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Nel Tempio di Omegna, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 9; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 9

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Nel Tempio di Intra, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 11; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 11

17/02/2022

 

24 DOMENICA DOPO PENTECOSTE

TERZULTIMA DOMENICA DELL’ANNO LITURGICO     

 

Saluto

Sorelle e fratelli, il Signore si avvicina a noi con la Sua Parola e con il Suo Spirito. ci dia il Signore occhi per vedere, orecchie per udire e la bocca per proclamare la Sua presenza in mezzo a tutte e tutti noi.

 

Lettura di accompagnamento (Matteo 5: 9)

Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.”

 

Secondo le beatitudini del Sermone sul monte, la vera felicità la si può trovare solo in uno stretto rapporto con Dio. La vera beatitudine viene qui proclamata proprio a coloro che in questa vita hanno un ruolo modesto, anzi…marginale.

Il fondamento della loro beatitudine rimane la loro eredità certa, che non può venir loro sottratta nemmeno attraverso la morte.

 

Invocazione  

Signore, noi veniamo a Te con gioia, piccoli e grandi, e vogliamo pregare e cantare le Tue lodi insieme. Veniamo alla Tua scuola, alla scuola della Tua parola. La nostra vita è spesso povera di gioia e di canti; riempila Tu con la Tua grazia e il Tuo Spirito, e noi proclameremo che siamo il gregge di cui Ti prendi cura, il popolo che Tu difendi e proteggi. Fa’ che restiamo sempre con Te, per Gesù, il Cristo, nostro Signore.                  

                                                              Amen.


 Confessione di peccato (Amos 8, 11-12)

 “Ecco, vengono i giorni”, dice il Signore, DIO, “in cui io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete di ascoltare la parola del SIGNORE. Allora, vagando da un mare all’altro, dal settentrione al levante, correranno qua e là in cerca della parola del SIGNORE, ma non la troveranno.”

 

Signore, nella gran parte del nostro pianeta, anche il pane e l’acqua sono minacciati. Fame e sete suonano irreali per noi che siamo gente sazia. Anche rispetto alla Tua parola, Signore, ci comportiamo come individui già pienamente soddisfatti, che conoscono la Bibbia e Ti invocano da quando erano bambini. Il nostro rapporto con Te ci appare quasi scontato, eppure, appena ci accostiamo alla Tua parola, ci accorgiamo di non averla capita appieno. Essa è come un libro chiuso che deve essere di nuovo aperto; fa’ che la Tua Parola sia di nuovo cercata e amata e che sia trovata da ognuno di noi, perché la fame di Te sia davvero saziata. Tu che hai distribuito sulla terra beni e ricchezze con grande abbondanza per tutte le creature, perdonaci per aver diviso così male i Tuoi doni. Fa’ che, ricolmi della Tua grazia e del Tuo amore, abbiamo di nuovo fame e sete di giustizia, e capacità di operare perché la terra sia fonte di nutrimento per tutti. Per Gesù il Cristo, nostro Signore. Amen

 

 ANNUNCIO DEL PERDONO (1 Tessalonicesi 5,9)

“Dio non ci ha destinati a ira,

ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù il Cristo.”

 

Sorelle e fratelli, il Signore dona la sua salvezza a tutti noi che lo invochiamo con fiducia. Fortificati dal suo perdono, viviamo nella gioia della sua presenza e nella sua pace che crea rapporti fraterni. Amen.

