16ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Accoglienza
Nel nome del Padre, il Dio che rinnova ogni cosa e ogni vita e che alla
novità ci invita a muovere i nostri passi con slancio ed audacia
Nel nome del Figlio, che alla novità ha aperto il cuore e la mente,
invitando noi discepole e discepoli ad osarla, vivendone la bellezza e la libertà
Nel nome dello Spirito Santo, vento del rinnovamento, spinta alla
trasformazione costante di quella fede che cambia incessantemente insieme con
le nostre esperienze e attraverso gli incontri che le costellano. Amen
Saluto (Dietrich Bonhoeffer)
Spirito Santo, donami la fede, che dalla disperazione, dalle brame
e dai vizi mi salva; donami l’amore per Dio e per gli uomini, che estirpa ogni
odio ed amarezza; donami la speranza, che mi libera dal timore e dallo
scoraggiamento. Insegnami a conoscere Gesù il Cristo e a fare il Suo volere.
Amen.
Vogliamo ora immergerci in una
Preghiera di Invocazione
Padre, tu sei
il nostro creatore, che chiami alla vita le cose che non sono, e in Cristo
manifesti la forza della risurrezione, rinnova la nostra vita, perché in essa
si rifletta la luce del tuo evangelo.
La tua parola
ci raggiunge anche nell’abisso del dolore e della morte e ci dona la forte
consolazione, come è vero che Cristo Gesù ha distrutto la morte e ha messo in
luce la vita e l’immortalità. Così risplenda in noi questa luce, mediante il
tuo Spirito consolatore. Amen.
Confessione di peccato (Osea 11:8)
“Come farei a lasciarti, o Efraim? Come farei a
darti in mano altrui, o Israele? (…) Il mio cuore si commuove intero dentro di
me, tutte le mie compassioni si accendono”
:Preghiamo:
E invece
in alcune realtà, ancora, si insegna di Te un volto inflessibile, un giudizio
implacabile, un’inclinazione alla condanna: così, diventi il Dio di fronte a
cui genuflettersi, la copertura ideale per quanti, in verità, desiderano che i
luoghi di preghiera siano gremiti di spiriti remissivi e coscienze sottomesse.
Rendici, o
Dio, comunità che mostrino di Te un volto benevolo, un cuore incline alla
misericordia, uno sguardo capace di chinarsi sulle nostre miserie senza
disprezzarle, una mano tesa a risollevarci, un grembo disposto ad accoglierci,
un sorriso aperto a benedire le nostre vite e i nostri cammini. Amen
Annuncio
del perdono (Isaia 54:10)
“Anche se i monti si
spostassero ed i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il Mio amore”
Tu,
Padre, sei tutto fuorché un Dio dell’imparzialità: prendi posizione, manifesti
la Tua vicinanza a tutti quanti attraversano la vita col solo fardello di una
muta disperazione. Allora anche noi, quando sentiamo lo sconforto invaderci
l’anima, viviamo di questa Tua promessa di vicinanza, di questa intima certezza
che, qualunque cosa possa accadere, non ci abbandona mai il Tuo Amore di cui,
eterni viandanti, andiamo in cerca: quello stesso Amore che le Tue mani hanno
reso gesto premuroso, tocco delicato, carezza lieve. Amen
Confessione di Fede
“Credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo, Suo Figlio unigenito, nostro
Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque
da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e
fu sepolto;
discese nel soggiorno dei morti; il terzo giorno
risuscitò;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre
onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa universale, la comunione dei
santi, la remissione dei peccati, la
risurrezione dei corpi,
la vita eterna. Amen.”
Ascolto della parola di dio
Preghiera di
illuminazione
Signore…tu ci parli costantemente, le tue parole sono preziose, ogni giorno ci rallegrano, ci interpellano…ci disturbano e ci sorprendono. Le tue parole ci meravigliano e vorremmo accoglierle come tu accogli noi, prenderle sul serio come tu prendi sul serio noi. Vorremmo ascoltarti come tu ci ascolti: con attenzione e con sollecitudine. Signore…tu ci parli in ogni frangente della nostra giornata, le parole che tu ci rivolgi sono preziose ed è per questo che ti chiediamo che ci facciano vivere mediante il tuo Santo Spirito. Amen
Cantico
dei cantici 8: 6 # 2: 16
1°
Giovanni 4: 8 # Genesi 2: 23
Luca 7:
47 # Osea 11: 4a
“Il cielo
e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno, dice il Signore.”
