Culti
28/05/2009
Lettera aperta ai presidenti delle istituzioni europee
27/05/2009
Pentecoste: Vieni Spirito Santo

Tu che non vedo, e che mi spalanchi gli occhi,
che non odo, e che mi sturi le orecchie,
Tu, le cui vie mi sono sconosciute, e che mi apri la strada,
Tu che non sento, e che sei la sorgente di ogni amore.
Tu, il cui volto non conosco ancora
e che ad ogni creatura, dai il proprio nome.
Oh vieni, Santo Spirito,
soffio di Dio, grande vento di libertà.
Vieni, tu che percorri la via lattea,
tu che tessi il grande mantello dei mari,
ed ascolti il sospiro dell'universo e l'affanno delle creature.
Tu che vieni con l'effluvio dei profeti o dei cantanti dei salmi,
impregnato dalle beatitudini,
vivificato dalla preghiera dei poveri.
Tu che ti sei posato sul petto del Messia
e che il Figlio morente sulla croce ha donato agli uomini.
Oh vieni, Santo Spirito, su tutta la faccia della terra...
Oh vieni, penetra nelle strade delle città,
nei cortili invivibili, caccia i miasmi,
esorcizza le paure ed i fanatismi, irriga il nostro inconscio,
innalza la giustizia, suscita il perdono,
consola i lutti e rallegra il nostro amore.
Vieni, e dal pane fai lievitare la tua presenza,
rivela la Parola dalla parola scrìtta.
Fin dal più profondo della terra, instaura il tuo Regno.
Oh Tu, colomba di pace, burrasca di Pentecoste,
lingua di fuoco, soffio di vita,
ospite dei nostri corpi, potenza di risurrezione,
Tu, sorgente di amore, scintilla della fede,
preludio della speranza,
Vieni, Spirito creatore, Spirito Santo,
soffio del Padre, respiro del Figlio,
con grandi folate di libertà, fai nuova ogni cosa.
Amen! Alleluia!
(Michel Bouttier)
20/05/2009
Preghiera ecumenica di Pentecoste a Ghiffa

11/05/2009
227 immigrati ricondotti in Libia, le organizzazioni umanitarie chiedono spiegazioni.
Le organizzazioni del Tavolo Asilo e la società civile non dispongono al momento di notizie certe sulla nazionalità, sull’età, sulle condizioni di salute e sui motivi per cui le 227 persone ricondotte in Libia tentavano l’accesso in Europa e non sono quindi in condizioni di escludere che si trattasse di richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni, come la maggior parte di coloro arrivati a Lampedusa nell’ultimo anno.
Le modalità alla base dell’operazione, svolta in aperta violazione delle norme che tutelano i richiedenti asilo dal refoulement (art. 33 della Convenzione di Ginevra e art. 3 della Convenzione europea dei diritti umani) non sono note. Anche dopo la firma e la frettolosa ratifica dell’accordo quadro tra Italia e Libia da parte del Parlamento, lo scorso febbraio, la gran parte dei contenuti concreti delle intese tra i due paesi in materia di immigrazione resta inaccessibile alla società civile, nonostante le ripetute richieste di trasparenza da parte degli organismi internazionali.
Per lungo tempo, senza ricevere mai alcuna risposta, le organizzazioni firmatarie hanno chiesto alle autorità italiane cosa sarebbe accaduto ai diritti e alle stesse vite delle persone fermate in mare e rinviate in Libia sulla base dell’accordo tra Roma e Tripoli. La Libia non ha una procedura di asilo e non ha sinora offerto alcuna garanzia di protezione. L’operazione svolta questa notte da unità navali Italiane, senza consentire l’accesso al territorio Italiano e alla procedura d’asilo alle 227 persone coinvolte, pone dunque interrogativi drammatici.
Le organizzazioni del Tavolo Asilo ritengono le autorità Italiane responsabili delle operazioni svolte nella notte e delle loro conseguenze per i diritti umani delle 227 persone che, secondo le ultime scarne notizie disponibili si troverebbero a Tripoli. Pertanto, allarmate e rattristate, chiedono alle autorità italiane di assumersi le proprie responsabilità per far sì che simili situazioni non si ripetano e di fornire al più presto notizie precise sugli interrogativi aperti.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 7 maggio 2009
Firmatari:
Amnesty International Italia, Arci, Asgi, Centro Astalli, Consiglio Italiano Rifugiati - Cir, Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia, Medici Senza Frontiere e Save the Children
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
Terremoto in Abruzzo. L'impegno delle chiese evangeliche