 

 CONFESSIONE DI FEDE DEI FRATELLI COREANI

 “Noi crediamo che, come Gesù è vissuto in Galilea con gli oppressi, noi dobbiamo vivere al fianco degli emarginati e condividere la loro sorte. Noi crediamo che Dio, Signore e Giudice della storia, ci comanda di pregare per la libertà di coloro che, innocenti, soffrono a causa del loro prossimo. Noi crediamo che lo Spirito ci sospinge a partecipare attivamente non soltanto al rinnovamento della nostra personalità, ma anche alla creazione di una società e di una storia nuova.” Amen

 

 Ascolto Della Parola Di Dio

 Signore, anche quest’oggi…ci regali la Tua Parola…che…costantemente…ci toglie l’ansia dei tempi che viviamo e anche se viviamo nelle tenebre, con essa…che è il nostro cibo spirituale, viviamo costantemente nella luce, poiché…come disse il padre della Riforma: “La Tua Parola è un cibo: chi ne mangia, desidera mangiarne ancor di più. Perciò la Tua Parola dev’essere fra di noi in abbondanza; ma non dobbiamo mai esserne sazi.” Ora…donaci  lo Spirito di saper ascoltare col cuore, così da ricevere la Tua parola, in tal modo che…essa produca in noi frutti di rinnovamento e di trasformazione per attuare la tua giustizia. Amen

 

 LETTURE BIBLICHE

2 Cronache 6: 19

“Tuttavia, SIGNORE, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge.”

                                                            Salmo  50: 15                                                              “…..poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai”.

                          Marco  11: 24  (traduzione dall’ebraico)                                                 

 “Ascoltatemi! Potete pregare per qualsiasi cosa e, se avrete fede, la otterrete di sicuro!”


Testo biblico della predicazione

Giacomo 5 , 13 – 16

 

C’è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi.

C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni.

C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati.

Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia.

 

Esposizione del brano biblico

 

La lettera di Giacomo, di cui oggi abbiamo letto solo pochi versetti, fu scritta per incoraggiare i credenti di origine ebraica che, all’epoca, subivano varie prove e persecuzioni e che perciò ne mettevano a dura prova la loro fede, queste parole servivano per esortare, incoraggiare e istruire i credenti sugli aspetti pratici della fede, ma soprattutto, Giacomo, pone enfasi sulla pazienza, sulla preghiera e sul sostegno che deve esserci fra i credenti, affinché rinnovino la loro fede in Cristo, ma fa capire altresì che in qualsiasi circostanza, nel bene e nel male, dobbiamo guardare a Dio e onorarlo attraverso l’adorazione e la preghiera, soprattutto quando affrontiamo dei problemi, delle necessità o delle afflizioni, poiché la Parola di Dio ci invita a cercare la forza in lui per mezzo della preghiera, di sicuro qualcuno di noi, nell’ascoltare queste poche righe  del capitolo 5 e i versetti che vanno dal 13 al 16, si sarà forse fatto una strana impressione, in quanto possiamo ben dire che queste parole, le sentiamo vicine, come se fossero parole nostre, ma insieme anche lontane…ed estranee, ma in queste poche righe potremmo ben dire che c’è qui una fede che è anche la nostra fede, però, una fede così, indubbiamente come ce la mostra Giacomo, noi non l’abbiamo quasi mai vissuta, guardiamo per esempio a queste parole: “C’è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Canti degli inni”, nel senso che“Hai avuto un insuccesso personale (questo è il significato preciso del verbo greco qui tradotto con “soffrire”) e ti senti un fallito? Prega…e vedrai che Dio ti ascolterà e ti darà la forza che ti serve per uscire dalla tua infelicità”…“o al contrario ti senti di buon umore…stai bene di salute e sei sereno d’animo? Allora…canta a Dio, innalza la tua lode perché questo momento di benessere è un grande dono della sua bontà!”.

 Ma per far questo…per poterlo supplicare nel dolore e lodarlo cantando nella gioia…bisogna che Dio…sia per noi… il nostro Signore…solo allora lo sentiremo presente e presenteremo noi stessi a Lui, come presenteremo sempre a Lui ogni caso ed ogni avvenimento che coinvolga il nostro corpo e la nostra vita, come ogni necessità spirituale e materiale…perché sappiamo di essere sotto la sua costante e paterna protezione.

