NEV - NOTIZIE EVANGELICHE -protestantesimo - ecumenismo - religioni
31 agosto 2011 - settimanale - anno XXXII - numero 33/34
* Sinodo/1. La pastora Maria Bonafede rieletta moderatora della Tavola valdese
* Sinodo/2. Maria Bonafede “Non chiudiamo i ponti. Ma apriamone di nuovi"
* Sinodo/3. A 150 anni dall'Unità d'Italia c'è ancora fame per la Parola di Dio
* Sinodo/4. Approvati una serie di ordini del giorno che hanno per tema i diritti fondamentali
_______________________________________________________
Sinodo/1. La pastora Maria Bonafede rieletta moderatora della Tavola valdese
Il sermone di apertura del Sinodo affidato a Massimo Aquilante, presidente FCEI
Roma (NEV), 31 agosto 2011 – "L'incontro, il dialogo, l'apertura, l'accoglienza: ecco gli elementi fondamentali della nostra predicazione”. Lo ha detto la pastora Maria Bonafede, rieletta per il settimo e ultimo anno moderatora della Tavola valdese, nel suo saluto finale pronunciato venerdì scorso nell'aula sinodale della Casa valdese di Torre Pellice (TO) (vedi notizia successiva). E' qui, nel capoluogo delle "Valli valdesi", che dal 21 al 26 agosto si è svolto il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, presieduto quest’anno dal pastore Giuseppe Platone.
Il Sinodo - massimo organo decisionale dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi composto da 180 pastori e laici in numero uguale - si era aperto domenica 21 agosto con un culto solenne presieduto dal pastore metodista Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Una chiesa di discepoli che testimonia la presenza del Signore in un tempo di crisi: questo in estrema sintesi il messaggio della predicazione di Aquilante, che ha preso spunto da Matteo 9:35-10:1, versetto biblico nel quale Gesù esprime la sua compassione per le folle “stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore”, e invia loro i suoi discepoli. In un'Italia in crisi economica e morale, e in un mondo in piena crisi sistemica, “essere al seguito di questo Signore – ha affermato Aquilante - significa credere che resta sempre aperta la possibilità di realizzare un livello di giustizia e di pace” che testimoni la realtà concreta del Regno di Dio. La compassione di Gesù verso le folle, ha precisato Aquilante, “non è un semplice moto interiore” bensì una precisa scelta di campo, “uno sguardo che si fa progetto di nuovi rapporti umani. Sono i deboli, i non garantiti, coloro che non hanno nemmeno la possibilità di piazzarsi ai nastri di partenza della corsa al benessere, ad essere il prisma attraverso cui valutare il presente e il futuro, e leggere la storia”. In questo senso, “il compito della chiesa non è disegnare la 'società perfetta' e muoversi per realizzarla, né offrire un sistema di valori precostituito che di fatto esclude chi non li condivide; il compito della chiesa è invece essere comunità di discepoli e discepole al seguito di Gesù” che rendono presente alle persone che incontrano la realtà della compassione di Cristo. “Chiesa non si è, staticamente, come istituzione, ma chiesa si diventa, dinamicamente”, ha affermato Aquilante.
Durante il culto, è stato consacrato al ministerio pastorale Francesco Mayer, che ha sottoscritto l’antica confessione di fede del 1655.
Al Sinodo hanno partecipano numerosi ospiti, rappresentanti di diverse chiese evangeliche ed organismi ecumenici dell'Europa e degli USA. Tra questi, il pastore Claude Baty, presidente della Federazione protestante di Francia, e il pastore Setri Nyomi, presidente della Comunione mondiale delle chiese riformate. Dall'Uruguay ha partecipato ai lavori il pastore Marcelo Nicolau, moderador della Mesa Valdense del Rio de la Plata, braccio sudamericano della Chiesa valdese. Presente anche il vescovo di Pinerolo, mons. Piergiorgio Debernardi, membro della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo della CEI.
Le elezioni hanno riconfermato alla carica di vicemoderatora Daniela Manfrini; gli altri membri della Tavola valdese (organo esecutivo dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi) sono: Giovanni Anziani, Adriano Bertolini, Giuseppe Ficara, Aldo Lausarot, Ruggero Mica. Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma è il professor Yann Redalié. Presidente dell'Opera delle chiese evangeliche metodiste d'Italia (OPCEMI) è Alessandra Trotta. Il Sinodo si è chiuso nel pomeriggio del 26 agosto con un culto liturgico di Santa Cena presso il tempio di Torre Pellice.
