Culti

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24/01/2020

“Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità.” Marco 9,24 – Versetto dell'anno 2020



Cari fratelli e sorelle, “Ogni cosa è possibile per chi crede”, dice Gesù e il padre del bambino malato risponde: “Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità.” Il padre del bambino è cosciente che la sua fede non è quella che poteva spostare i monti, ma era una fede debole, tormentata dai dubbi e bisognosa dell'aiuto di Dio per fortificarla. Nonostante ciò il suo bambino viene guarito, perché non è il padre con la sua fede debole, ma Gesù che realizza la guarigione. Questa distinzione è fondamentale per capire che l'effetto della fede, sia essa guarigione o salvezza, non dipende dalla forza o debolezza della nostra fede, ma da Gesù. Lutero lo spiegò con un esempio: Se uno ha 1000 euro (ovviamente il Riformatore usava un'altra valuta) e li conserva avvolti in un fazzoletto di carta, mentre un altro ha anche 1000 euro e li conserva in una cassaforte, ambedue sono ugualmente ricchi, solo che per il primo il rischio di perdere i soldi e di diventare povero è molto maggiore. Così è con la fede debole (il fazzoletto di carta) e quella forte (la cassaforte): ambedue “hanno” Gesù Cristo e sono quindi ugualmente ricche. Questa è ad es. una ragione per cui non si dovrebbe “giudicare” la fede degli altri. Comunque, nella vita ci sono varie prove in forma di tentazioni, perdite, delusioni ecc. e potrebbe essere che una fede debole non resista. Perciò è bene curare ed esercitare la fede nei tempi buoni, affinché possa resistere nei tempi difficili. Se invece pensiamo di avere già una fede forte, probabilmente ci sbagliamo, in quanto la fede è per definizione una fede contro il dubbio, contro l'apparenza. Se manca il dubbio, qualcosa è sospetto. In secondo luogo, è sospettoso avere una fede forte, perché la fede è un dono di Dio che riceviamo ogni giorno in modo nuovo, non qualcosa che uno possiede. La fede non è un possesso, ma piuttosto una relazione che riguarda tutta la persona. In questo senso si può anche affermare di “avere” fede, anzi è importante farlo. C'è infatti una differenza fondamentale tra chi dice di aver forse fede e di chi afferma di aver fede, seppure debole. Il primo, l'agnostico indeciso, non ha niente, il secondo ha tutto nonostante la debolezza della sua fede. La fede, seppure dono di Dio, non si realizza senza il pieno coinvolgimento del credente che deve prendere una decisione personale pro o contro la fede. È bene aggiungere al “Io credo” la preghiera di aiuto a credere, perché ne abbiamo bisogno. Bonhoeffer disse che Dio ci dà ogni giorno la fede di cui abbiamo bisogno, ma non di più, affinché non ci insuperbiamo. Non so se iniziate quest'anno con speranza o preoccupazione, con una fede salda o con molti dubbi. Come sia, il versetto dell'anno ci invita di affidarci a Dio non solo per le varie circostanze della vita, ma anche per la fede stessa. Auguro a tutti noi un felice anno 2020 in cui Dio giorno per giorno nutra la nostra fede e guidi i nostri pensieri e le azioni.
Vostro
Pastore Dieter Kampen

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