“La raccolta di fondi è ancora in corso – spiega Domenico Maselli, presidente della FCEI - e i fondi continuano ad affluire sia dall'Italia che dall'estero. Altri fondi, inoltre, giungono direttamente alle chiese membro: è un segnale incoraggiante che ci permette di avviare alcuni progetti mirati in attesa che si chiariscano i piani di ricostruzione per i quali alcune chiese membro della FCEI hanno già espresso un impegno di maggiore consistenza”.
Un altro progetto, realizzato dall'Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), prevede l'acquisto di libri per gli studenti dell'Università che hanno perso i testi sui quali stavano preparando i loro esami. “Abbiamo affidato il coordinamento di questa iniziativa a Carmela Tomassetti, una studentessa della Casa dello studente dell'Aquila e membro della chiesa battista di San Benedetto dei Marsi (AQ) - spiega la pastora Anna Maffei, presidente dell'UCEBI -. E' il nostro modo di esprimere solidarietà ai giovani e testimoniare il nostro impegno per il futuro dell'Aquila”.
Quanto alla Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) ha varato un progetto iniziale di 50.000 euro che prevede l'apertura di uno “sportello di servizio sociale mobile” che, avvalendosi del lavoro di operatori professionali (assistenti sociali, socio-psicologi, avvocati), ruoti su alcuni campi di sfollati. Nel periodo estivo, grazie al contributo di volontari, lo “sportello” gestirà attività di animazione per i bambini e i giovani dei campi. “Consideriamo questo impegno, reso possibile anche grazie al sostegno delle chiese estere soprattutto degli USA, come un primo intervento”, ha spiegato la moderatora della Tavola valdese, pastora Maria Bonafede, al ritorno da un sopralluogo in alcuni campi di sfollati.
“Dobbiamo iniziare a pensare a un intervento sui tempi lunghi – aggiunge il pastore Massimo Aquilante, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste (OPCEMI) – perché lunghi saranno i tempi della ricostruzione. Dopo la prima fase dell'emergenza, infatti, iniziano ad emergere nodi e conflitti di natura anche politica sul processo di ricostruzione. Incontrando amministratori ed esponenti della società civile abruzzese è emersa la loro vivissima preoccupazione che si spacci per 'ricostruzione in tempi rapidi' la deportazione in new town artificiali, abbandonando al loro destino i centri storici. Per questo diciamo che la ricostruzione non deve limitarsi alle case; deve essere anche una ricostruzione delle relazioni e della speranza”.
Nel frattempo prosegue l'intervento dell'Unione delle chiese avventiste del 7° giorno, che sta operando nella stazione dell'Aquila collaborando alla gestione di una mensa per circa 250 persone.
Tanto l'Unione avventista che la Chiesa valdese, intanto, hanno lanciato un appello al volontariato: le informazioni sono disponibili ai siti http://gioventu.chiesaavventista.it/emergenza-abruzzo e http://www.chiesavaldese.org/
da Notizie Evangeliche (NEV), 6 maggio 2009
30/04/2009
Post tenebras lux : Concerto di musica della Riforma Protestante

Venerdì 29 maggio, ore 21 presso la Chiesa Evangelica Metodista - Verbania Intra.
E' previsto un rinfresco alla fine della serata nei locali della Chiesa.
Chiesa Evangelica Metodista: dove trovarci, orario dei culti domenicali