Sinodo/2. Maria Bonafede “Non chiudiamo i ponti. Ma apriamone di nuovi"
Roma (NEV), 31 agosto 2011 - “Una chiesa che cambia”: così la pastora Maria Bonafede - nel saluto al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 21-26 agosto) pronunciato dopo la sua rielezione - ha descritto la realtà di questa storica comunità di fede riformata. Un cambiamento profondo, quello cui ha accennato la moderatora, e che incide sensibilmente nella vita delle chiese che ormai sono composte per il 15-20% da immigrati e che crescono soprattutto nelle aree metropolitane. “I cambiamenti possono fare paura – ha affermato Bonafede – e possono destare inquietudini e preoccupazioni. La paura di perdere la nostra identità, di scoprirci diversi da come per anni ci siamo descritti ed interpretati. Ma l'Evangelo a volte ci sorprende ed apre nuovi orizzonti, spazi di testimonianza impensati e forse imprevedibili".
Il Sinodo quest'anno ha posto l'accento sui diritti, ha ricordato Bonafede, e ha approvato una serie di ordini del giorno su temi di stringente attualità (vedi notizie seguenti): un tema a lei molto caro è quello della dignità della persona in materia di bioetica: “Il Sinodo ha espresso un fermo parere contrario al testo di legge in discussione in Parlamento in materia di 'testamento biologico', giudicandolo contrario all’autodeterminazione del cittadino ad esprimere le sue volontà. Riteniamo sia necessario distinguere la vita biologica dalla vita biografica – ha detto Bonafede, precisando in conferenza stampa che - ciò che distingue la vita umana è l’insieme delle esperienze, delle relazioni con le altre persone, delle gioie, dei dolori e delle sofferenze, delle speranze nel futuro, delle attese, degli sforzi per rendere degna e umana la vita”.
Lo specifico della Chiesa valdese resta il suo profondo radicamento nella realtà sociale e culturale italiana, tanto più nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dell’Unità nazionale. In questo contesto la moderatora ha sottolineato l'importanza di una “Italia unita e solidale da Nord a Sud”. Non è mancato un cenno alla sfida che il Sinodo ha lanciato alla Tavola valdese, incaricandola di promuovere proprio in concomitanza con questo anniversario una campagna di evangelizzazione tesa alla rinnovata diffusione della Bibbia e all'annuncio del Vangelo.
Concludendo il suo messaggio di saluto al Sinodo la moderatora Bonafede ha lanciato un forte appello al dialogo, anche con quanti non condividono alcune prese di posizione valdesi e metodiste, ad esempio in materia di etica sessuale: “Sbarrare i ponti della comunicazione e del dialogo, anche aspro, non è la soluzione – ha affermato. - Non è il tempo di chiudere i ponti, semmai di costruirne e di aprirne. Viviamo in una società che si chiude, che si frammenta, che fatica a immaginare il suo futuro. La nostra Chiesa può dare una testimonianza diversa, di segno radicalmente opposto. L'incontro, il dialogo, l'apertura, l'accoglienza sono elementi fondamentali della nostra predicazione”.