Cantico dei
cantici 1, 1-4
1 Il Cantico dei Cantici di Salomone.
2 Mi baci egli dei baci della sua bocca, poiché le tue carezze sono migliori del vino.
3 I tuoi profumi hanno un odore soave; il tuo nome è un profumo che si spande; perciò ti amano le fanciulle!
4 Attirami a te! Noi ti correremo dietro! Il
re mi ha condotta nei suoi appartamenti; noi gioiremo, ci rallegreremo a
motivo di te; noi celebreremo le tue
carezze più del vino! A ragione sei amato!
Esposizione del brano
biblico
Oggi insieme a tutte e tutti
voi…vorrei leggere un libro della Bibbia così particolare e anche così “piccante”
che…nei culti non si legge quasi mai e tanto meno viene predicato: il Cantico
dei cantici.
Questi
versetti che oggi leggeremo, iniziano facendo riferimento al “re saggio
ed amante” del popolo di Dio, Salomone. Un superlativo assoluto
ebraico, che possiamo rendere in questo modo: il “cantico sublime”
o il “cantico per eccellenza e più bello fra tutti quanti i
cantici”.
Ed
effettivamente è unico…e colpisce lo splendore di questa raccolta di
ventiquattro brevi liriche, tempestate di simboli e di immagini, percorse dalla
gioia dell’amore che trasforma in smagliante primavera anche il panorama bruciato
della Palestina.
Il Cantico ci
porta in un giardino…e nel cuore del giardino c’è Lei, e poi…c’è Lui, qua e là
accompagnati da un coro: la donna e l’uomo…l’eterna coppia sulla faccia della
terra, avvolta dalla tenerezza e dalla forza d’ “Amore”, quell’”Amore” che…come
dirà il Cantico quasi ormai alla sua fine, “è più
forte della Morte” (cfr. 8:6).
Ed
allora, questo antico libretto sempre giovane, è un profondo trattato e una
luminosa celebrazione dell’amore, soprattutto di quello femminile, che si riassume
tutto nella celebre, bellissima ed intensa professione d’amore della
donna: “il mio diletto è mio, e io sono sua” (cfr 2:16).
Ma
nell’amore umano, anche il più appassionato e sensuale, descritto nei Cantici, alla
fine, ci rimanda sempre al rapporto d’amore che c’è tra Dio e tutta l’umanità…e
anche per questo…il Cantico entra di pieno diritto nella
Bibbia.
Sì,
il Cantico oscilla di continuo, come in un contrappunto
musicale, dall’essere umano a Dio. E, in questo andare dall’uno verso l’altro,
legge nell’amore umano il riflesso dell’amore divino, senza però mai ridurre il
primo a una sorta d’amore angelicato, e qui è la sua grandezza.
Tanti
credenti…presi dalla passione che colma questo testo…hanno visto
nel Cantico una grande allegoria: una serie di immagini
simboliche che non parlavano dell’amore umano – visto a priori come macchiato
dalla carnalità – ma dell’amore che lega Dio al suo popolo o all’anima
credente.
In
realtà questo poemetto biblico canta l’amore vero della donna e dell’uomo, che
è dono di sé all’altro tramite un sentimento puro, ma che si alimenta di passione,
di eros, di corporeità e di sensualità, il quale…ci dice e ci insegna che…in
questo amore pienamente concreto, Dio si rende presente e vince l’odio…l’odio
fisico della violenza e del dominio sull’altro, l’odio che ti arde dentro che può
essere quello della volontà di affermazione…e che fa dell’altro solo un gradino
su cui poggiare il piede per giungere più in alto, per arrivare al potere e
alla ricchezza…questi tre tipi d’odio, spesso si fondono tra loro a formarne
uno solo…distruttivo e terribile…che sono il simbolo stesso dell’Anti-Dio!
