03/08/2019

Andando, predicate e dite: “Il regno dei cieli è vicino”. (Matteo 10:7)



Cari fratelli e sorelle,
“Il regno dei cieli è vicino”: Questa era un'affermazione centrale del messaggio di Gesù,
è ciò che hanno predicato i primi discepoli e poi tante generazioni fino ai giorni nostri.
Qualcuno potrebbe obiettare: Se era già vicino al suo tempo, non dovrebbe essere già
arrivato? Qui si potrebbe rispondere che il regno dei cieli è infatti già arrivato e sempre
arriva ed è sempre vicino. Anche Gesù afferma che il regno di Dio è già tra di noi.
Infatti dovremmo comprendere il regno di Dio in primo luogo come una realtà
trascendentale, cioè una realtà che trascende la nostra realtà terreste spazio temporale. È
una realtà determinat dalla presenza di Dio, dal suo amore e dalla sua pace. Dio ci è
sempre vicino e questo lo possiamo sperimentare (non per libera volontà, ma come
possibilità) perché siamo creati ad immagine di Dio, cioè siamo creati aperti verso una
realtà trascendentale.
L'apertura verso una realtà trascendentale ci distingue dagli animali e fa sì che solo nella
fede possiamo realizzare la nostra piena umanità. Una vita egocentrica in funzione dei
propri piaceri può escludere completamente ogni forma di trascendenza, ma è una vita
senza senso e destinata alla morte. A chi vive così come credenti dovremmo annunciare:
“Il regno dei cieli è vicino”. La dimensione della trascendenza non solo non è lontana,
ma è anche molto pressante, perché qui si gioca il senso o non senso della nostra
esistenza. Dio è vicino ad ognuno di noi e più ci apriamo alla sua presenza, più ci
sembra vicino e più la sua vicinanza diventa importante. Perciò quasi sempre nei tempi
di intensa spiritualità, l'idea della vicinanza del regno diventò più dominante (d'altronde
anche Lutero vedeva la fine dei tempi vicina)
Dove viviamo a partire dalla fede, il regno di Dio si realizza nel mondo e trasforma la
nostra vita e la nostra società. Siccome viviamo nel mondo è comprensibile e a volte
necessario che la vicinanza di Dio venga oggettivata in un'aspettativa spazio temporale,
per cui la vicinanza del regno di Dio spesso fu espressa nella aspettativa della fine
imminente del mondo e del tempo. Oggi abbiamo demistificato il mondo per cui non
usiamo più oggettivare la vicinanza di Dio. Ciò però non significa che il regno dei cieli
ci sia meno vicino, anzi, riscoprendo la dimensione trascendentale della nostra umanità
troviamo che la nostra esistenza dipende direttamente da Dio. E questa è una buona
notizia.
Vostro
Pastore Dieter Kampen

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