Sinodo/3. A 150 anni dall'Unità d'Italia c'è ancora fame per la Parola di Dio
La serata del lunedì dedicata all'evento "L'Italia s'è desta"
Roma (NEV), 31 agosto 2011 - Nell'anno che celebra i 150 anni dell'Unità d'Italia, Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 21-26 agosto) ha voluto segnare la ricorrenza con un ordine del giorno ad hoc, mettendo l'accento sui diritti sociali e civili. Ribadendo il coinvolgimento con cui le chiese metodiste e valdesi hanno partecipato e partecipano all'importante appuntamento storico, il Sinodo ha ricordato come "il Risorgimento ha aperto alla possibilità della libera diffusione della Bibbia in Italia, e come in questo gli evangelici hanno visto un'opportunità fondamentale per l'edificazione, tramite la conoscenza della Parola di Dio, di individui liberati da condizionamenti", aprendo alla crescita civile, sociale e economica. “A 150 anni di distanza notiamo come nel nostro Paese vi sia ancora fame di questa Parola e tale constatazione deve spingerci a rinnovare l'impegno per la diffusione della conoscenza biblica”, ha affermato il Sinodo, senza dimenticare come proprio quel Risorgimento abbia “prodotto una libertà politica e una libertà di coscienza che per un certo numero di italiani ha significato la libertà di adesione alle Chiese evangeliche”. Per il Sinodo “oggi più che mai siamo chiamati a vivere tale vocazione nella riflessione e nell'impegno sui temi dei diritti sociali e dei diritti civili. Le chiese e tutti i loro membri sono invitate ad esprimere la loro riconoscenza al Signore per la libertà di cui hanno goduto, e per la difesa della quale hanno lottato, impegnandosi affinché tali diritti siano estesi a tutti i soggetti che con noi condividono il presente ed il futuro del nostro Paese”.
In una conferenza stampa su questo tema, svoltasi a margine del Sinodo, il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha sottolineato come questo Centocinquantenario sia anche l'occasione per riflettere sulla crisi economica e morale che l'Italia sta attraversando, “una crisi di sistema e culturale che richiede la ricostruzione del patto di convivenza tra cittadini. Un importante banco di prova della qualità della nostra democrazia è sicuramente la capacità di vivere in una società multiculturale, e di accogliere e integrare i migranti. A questo proposito ricordo che la FCEI ha aderito alla Campagna per i diritti di cittadinanza 'L'Italia sono anch'io'”, che dal prossimo autunno inizierà una raccolta firme per una legge popolare sulla riforma della normativa sulla cittadinanza, e per il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni locali ai migranti regolari. “Un'iniziativa che vede insieme tutti coloro che, indipendentemente dalle diverse provenienze, sono oggi in Italia assetati e affamati di giustizia”, ha concluso Aquilante.
Ed è proprio ai 150 anni che la Tavola valdese ha voluto dedicare la consueta serata pubblica del lunedì con un evento dal titolo “L'Italia s'è desta. Il nostro passato, il nostro futuro”. Gremito per l'occasione il tempio di Torre Pellice, che ha ascoltato le testimonianze di Jean Bilongo, Tana De Zulueta, Mario Miegge, Debora Spini e Moni Ovadia. La serata, moderata da Gian Mario Gillio, ha visto la partecipazione del Quintetto “Architorti” e delle Corali valdesi delle Valli e di Torino, che hanno proposto diversi brani risorgimentali, non ultimo l'inno nazionale che è stato eseguito ben due volte. Soddisfazione per l'evento molto riuscito è stata espressa al termine dalla serata dalla moderatora della Tavola valdese Maria Bonafede: "E' come quando si esce dal culto dopo aver sentito un buon sermone. Sappiamo benissimo che nel frattempo il mondo fuori non è cambiato, ma ciononostante lo vediamo con altre lenti, perché si è rinnovata in noi la fiducia che un altro mondo è possibile".
Sinodo/4. Approvati una serie di ordini del giorno che hanno per tema i diritti fondamentali
Roma (NEV), 31 agosto 2011 – Il Sinodo valdese e metodista (Torre Pellice dal 21 al 26 agosto) ha approvato una serie di ordini del giorno legati tutti dallo stesso filo conduttore: l'inviolabilità dei diritti umani fondamentali.
In particolare preoccupa la situazione della libertà religiosa in Italia, le condizioni disumane in cui sono costretti i detenuti nei penitenziari, la libertà di scelta in materia di assistenza sanitaria, l'emergenza profughi. Approvato anche un atto "ambientalista" sulla necessità di cambiare gli stili di vita a cominciare dalle chiese, mentre è stata riconfermata la storica decisione dell'anno scorso, quella cioè di aprire alle benedizioni di coppie gay.
Sulla libertà religiosa il Sinodo, pur valutando positivamente il voto favorevole del Senato sull'Intesa con l'Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarcato per l’Europa meridionale, e con la Chiesa apostolica in Italia (ora al vaglio della Camera), ha denunciato il “ritardo nell'iter parlamentare di approvazione delle Intese con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (mormoni), l'Unione induista italiana, la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, l'Unione buddhista italiana, le ultime due siglate per la prima volta dal Governo nell'ormai lontano 2000”. Il Sinodo pertanto ha invitato la Tavola valdese a “sostenere nelle sedi idonee l'urgenza dell'approvazione di queste Intese e a proseguire nell'impegno costante e vigile a sostegno della libertà religiosa e di coscienza”.