Per
fortuna, c’è il Cantico dei cantici, questa celebrazione
appassionata del trionfo dell’amore, e così della presenza del Dio che “è
amore” (cfr. 1 Giovanni 4,8) accanto alle sue creature…
Sì,
per fortuna c’è il Cantico! Perché mai come oggi di fronte
alle esplosioni d’odio cui assistiamo impotenti e inorriditi, di fronte a una
violenza che arriva al femminicidio e che sovente si maschera da amore calpestato…e
per questo…fuori controllo…come quel giovanotto che alcuni anni fa ha sgozzato
la sorella minore della fidanzata che l’aveva lasciato, nella sua confessione
ha detto una parola spaventosa: “Volevo uccidere la mia ex fidanzata
perché l’amavo più della mia vita” …ma vi rendete conto?
Già
sarebbe stato del tutto inaccettabile…che è anche un’orribile bestemmia: “La
volevo uccidere…..”, e nell’ultima frase…viene il peggio: “perché
l’amavo più della mia vita” … “O sei mia, o muori…o non sei degna
di avere una tua vita”! …purtroppo, mai come oggi…c’è bisogno di amore,
di un vero e puro amore…
Ecco
perché abbiamo osato leggere insieme il Cantico dei cantici, questa
lucidissima esplosione d’amore, colma di gioia anche quando parla di dolore, perché
è sempre, sempre, sempre, traboccante di vita, e mai di morte!
Iniziamo
ora ad addentrarci nella prima e breve lirica del Cantico che
è un vero e proprio prologo del libro dell’intera raccolta, lo facciamo
iniziando ad esaminare Genesi 2, lì vi è il primo
racconto d’amore della Bibbia, perché quando il “Signore Dio” conduce
all’uomo la donna che ha appena creato dalla costola…che gli ha tolto via…questi
pronuncia le sue prime parole…e sono parole d’amore, le parole incantate di un
innamorato: “Questa volta sì, è osso delle mie ossa e carne della
mia carne!” (cfr. 2,23): “Questa volta sì, la donna che tu
hai tratto da me e che conduci a me, io la posso, finalmente! guardare negli
occhi e posso essere guardato da lei… È il mio “vis-à-vis” che
mi corrisponde nel corpo e nel cuore, ed in sua compagnia posso vivere nella
riconoscenza, nella gioia e nell’amore tutta la mia vita!”
Poi,
dopo le parole incantate, l’incanto dell’incontro: l’uomo – dice il racconto –
si unisce alla sua donna, e così i due diventano “una sola
carne”: un solo essere umano… una sola esistenza…
Un
testo molto bello, eppure, s’avverte in esso una mancanza…nel testo…non risuona
la voce della donna, che se ne resta tutta silenziosa, quasi passiva: un
incantevole dono “muto” fatto ad Adamo dal “Signore Dio”.
Il Cantico
dei cantici colma questa lacuna. Dopo il titolo che pone il libro sotto
l’alto patronato di “Salomone”, è la donna a parlare…e lo fa
liberamente, senza sentirsi per nulla sottomessa e senza falsi e ipocriti
pudori.
Se
noi pensiamo all’epoca del Cantico e alla cultura e agli usi
d’Israele, è del tutto sorprendente…in qualche modo…addirittura profetico…anticipa
la rivoluzione di Gesù…il quale ha perdonato la prostituta che aveva fatto
irruzione senza essere invitata e s’era accostata a lui mentre mangiava in casa
di Simone il fariseo, “perché”…così ha detto
agli altri commensali tutti scandalizzati…“ha molto amato”
(cfr. Luca 7:47).
Anche
nel nostro testo, chi irrompe sulla scena e se ne impadronisce è ugualmente una
donna…che finalmente rompe il suo silenzio troppo lungo e parla con passione e
intelligenza…e con le sue parole…anticipa e presenta tutti i temi e le note che
si svolgeranno lungo il libro.
Sì…qui…subito
c’è lei…protagonista sotto varie forme dall’inizio alla fine, e con lei e grazie
a lei…l’uomo, il suo amato; e poi vi sono le fanciulle” che le fanno da
coro…l’ebrezza d’amore e la contemplazione insieme al desiderio…tutto qui è anticipato
e già perfetto…e al tempo stesso…aperto al compimento.
