo allora, ognuno si renderà conto che l’evangelo non è una dottrina nociva, ma una autentica PAROLA DI VITA.
Una PAROLA che LIBERA L’UOMO DAL SUO FANATISMO E DA OGNI SUA MISEREVOLE E MESCHINA PRESUNZIONE.
Riepilogando,…potremmo dire che…la domanda di Gesù:…“Non volete andarvene anche voi?”  (V.67)
Può sembrare, a prima lettura, una proposta di sfida che riguarda tutti NOI. TUTTAVIA, è molto chiara e allo stesso tempo richiede una risposta, PRECISA,…CHIARAE SINCERA; (PAUSA) Gesù…cerca…e vuole al Suo seguito, uomini e donne decisi e convinti, amici veri, non importa, quanti saranno; saranno persone che riconoscono i loro limiti, la loro incapacità di farcela senza di Lui, per questo motivo, anche noi, come cristiani dovremmo pronunciare le stesse parole che disse l’Apostolo Pietro: “Signore da chi andremmo noi…” !! Sopratutto in questi tempi odierni…dove abbiamo bisogno di vero sostegno spirituale,…morale,…vera pace…e…una luce che illumini il nostro cammino per non essere sopraffatti da questo mondo caotico che pensa solo di schiacciare i più deboli, in quest’era dove prevale la corsa al profitto senza guardare in faccia a nessuno; oggi…ognuno di noi ha continuamente bisogno di aiuto per avere il coraggio di resistere ai momenti di sconforto e smarrimento,…questo aiuto ci viene fornito in ogni momento tramite la lettura e l’ascolto della Parola di Dio, la Bibbia.
A QUESTO PUNTO è opportuno anche esaminare bene la nostra posizione di credenti chiedendoci:…“Abbiamo forse accettato di seguire Cristo solo perché le nostre esigenze materiali venissero appagate?” Se fosse così,…presto o tardi le parole di Gesù saranno impenetrabili anche per NOI e lo abbandoneremo per lasciarci assorbire dalla mondanità, (PAUSA) quella mondanità che forse molti DI NOI hanno già provato in passato e chi ha già provato, come il sottoscritto, vi può assicurare che la mondanità o seguire le idee del mondo porta solo amarezze e delusioni, tenendo ben in mente questo fattore negativo, dobbiamo essere fermamente convinti che solo nelle parole di Gesù TROVEREMO il cibo indispensabile per saziare la nostra fame e sete spirituale arrivando così a dire a Cristo Gesù quelle stesse parole che disse l'apostolo Pietro: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;”
RIVOLGIAMO, dunque, lo sguardo su Gesù, Lui, la vera Luce venuta nel mondo, illuminerà il nostro sentiero, un passo dopo l’altro come CI RASSICURA la scrittura con le parole di Giovanni 8:12: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.”
QUANDO CI SENTIAMO COLTI DA ANGOSCIA,…SMARRIMENTO,… SCONFORTO…E ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO SPIRITUALE,…SEGUIAMO IL SENTIERO ILLUMINATO DA GESU’, LA VERA LUCE, COSI’ CHE, EGLI ENTRERA’ NEI NOSTRI CUORI DICENDOCI: “VI HO DETTO QUESTE COSE, AFFINCHE’ ABBIATE PACE IN ME. NEL MONDO AVRETE TRIBOLAZIONE; MA FATEVI CORAGGIO, IO HO VINTO IL MONDO.”

SE CONCENTRIAMO IL NOSTRO SGUARDO SU GESU’, VEDREMO SEMPRE LA COSA GIUSTA DA FARE.
POSSA IL SIGNORE GUIDARCI IN QUESTO!
AMEN

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