Sì. Solo allora faremo nostre le parole consolanti e gioiose che troveremo nei salmi, perché le sentiamo nostre…e che dicono: “Invocami nel giorno della sventura, e io ti salverò” (Salmo 50,15) e deve essere altresì nostra la promessa e l’esclamazione: “Io salmeggerò a te, senza tacere. Signore, mio Dio, ti celebrerò per sempre” (Salmo 30,12). 

 E questo è ancora poco, perché se poi andiamo avanti a rileggere…il testo si fa ancora più forte: “C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della comunità”…

 E anche in questo, ce una grande differenza con la chiesa di Giacomo: “Il malato chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore”.

Gli “anziani della chiesa” (che tra parentesi, non sono dei carismatici dotati del dono della guarigione, che pure erano presenti nelle comunità, ma sono i ministri della chiesa locale) vanno chiamati dal malato perché preghino per lui…debbono intercedere in suo favore presso Dio…e non si tratta di dire lunghe formule, ma di andare all’essenziale…attraverso di loro…è la comunità che, un po’ come Giacobbe nel passo della Genesi, in modo commovente quasi lotta con Dio in favore di un suo membro.

 E ancora, quasi per dare consistenza a questa lotta, la preghiera va accompagnata da un gesto particolare: mentre gli anziani pregano sul malato, debbono “ungerlo d’olio nel nome del Signore”.

Come mai questa unzione?

Giacomo non inventa qualche cosa di nuovo… Marco…nel suo vangelo…riferisce…che i Dodici mandati da Gesù lungo le strade della Galilea, “scacciavano molti demoni e ungevano con olio molti infermi e li guarivano” (cfr. Marco 6,13).

Questo avveniva…perché nell’Israele dell’epoca di Gesù…l’olio, che nella vita di tutti i giorni era sovente usato come farmaco, era anche diventato il simbolo dell’arrivo…del tempo della salvezza. Così leggiamo nel profeta Isaia: “Il Signore darà agli afflitti in Sion…olio di gioia invece di dolore” (cfr. Isaia 61,3); e in un’apocalisse ebraica del primo secolo…si parla di due alberi presenti in paradiso: l’albero della vita e l’albero dell’olio, che…cosparso sulla pelle dei giusti li rende splendenti e così li glorifica.

In questa prospettiva, sia i discepoli inviati da Gesù che gli anziani della chiesa di Giacomo “ungono d’olio” i malati come segno dell’irruzione della signoria salvifica e gloriosa di Dio nel mondo, nella persona e negli atti di Gesù.

Ma qual è la conseguenza di questa preghiera e del gesto simbolico che l’accompagna?

Con una sicurezza per tutti noi sconcertante…Giacomo aggiunge: “La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà”. Vedete? Senza nemmeno un “forse”…senza un “se” e senza un “ma”. Se si prega e si ha fede, quella preghiera non resterà inascoltata: “il Signore” interverrà e “salverà il malato”.

Naturalmente, lui, “il Signore”,” salverà e ristabilirà”E questo dev’essere chiaro dall’inizio: gli anziani della comunità compiono la loro opera di risanamento sul malato, non grazie alla loro forza o a una loro particolare convinzione, ma nella forza del “nome del Signore”: è lui e soltanto lui che agisce e fa…attraverso i ministri della chiesa.

Ma poiché Dio, quando agisce, non lo fa mai in maniera parziale od incompleta, anche qui il “ristabilimento” del malato non si ferma al suo corpo, non riguarda soltanto la sua salute fisica: “Se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati”.

Anche qui, come per l’“unzione d’olio”, alla preghiera s’accompagna un gesto esterno: “Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti”.

Quando una persona è malata, il suo male si mostra all’esterno: tu lo vedi, lo cogli, lo puoi diagnosticare…così è per il peccato: deve venire fuori… essere confessato ai fratelli di fede…così essi sapranno per cosa precisamente è necessario che preghino…e nella preghiera comune ognuno già avrà modo di sperimentare il sollievo del perdono che, certamente è opera del Signore…solo lui ce lo può dare…ma passa attraverso l’intercessione…il sorriso e l’abbraccio del fratello che ti ascolta e ti dice: “Puoi star tranquillo: Dio ti ha perdonato!”.