E
tutto nasce, come è logico che sia, sotto il segno dei “baci”: “Che
lui mi baci coi baci della sua bocca”. Baci che fondono in uno,
due respiri…che uniscono due vite in un’unica vita…che avvincono i due amanti
in una rete sottile come quella del vino…che da sempre…nella Bibbia…è simbolo di
un piacere che ti avvolge…simbolo della gioia della vita…sì…dice lei…“che
lui mi baci coi baci della sua bocca, perché le sue dolcezze sono migliori del vino”
…
E
col gusto…è coinvolto l’odorato ed è coinvolto anche il tatto: “I
tuoi profumi sono buoni all’odore, unguento che si effonde è il tuo nome…”. Ogni
vero innamorato riconosce e si inebria del profumo del suo amato….e per questa
donna che davvero sa amare…l’amato…è un profumo che la avvolge…la sua sola
presenza la stordisce e l’appaga…e la rende felice…
Vedete
come tutto è “passionale”? Come tutto coinvolge i sensi e il corpo?
Nulla
però è morboso…nulla è impuro…perché tutto è davvero solo amore. E nell’amore…quando
è amore vero…non c’è nulla di sporco…anzi…tutto è luminoso e limpido…
Poi,
questo appassionato assolo della donna si conclude con un’invocazione che è
desiderio e sogno: “Trascinami dietro a te, corriamo!” …
“Portami via con te, noi due da soli!”.
Di
fronte a questo grido tutto fatto d’amore molto bello…è significativo ricordare
che…Osea, il profeta cantore dell’amore di Dio per Israele, ha
fatto uso del medesimo verbo per esprimere il desiderio del Signore per il suo
popolo: “Io li
attiravo con corde umane, con legami d'amore” (cfr. 11,4).
Infine,
d’improvviso, in questo sogno, l’amato si fa “re”: “Il re mi ha
introdotto nella sua camera.”
Chi
è mai questo “re”? È forse Salomone…o forse un altro re
?
A
ben pensarci, non ha alcuna importanza. L’amato è sempre un “re” per
la sua donna, e lei è per lui la sua regina: “io e te, tu e me”: solo questo, e
nient’altro! …Qui c’è tutta la vita da vivere e gustare…tutta una gioia immensa
da cantare…
Abbiamo visto come…già nel prologo…l’amore tutto umano della donna del Cantico presenti in sé come i fili preziosi di un ricamo che s’intessono insieme a rimandare all’amore di Dio. Ne cogliamo ora tre, di questi fili: sono come tre fiori profumati in questa prima sfolgorante aiuola del giardino in cui vivono la stupenda regina dell’amore e il suo “re” che la “inebria”.
Il
primo filo o fiore è il vocabolo che ho tradotto con “camera”, e
che la nostra Bibbia traduce con “alcova”…che sarebbe la stanza più
interna della casa, dove la donna e l’uomo vivono tutta l’intimità del loro
amore.
Nella
Bibbia, questa parola dall’indiscutibile senso nuziale è anche usata per
designare il “Santo dei santi”, la cella inaccessibile al
cuore del tempio di Gerusalemme dove era custodita l’Arca del Patto, il luogo
dell’incontro fra Dio che ama Israele e Israele che è amato.
Come
secondo fiore dell’aiuola del Cantico…cogliamo alcuni verbi che
oggi abbiamo ascoltato: “gioiremo”, “rallegreremo”, “celebreremo”.
Sono tutti alla prima persona plurale. Ed è un noi…questo…che non coinvolge
soltanto la coppia degli amanti…ma si allarga al mondo intero. L’amore vero…infatti…sboccia
“a due”…ma poi s’irradia come luce e calore attorno a sé, è l’eco della gioia
nel donarsi che rende meno aspro il rumore del mondo…che fa l’umanità meno
malvagia…
Davvero,
questi plurali che invitano all’ebrezza dell’amore…ci ricordano che proprio lui…l’amore…è
la sola risposta che può spegnere l’odio.