Di fronte all'insostenibile sovraffollamento degli istituti penitenziari in Italia – 67mila detenuti a fronte di una capienza di 45mila - il Sinodo ha ricordato come la mancanza di risorse non può giustificare delle condizioni detentive che violano i diritti umani. Inoltre ha segnalato il problema delle difficoltà di accesso all'assistenza spirituale soprattutto per i detenuti stranieri, concludendo: "per noi credenti in Cristo, occorre uscire dal torpore e far risuonare dai tetti la parola di Gesù: 'Fui prigioniero e veniste a trovarmi. Quando l'avrete fatto a uno di questi minimi, l'avrete fatto a me'". Pertanto il Sinodo ha invitato la Tavola valdese a "vigilare sulla situazione negli istituti penali italiani e sull'effettivo rispetto della dignità dei detenuti, degli internati e degli operatori carcerari".
In materia di testamento biologico il Sinodo ha espresso la sua "contrarietà all’approvazione dell’attuale legge in discussione in quanto è una legge contro l’autodeterminazione del cittadino ad esprimere le sue volontà", inoltre ha auspicato "una radicale revisione della legge che riconsideri la volontà finale del paziente e la valenza terapeutica di idratazione ed alimentazione", e intanto ha incoraggiato le chiese a "proseguire il loro impegno nella raccolta dei testamenti biologici".
Con un ordine del giorno sull'emergenza profughi, il Sinodo si è rallegrato per "l’accoglienza praticata da alcune nostre chiese, opere ed organismi ecclesiastici" chiedendo alla Tavola valdese di "continuare a dedicarvi attenzione e alla Chiesa tutta di proseguire il proprio impegno". A questo proposito Paolo Naso, coordinatore del progetto "Essere chiesa insieme" della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in una conferenza stampa ha illustrato il progetto di accoglienza per una quarantina di profughi provenienti dal Nord Africa, fortemente voluto dalla Tavola valdese, coordinato dalla FCEI e finanziato con i soldi dell'8 per mille valdese: "Sembrano piccoli numeri ma bisogna considerare che queste strutture non provvedono solo all'accoglienza, ma anche all'accompagnamento in un percorso di integrazione sociale, di consulenza legale e di apprendimento linguistico”, ha precisato Naso.
Fortemente ambientalista l'ordine del giorno intitolato “Tempo del Creato”, con cui il Sinodo ha ritenuto che sia le chiese, che i singoli credenti, siamo chiamati a “lavorare per la riduzione delle emissioni di CO2 come segno di una conversione”. Il Sinodo pertanto ha invitato le chiese “a proseguire con forza nel cammino di trasformazione dei propri stili di consumo energetico utilizzando tutte le risorse di approfondimento che provengono dalla società e dalle reti ecumeniche”.
A un anno dallo storico atto che aprì alla possibilità, per le singole comunità che lo volessero, di benedire le unioni gay, il Sinodo ha incoraggiato le chiese a proseguire “nel cammino intrapreso, estendendo la propria riflessione ai temi della famiglia e della genitorialità”, “a impegnarsi per migliorare il clima di ascolto reciproco, evitando giudizi squalificanti”, senza tuttavia nascondere il fatto che nelle chiese sono presenti “posizioni e sensibilità molto diverse sull’argomento”. Inoltre il Sinodo, "considerando opportuna una riflessione approfondita su famiglia, matrimonio e coppie di fatto", con un ordine del giorno ha invitato la Tavola a nominare una commissione che ne affronti "i diversi aspetti teologici, ecclesiologici e regolamentari".
Tra i tanti temi affrontati dal Sinodo non sono mancate la diaconia, la cultura, le finanze, la Facoltà valdese di teologia, "Essere chiesa insieme". Approvata anche la ripartizione dell'8 per mille che quest'anno ha registrato un ulteriore incremento grazie all'aumento delle firme alla Chiesa valdese da parte dei contribuenti.