Predicazione di domenica 29 settembre
Marco 10:17-27
Mentre stava per
rimettersi in cammino, arrivò un uomo correndo, s'inginocchiò davanti a lui e
gli chiese: “Buon Maestro, che devo fare per vivere per sempre?” Gesù rispose “Perché
mi chiami buono? Solo Dio è veramente buono. Ma in quanto alla tua domanda, tu
conosci i comandamenti di Dio: non uccidere, non commettere adulterio,
non rubare, non dire il falso contro nessuno, non ingannare, rispetta tuo padre
e tua madre”. “Signore, non sono mai venuto meno a nessuno di questi
comandamenti”, rispose l'uomo. Gesù, guardandolo, provò affetto per lui e gli
disse: “Ti manca solo una cosa: vai a vendere tutto ciò che hai, dà il denaro
ai poveri, ed avrai un tesoro nel cielo. Poi vieni e seguimi”. L'uomo si
rabbuiò in viso e se ne andò via tristemente, perché era molto ricco. Gesù,
guardandosi attorno, disse rivolto ai discepoli: “È quasi impossibile che un
ricco entri nel Regno dei Cieli!” Questa affermazione li lasciò stupiti. E Gesù
aggiunse: “È davvero difficile entrare nel Regno di Dio per quelli che
confidano nelle ricchezze! È più facile per un cammello passare per la cruna di
un ago, che per un ricco entrare nel Regno di Dio!” I discepoli erano piuttosto
scettici e cominciarono a chiedersi fra loro: “Ma allora chi potrà mai essere
salvato?” 27 Gesù li guardò attentamente, poi disse: “Per gli
uomini è impossibile, ma non per Dio. Perché a Dio tutto è possibile”.
Esposizione del brano biblico
Abbiamo letto la storia dell’incontro tra Gesù
e un uomo…ebbene… quest’uomo rivolge a Gesù una domanda: “Buon Maestro, che devo fare per vivere per
sempre?”.
Potremmo senz’altro dire che la domanda di quell’uomo è anche la nostra
domanda. La domanda che ognuna e ognuno di noi…nella sua preghiera personale rivolge
al Signore.
Il “tale” di questa storia…più avanti…si
scopre che è un uomo “ricco”…e parla a Gesù anche a nome nostro. In lui
insomma siamo noi che ci avviciniamo a Cristo e parliamo con lui. Ed è anche a
noi che il “maestro” risponde chiamandoci…all’osservanza dei
comandamenti che Dio…tra lampi e terremoti…ha donato a Israele nella nube del
Sinai come scritto in Esodo.
Sì!! “se vogliamo entrare nel Regno di Dio, dobbiamo osservare i
comandamenti”…e così la risposta di Gesù suona un po’ generica…ed il
giovane allora…non esita a dare a Gesù una risposta con queste parole precise: “Signore, non sono mai venuto meno a nessuno di
questi comandamenti”…
E Gesù sta al gioco…e dà la spiegazione che gli è stata chiesta. La dà in
maniera forse inaspettata e forse addirittura deludente. Infatti…non parla al
suo interlocutore di osservare con rigore ed impegno le norme di purità e
quelle legate al Culto e alla Preghiera come avrebbe fatto un qualsiasi maestro
in Israele…ma cita il decalogo…e precisamente quella seconda parte delle “dieci
parole” che riguarda il nostro rapporto con gli altri, e così dice al
giovane che…se vuole “avere la vita eterna” deve: “Non uccidere,
non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. Onora tuo
padre e tua madre”…Insomma…una risposta quasi scontata…quindi potremmo
dire:
¿ Ma come? Uno ha il dono di incontrare Gesù aspettandosi
chissà quali rivelazioni…quali meravigliosi nuovi insegnamenti…e si sente
ripetere per l’ennesima volta il catechismo?…Veramente c’è da dire : “Tutto
qui?”.
Ed infatti…il nostro giovane ci rimane un po’ male…e con lui forse anche noi…e
se come lui…anche noi siamo dei credenti impegnati…noi diciamo con lui: “Ma
tutte queste cose io le ho già osservate; che mi manca ancora?”.
E a questo punto…c’è la grande impennata…Gesù
fa il Gesù…ed ecco uno sconvolgente salto di qualità. No! Non è affatto
“tutto qui”! Non
basta “osservare tutte queste cose”. Non basta comportarsi da persone per
bene…da credenti rispettabili…Se davvero si vuole imparare da Gesù…ci vuole ben
altro…serve qualcosa di vertiginosamente meno rispettabile…come una frase così:
“Va’, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei
cieli; poi vieni e seguimi”.
“Va’, vendi, vieni, seguimi”. Questa serie serrata di 4 imperativi ha un
senso molto chiaro…anzi…come vedremo…persino troppo chiaro…
Finora il discorso era stato impostato dal giovane sul piano del fare…e
dell’osservanza concreta delle regole. Ricordate la sua domanda iniziale: “Che
cosa devo fare per avere la vita eterna?”, e poi, ancora: “Tutte queste
cose le ho osservate”. E Gesù aveva rispettato quell’impostazione: e a lui
che gli aveva domandato “cosa doveva fare”…aveva risposto appunto con il
“fare”…cioè…doveva “non uccidere…non commettere adulterio…non rubare…non
testimoniare il falso…onorare suo padre e sua madre…amare il suo prossimo come
se stesso”.
Ma poi il giovane stesso ha commesso la bellissima imprudenza di voler andare
oltre quel volere e dover fare…così ha chiesto: “Cosa mi manca ancora?”.