Corso Mameli 19

Die VEREINIGTEN EVANGELISCHEN KIRCHEN ITALIENS - Waldenser und Methodisten - , die hier im Gebiet des Lago Maggiore und Lago d`Orta heimisch sind, heissen Sie herzlich willkommen und laden Sie zu ihren Gottesdiensten freundlich ein.
Historische Daten: Omegna
eine Gruppe deutscher evangelischer Familien, die im Jahre 1877 eingewandert waren, gründeten zusammen mit einer Gruppe italienischer Familien, die sich seit 1884 zu ihrem
evangelischen Glauben bekannten diese Gemeinde. Die heutige Kirche ist zwischen 1896 und 1898 gebaut worden.
Historische Daten: Verbania Intra
Hervorgegangen aus der Predigt methodistischer Verkündiger gehört diese Gemeinde zu den ersten evangelischen Gemeinden Italiens.
Die Kirche ist ein wertvolles architektonisches Baudenkmal – innen und aussen.
0323 89243
329 2213817
27/04/2009
21/04/2009
25 aprile a Verbania: Quale salute? Quale sicurezza?

Fratelli d'Italia, cittadini del mondo
Comunicato degli organizzatori:
Siamo cittadini del Verbano, diversi per idee, estrazione culturale, fede religiosa e orientamento politico, ma accomunati dalle stesse preoccupazioni di fronte al “decreto sicurezza” che il Governo si accinge a varare. Veniamo dal mondo dell’associazionismo, dall’impegno civile e religioso, dalla militanza politica: abbiamo condiviso alcune riflessioni e vogliamo renderle pubbliche, aprendo un dibattito con tutte le persone interessate al bene comune.
Crediamo che, in un momento così difficile per tutti, lanciare messaggi forti nel tentativo di diffondere un senso di sicurezza, anche in vista delle prossime elezioni, sia la risposta sbagliata ai bisogni dei cittadini. Ha scritto bene Famiglia Cristiana: “Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato nell’aula del Senato della Repubblica...”
I valori più autentici del popolo italiano, così ben espressi nella nostra Costituzione, ci sembrano calpestati da una politica demagogica e populista, che cavalcando la paura rinuncia allo stato di diritto. Il “decreto sicurezza” ci spaventa ed aumenta, paradossalmente, le nostre insicurezze! Cittadini (ex poliziotti, militari in pensione…!?) che si organizzano in associazioni paramilitari (le ronde); medici invitati a denunciare le persone irregolari o clandestine (col rischio che questi ultimi, non rivolgendosi più alle strutture sanitarie, diffondano epidemie); permessi di soggiorno a punti e costosissimi (col rischio di aumentare i clandestini).Ma come possiamo sentirci più sicuri, quando ogni elementare principio di rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo viene calpestato “per legge”? Quando la nostra Repubblica “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” (Art. 32 della Costituzione Italiana), come è possibile che un governo, per decreto, stabilisca il contrario? Vogliamo capire. Vogliamo condividere le nostre preoccupazioni.
Promuovono la giornata:
Chiesa Evangelica Metodista, Associazione 21 marzo , Associazione ManiTese Verbania, Associazione Nonsoloaiuto , Associazione Sottosopra, Tante voci Caritas Verbano, Caritas Vicariale, Gattabuia, Camminare insieme, Sindacati, Emergency, Anpi, Gruppo Abele di Verbania, Partito Democratico, Pax Christi , Casa della Resistenza, Agesci, Unione degli studenti, Collettivo degli studenti, Cooperativa Raggio Verde
18/04/2009
Il coltan del sangue

Il coltan è minerale rarissimo e indispensabile per lo sviluppo della tecnologia di computer, telefoni cellulari, apparati di missili e di satelliti. L'80 % della produzione mondiale viene estratto nella Repubblica democratica del Congo. Il commercio del coltan è completamente clandestino ed è gestito da gruppi di ribelli e movimenti paramilitari che da tempo destabilizzano l'Est del Congo. Dal 1997 ad oggi le vittima delle guerre sono oltre 6 milioni. A lavorare nelle miniere sono spesso i bambani per la loro agilità nel muoversi all'interno dei cunicoli delle miniere e che spesso perdono la vita a causa dei crolli.
In Congo però ci sono anche miniere di oro e diamanti, oltre alle enormi ricchezze fornite dalle foreste pluviali e dal petrolio. Poi c'è il più grande bacino d'acqua di tutta l'Africa. Il Congo possiede le risorse più preziose di tutto il pianeta. Ma è uno dei paesi più poveri della Terra.