Ecco allora che, questo breve ma intenso testo dell’epistola di Giacomo, che ci assicura che…davvero “la preghiera della fede” sale a Dio ed intercede per tutta la persona per cui è detta, ci deve far capire che, è grazie alla preghiera, che tutta la persona è restituita ad un giusto rapporto con la vita e col Signore della vita: “la guarigione esterna diventa il segno dell’avvenuta guarigione interna.”

Ma tutto questo è grazie a Dio e a tutta la chiesa…in questa comunità fraterna in cui puoi condividere la vita…le gioie e le sofferenze della vita…in cui…e anche questo è molto bello…non c’è un fratello innalzato sopra agli altri come se uno fosse il debole e l’altro il più forte, uno il colpevole e l’altro il giudice…per il motivo che il tutto deve essere fatto nella preghiera comune degli uni per gli altri, cioè, preghiera che si fa intercessione, si fa esaudimento e sale fino a Dio, così che diventa salvezza.

Sì…davvero…ed è la conclusione del nostro testo d’oggi: “la preghiera del giusto ha una grande efficacia”.

 La nostra chiesa, sorelle e fratelli, somiglia almeno un po’ alla chiesa di Giacomo, che prega, canta, intercede…che è comunità di vita, sofferenze e gioie?

Permettetemi di parlarvi con un po’ di libertà.

Abbiamo capito che…la nostra  preghiera deve essere una preghiera che invece di condannare…aiuti segretamente l’altro a migliorare, a crescere, a cambiare…se preghiamo per una sorella, per un fratello…e questo non nello slancio di un momento, ma con perseveranza…non possiamo più parlare male di lei o di lui, o avere un atteggiamento duro, insensibile, indifferente. Perfino il nostro modo di guardarla o guardarlo, di darle o dargli la mano, di salutarla o salutarlo, si trasforma…se noi preghiamo per lei…o se preghiamo per lui.

Ebbene, una comunità è autentica ed è viva solo quando sa diventare una comunità di preghiera.

Fratelli e sorelle, aiutiamoci l’un l’altro, pregando l’uno per l’altro.

Se preghiamo soltanto per noi, perché le nostre cose vadano bene, dobbiamo ancora imparare a pregare.

Quindi…portiamo in preghiera i pesi gli uni degli altri, come Cristo porta i nostri peccati e i nostri pesi intercedendo per noi davanti al Padre!

Nelle nostre comunità vi sono delle persone che hanno dei pesi sul cuore… ce ne accorgiamo e preghiamo per loro? Vi sono delle persone che sono sole…le circondiamo con la nostra preghiera? Perché poi…alla fine…se ci chiediamo cosa sia mai una chiesa cristiana, ci accorgiamo che possiamo dare tante varie risposte…ma una risposta che non diamo spesso…forse è questa: “una chiesa cristiana è una comunità di donne e uomini che hanno imparato a pregare gli uni per gli altri, e hanno scoperto nella preghiera il segreto per superare le divisioni umane e creare invece una nuova, a volte paradossale, meravigliosa comunione”.

 Sì…!!! davvero, ricordiamolo sempre quello che oggi Giacomo ci ha insegnato: “La preghiera dei giusti…cioè dei credenti giustificati per la pura grazia di Dio ha una grande efficacia”.