Ed ha scatenato l’uragano. Se davvero non s’accontenta di essere un pio
israelita…“se vuole essere perfetto” della perfezione che solo Gesù può
dare…deve mandare all’aria tutta la sua vita e diventare un altro. Sinora il
nostro giovane è vissuto in modo irreprensibile…e adesso questo maestro unico e
in maniera sconcertante gli chiede di spogliarsi di tutto e di seguirlo (e non
possiamo non ricordare come, secondo le cronache del tempo, Valdo di Lione si
sia convertito proprio ascoltando questa stessa parola “Va’, vendi, vieni,
seguimi”, e come, stando alla testimonianza dello scrittore inglese Walter
Map, abbia, assieme ai fratelli del suo gruppo, “seguito nudo un Cristo
nudo”).
Davvero!!!...con Gesù non si tratta di fare i bravi e i buoni…ma di mettere in
gioco la propria vita. Vengono qui alla mente allora…quelle sue parole: “Va’,
vendi, vieni, e seguimi”. Davanti a quest’abisso che gli si è spalancato
sotto i piedi…il giovane non se la sente di fare il grande salto. Così…esce
malinconicamente dalla scena: “Ma egli, rattristato da quella parola, se ne
andò dolente perché aveva molti beni”…a cui era molto attaccato, e non sono
necessariamente solo i suoi beni materiali, era amato da tanti…era stimato per
la sua onestà…era apprezzato per la sua pietà… Come si fa a lasciare tutto
questo…così…di punto in bianco?…
Ma al colloquio tra Gesù ed il giovane ricco…era anche presente qualcuno che
quel salto l’ha fatto. Come sempre…infatti…Gesù non era solo…con lui c’erano “i
discepoli”. E con loro vi ricordate cosa avvenne? “Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e
Andrea, fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano
pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di
uomini». Essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. Poi, andando un
po' più oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, che
anch'essi in barca rassettavano le reti; e subito li chiamò; ed essi,
lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, se ne andarono dietro a
lui.” (cfr. Marco 1, 16 ss.). Sì!!...“Simone”,
“Andrea”, “Giacomo”, “Giovanni”, e tutti quanti gli altri…hanno abbandonato
tutto e hanno seguito Gesù.
E se noi questi episodi…adesso li abbiamo ricordati…i discepoli non c’è
pericolo che li abbiano mai dimenticati. Così…dopo il primo momento di “sbigottimento”
di fronte alle parole del “maestro” sull’impossibilità che “un ricco entri nel
regno dei cieli” (sbigottimento che è dovuto al fatto che – come tutti gli
Israeliti – i discepoli erano cresciuti nella convinzione che le ricchezze
fossero il segno della benedizione di Dio per i giusti),…sono subito passati a
chiedere a Gesù: “Chi dunque può essere salvato?” e la risposta di Gesù
tutta intessuta di misericordia fu questa: “Agli uomini questo è
impossibile, ma a Dio ogni cosa è possibile”, così subito dopo…fecero il
confronto fra loro ed il giovane che se ne è appena andato “tutto triste”…e
furono orgogliosi di quello che ebbero fatto! Tanto che…lo ricordano a Gesù: “Ecco
noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?”.
Gesù li rassicura: “Io vi dico in verità che nella nuova creazione,
quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi,
che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù
d’Israele. E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o
madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed
erediterà la vita eterna”. E senz’altro…mentre conferma ai discepoli la
piena fedeltà alle sue promesse…avrà pensato a quel giovane che era venuto gioioso
all’incontro con lui e se ne è andato via in crisi…avrà pensato alla sua
tristezza e sperato che un giorno sia così coraggioso di “andare, vendere tutto
e seguirlo”…
Certo…Gesù vuole bene ai suoi discepoli che ora sono contenti e fieri della
loro sequela…ma forse in quel momento…si sente più vicino a quel giovane
che s’è allontanato a capo chino che non ai discepoli che stanno lì tutti fieri
davanti a lui…e così li ammonisce dicendo: “Voi ora vi sentite
superiori a quel giovane, e lo siete…siete “i primi” al cospetto di Dio. Però
state attenti!...perché vi ho appena detto che “a Dio tutto è possibile”,
e allora può capitare che Dio rovesci tutte le carte in tavola, e che “molti
che ora sono primi saranno ultimi, e molti che ora sono ultimi, saranno primi”…
Ritornando al nostro giovane e sul significato
di ricchezza, ebbene…Gesù lo ha messo alla prova nel suo punto più debole e
vulnerabile…la sua ricchezza, che il giovane pensava fosse il suo punto di
forza e la sua sicurezza del domani, in quanto, quel giovane, pensava di
ottenere la vita eterna compiendo qualche cosa di buono, ma la salvezza non la
si ottiene con le opere buone (Efesini 2:8; Tito 3:5) ma soltanto arrendendosi
alla signoria di Gesù, e questa ricchezza però, gli impediva di seguire Gesù e andandosene fece capire che non era disposto a
mettere Gesù prima dei suoi beni. Quindi…l’affermazione di Gesù: “Va’,
vendi, vieni, e seguimi” significa forse che tutti i credenti debbano
liberarsi delle proprie ricchezze? No!! Non è necessariamente sbagliato
possedere delle ricchezze, fino a che queste non seducono il nostro cuore ostacolando
la comunione con Dio e distogliendoci dalla nostra attenzione verso il Signore.
(cfr. 1° Timoteo 6:10).
“Sì!!...Dio può dare a quel giovane e a tutte
e tutti noi, la forza che quel giovane non ha avuto, cioè…mettere in primo
piano l’amore verso Dio e in secondo piano i propri beni materiali così da
poter seguire le orme di Gesù. Solo così facendo si potrà ricevere la “vita
eterna”.
AMEN
(Giampaolo Castelletti, domenica 29 settembre
2024. Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Riveduta, a
cura della Società Biblica di Ginevra, prima edizione 1994).