Infine,
il terzo fiore, che riguarda l’ultimo dei tre verbi di prima, il verbo “celebreremo”…che…nella
lingua ebraica del Cantico…esso vuole anche dire: “ricordare”.
Ma
un “ricordare” che non è nostalgia…né rimpianto…è invece… un “fare
memoria” in maniera creativa ed efficace, quasi un riuscire a fare
veramente rivivere il passato.
L’amore
vero infatti…sfida il tempo…è la storia di un incontro che è avvenuto e
che ha cambiato tutto, ma è anche la presenza sempre sorprendentemente fresca e
viva di quell’avvenimento…ed è anche l’attesa di un futuro tutto proprio
da “assaporare”…e poiché già abbiamo gustato quel sapore, che sappiamo
cosa ci aspetta, e siamo felici.
Questo
vale per noi, per i nostri rapporti d’amore…ma vale anche nel rapporto con Dio.
¿ In fondo…quando in ogni nostro culto proclamiamo la Scrittura…cosa facciamo
se non tornare ogni volta ad “assaporare” le meraviglie che
Dio ha fatto per noi? E questo “far memoria”…e questo “assaporare” quello
che Dio ha operato per essere felici fino all’“inebriamento”…ci illumina
il presente e ci proietta incontro all’avvenire con un nuovo slancio.
L’amore
insomma, è ricordo, presenza, speranza. È parola ed è sguardo. È un muto
contemplarsi e ritrovarsi insieme negli occhi dell’amato. L’amore è anche
silenzio.
Sì…amore…canto…parola…silenzio.
C’è una bella canzone di Bob Dylan che ha un verso molto bello
che dice: “Il mio amore parla come il silenzio”.
Ci
sia concesso un silenzio che parla, e anzi, che canta: “dei cuori appassionati e
sempre giovani.
AMEN
Signore
a te offriamo questi doni, frutto del nostro lavoro, ma soprattutto frutto del
tuo amore per noi, perché possano essere impiegati dove veramente c’è bisogno.
Questo denaro, che abbiamo raccolto nel tuo nome, possa essere usato come
strumento di solidarietà e di condivisione. Amen.
PREGHIERA DI INTERCESSIONE
Padre nostro, tu non
dimentichi i deboli e i miseri; per loro vogliamo pregarti. Nel mondo vi sono
tante vittime perché i doni che ci affidi per l’utile comune e per una giusta
convivenza umana sono dimenticati o ignorati.
Dono tuo è la riconciliazione
fra gli esseri umani. Ti preghiamo per le vittime dei conflitti; in particolare
per le persone che sopravvivono con gravi mutilazioni, per le donne stuprate,
per i bambini che crescono in un mare di odio e di violenza. Sostieni coloro
che si adoperano per la riconciliazione, perché le vittime possano sperimentare
che l’odio non ha l’ultima parola in questo mondo.
Dono
tuo è la dignità degli esseri umani. Ti preghiamo per coloro cui viene negata
questa dignità; in particolare per chi è costretto a vivere nei campi profughi,
per chi è costretto a lavorare senza garanzie e senza protezioni. Sostieni le persone e i
gruppi che si impegnano per ridare dignità a chi ha perso terra, casa, lavoro,
salute.
Nella nostra attività
quotidiana donaci fiducia e iniziativa, perché mettiamo a profitto i doni che
ci hai affidato, per la testimonianza al tuo evangelo e per il servizio al nostro
prossimo.
E poiché il nostro impegno
ha la sua forza soltanto in te e nella tua azione, ti preghiamo come Gesù ci ha
insegnato tramite l’Inno 217
BENEDIZIONE
(Filippesi
4, 19 – 20)
L’amore
del Signore Gesù ci attiri a sé; il potere del Signore Gesù ci fortifichi al
suo servizio; la gioia del Signore Gesù riempia i nostri cuori; e la
benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, sia su di noi e
rimanga con noi per sempre. Amen
(Giampaolo Castelletti, domenica 12 settembre
2021. Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Riveduta, a cura della Società Biblica di Ginevra, prima edizione
1994; La Preghiera di
Invocazione e la Confessione di peccato sono donate dal Pastore Alessandro Esposito. ).
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