 AMEN

 

Preghiera di intercessione

 Ti ringraziamo…Dio onnipotente…perché tu ascolti e accogli la preghiera di ognuno e ognuna di noi…la preghiera di chi gioisce, di chi piange, le richieste di aiuto, la stanchezza di alcuni, la difficoltà di altri di trovare le parole giuste e anche i dubbi di coloro che sono in ricerca di un futuro migliore. Rimani con i tuoi figli e le tue figlie: guidaci con la tua mano amorevole e lascia che possiamo anche noi essere gli uni per gli altri un aiuto reale, così da sostenerci a vicenda come un unico corpo, il corpo di Cristo. Ti preghiamo per tutte le vittime della violenza umana: per le donne e le bambine che finiscono nel traffico della prostituzione; per le bambine e i bambini affinchè ritornino a sorridere e a vivere da bambini…invece di essere costretti a lavorare in condizioni di schiavitù a tal punto che…non hanno più la forza di sorridere a causa della malvagità dell’uomo. Ti preghiamo per tutte le persone che sono costrette dalla miseria, dalla Guerra o dalla persecuzione a lasciare il loro paese, a costoro dona la Tua gioia, affinchè, dopo aver sperimentato l’odio e la violenza, possano conoscere la lealtà del Tuo amore attraverso la nostra Solidarietà, fa che non ci rassegnamo di fronte a tutta la violenza e l’ingiustizia, permetti che il nostro agire possa portare alle vittime un soccorso che sia segno luminoso della Tua guarigione e della Tua riconciliazione. Fa che la nostra preghiera non sia soltanto per gli uomini e le donne di buona volontà, bensì anche per quelli di cattiva volontà e quando essi verranno in giudizio, fa che i frutti da noi prodotti siano il loro perdono. Ti preghiamo, aiutaci ad essere fermi nel pensiero e nell’azione come Tuo figlio Gesù, nostro modello, fai di noi dei testimoni d’amore, di attenzione, di perdono e di giustizia. Tutto questo te lo chiediamo nel nome di Gesù, Redentore nostro.

 

 BENEDIZIONE (2° Tessalonicesi 2, 16 - 17)

 

“Ora lo stesso Signore nostro Gesù il Cristo e Dio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i nostri cuori e ci confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola.” Amen

 

(Giampaolo Castelletti, domenica 7 Novembre 2021. Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Riveduta a cura della Società Biblica di Ginevra, prima edizione 1994, tranne Marco 11:24 tradotta dell’ebraico).

 

 

06/02/2022

 

Città di Dio 

Associazione ecumenica di cultura religiosa  Convento Frati Minori—Monte Mesma 

MARTIN LUTHER KING 

Una storia americana

 PAOLO NASO 


Sabato 12 febbraio 2022 

Convento del Monte Mesma 

AMENO (NO)

Famoso e celebrato per aver dato un’eccezionale forma retorica al ‘sogno americano’ dell’uguaglianza e della giustizia nelle relazioni so ciali, King denunciò con grande forza l’incubo del razzismo, diventando portavoce del più ampio movimento nonviolento della storia  americana. In contrasto non solo con la Casa Bianca ma anche con alcuni settori della comunità afroamericana, si schierò contro la guerra  in Vietnam muovendo, con il passare degli anni, una critica sempre più radicale al sistema sociale ed economico degli USA. Se ne rico struisce l’azione di King come parte integrante della storia americana senza nascondere il travaglio interiore, le debolezze e il progressivo  isolamento di un leader che, denunciando la connessione tra razzismo, ingiustizia sociale e militarismo, firmò la sua condanna a morte. 

Paolo Naso è docente di Scienza politica. È stato a lungo direttore del mensile Confronti e della rubrica TV Protestantesimo (Raidue): in  queste funzioni si è occupato del ruolo delle religioni in diversi scenari internazionali. È membro dell’Associazione Italiana Studi Nord  Americani (AISNA). Tra i suoi libri: Le religioni sono vie di pace. Falso! (2019); Come una città sulla collina. La tradizione puritana e il  movimento per i diritti civili negli U.S.A. (2008).

14,45 accoglienza 

15,00 – 18,00 relazioni e confronto 

Contributo  5,00 euro 

Ingresso con green pass e mascherina su prenotazione


Città di Dio 

Associazione ecumenica di cultura religiosa 

Via C. Battisti, 112 – 28045 Invorio (NO) 

Cell. 3338773018 

associazionecittadidio@gmail.com 

www.cittadidio.it