22/10/2015

“Voi siete il sale della terra"

Voi siete il sale della terra; ma se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5,13-14)

La chiesa, comunità di credenti in Cristo è, secondo il Vangelo di Matteo, sale della terra e luce del mondo. Ogni seguace di Cristo è chiamato personalmente a essere sale e luce, ma il plurale “Voi” rinvia a una dimensione comunitaria. La comunità nel suo insieme è chiamata a adempiere la sua missione collettiva di servire come sale e luce per il mondo. Tale compito non può essere realizzato da individui indipendenti: dobbiamo lavorare insieme. Ma prima dobbiamo chiederci che senso hanno le parole di Gesù.
Se guardiamo indietro nel tempo, alla storia bimillenaria del cristianesimo ci rendiamo conto che, non sempre i cristiani sono stati sale della terra e luce del mondo.
Molte situazioni negative smentiscono queste “qualità” (guerre, crociate, divisioni, discriminazioni, ecc.).
Le parole di Gesù sono da intendere non come descrizione di una condizione “Voi siete”, ma di una funzione: << Voi dovete essere sale per dare sapore alla vita del mondo intero, dovete essere luce per illuminare le tenebre dell’odio, dell’egoismo; dovete essere come una città su un monte, come una lampada ben visibile>>. Essere visibili non significa mettersi in mostra, cercare a tutti i costi la visibilità; il desiderio di essere visti è fin troppo umano, accarezza l’amor proprio, la sete di vanità. La motivazione per cui siamo chiamati a essere visibili deriva dalla vivida consapevolezza della grandezza di Dio. Le opere da noi compiute devono essere percepite nel mondo profano come illustrazioni dell’amore di Dio.
L’agire dei credenti deve funzionare nel mondo profano come testimonianza dell’amore di Dio, Padre che non discrimina i suoi figli e che deve essere lodato con atti di generosità verso i poveri e di clemenza verso i nemici, che non con le sole preghiere. Si tratta, in definitiva, di coniugare insieme la salvezza per grazia mediante la fede e le opere, senza le quali la fede è morta.
Essere sale e luce è, dunque, una vocazione, una chiamata a cui dobbiamo rispondere con la vita di ogni giorno, sia come singoli credenti sia come comunità.
Non si è chiesa perché si risponde a certi requisiti, come disporre di locali propri per il culto e le attività o di un certo numero di ministeri ecc.. Si è chiesa quando si vive la vocazione di essere sale e luce.
E, per ultimo, la chiesa è sale e luce, soltanto quando proclama autenticamente che Gesù Cristo è il Signore. Quando manifesta la vita di Cristo nella sua propria. La chiesa non è la luce stessa, ma soltanto la finestra attraverso cui la si può vedere. Noi siamo luce nella fedeltà a Cristo, vera luce del mondo. Gesù rivolge queste parole a quelli che chiama “beati” cioè coloro che, con il loro modo di vivere contrastano la mentalità del mondo, lottando per un mondo più giusto, più umano e più fraterno. Sono loro il sale della terra e luce del mondo in quanto fanno trasparire nella loro vita, la giustizia e la misericordia di Dio. Ogni chiesa, così come ogni credente, che si conformi così completamente al mondo profano circostante da dimenticare la sua vocazione si rende inutile; il suo sale diventa insipido e privo di interesse.

Past. J-F. Kamba Nzolo

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