
Culti
Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Nel Tempio di Omegna, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 9; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 9
Intra - C.so Mameli 19
Nel Tempio di Intra, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 11; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 11
26/03/2010
24/03/2010
Celebrazioni della Settimana santa a Verbania e Omegna
Orario delle celebrazioni
OMEGNA via Fratelli di Dio 64
Giovedì 01 aprile 2010: Culto del Giovedì santo con la Cena del signore alle 20,30 .
Testo della predicazione: 1 Corinzi 11, 23-26
Il Giovedi santo annuncia la fine della Quaresima e l'entrata nel Tempo di Pasqua. Il Culto serale, commemora l'ultima cena che Gesù prese con i suoi discepoli alle soglie della notte in cui doveva essere consegnato.
Gesù istituì la santa Cena o l'Eucaristia quella sera annunciando che il pane spezzato e il calice di vino sono segni del suo corpo dato in sacrificio e il suo sangue sparso per la nostra salvezza.
Gesù istituì la santa Cena o l'Eucaristia quella sera annunciando che il pane spezzato e il calice di vino sono segni del suo corpo dato in sacrificio e il suo sangue sparso per la nostra salvezza.
VERBANIA INTRA Corso Mameli 19
Venerdì 02 aprile 2010 Culto del Venerdì santo con la Cena del Signore alle 21.

18/03/2010
Meditazione per il Tempo della Passione o Quaresima
"Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio" (Matteo 4,4)
La Pasqua cristiana ci ricorda la risurrezione di Gesù Cristo dalla morte che determina per sempre la vittoria del perdono di Dio sul peccato umano.
Il cammino liturgico che dall’Avvento porta alla Pasqua di risurrezione e alla Pentecoste passa attraverso altri Tempi liturgici significativi per la fede cristiana.
Il Tempo della Passione o la Quaresima corrisponde nella vita cristiana a un momento di riflessione su che cosa significhi essere un discepolo di Cristo nel quotidiano. Un tempo per fare il punto sull’orientamento che diamo alla vita e per misurare la distanza tra la realtà che viviamo ogni giorno e ciò che Dio si aspetta da noi.
Mai come in questo periodo siamo invitati a gettare uno sguardo lucido su noi stessi, sul mondo e sulla condizione umana.
Se l’uomo non vive soltanto di pane è necessario ricordare che l’essere umano non può essere ridotto a una merce, a quota o a un ingranaggio. E’ necessario ricordare che la dignità e il valore di una persona non si misurano in base ai suoi successi reali o presunti, né ai segni esteriori della ricchezza che ben spesso nascondono una grave povertà interiore.
Un tempo in cui l’umano è invitato a spogliarsi delle sue apparenze e false ricchezze prendendo coscienza del fatto che, ciò che consideriamo spesso come indispensabile per la nostra vita è in realtà ciò che ci tiene prigionieri.
Il giovedì e venerdì santo, la domenica di Pasqua si situano nell’unico e medesimo movimento. Un movimento che ci invita ad abbandonare tutto ciò che ci separa da Dio e dagli uomini (il peccato) per ricevere il perdono di Dio. L’apostolo Paolo lo descrive come un "morire con Cristo per risuscitare con lui".
Il venerdì santo ricordiamo la morte di Cristo che è il prezzo della nostra riconciliazione con Dio. In questo giorno siamo invitati a raccoglierci ai piedi della croce per chiedere perdono a Dio per i nostri peccati.
Domenica di Pasqua celebriamo la risurrezione, una grande Festa di gioia di riconoscenza a Dio per il dono della vita nuova in Cristo e per la sua vittoria sulla morte.
In questi tre giorni siamo invitati a vivere un tempo di passaggio (dalla morte alla vita = Pasqua) che prepara quello dell'arrivo. E durante questo passaggio, ci rendiamo conto che siamo dei viaggiatori su questa terra e che solo pochi bagagli ci sono realmente necessari. Che ci basta credere alla Parola di Dio. Ci basta sperare nel futuro di Dio che verrà a trasformare il nostro presente. Ci basta accettare il suo amore per noi e amare a nostra volta il nostro prossimo.
Pastore Jean-Félix Kamba Nzolo -Lettera circolare n. 2 - marzo 2010
04/03/2010
Il 5 marzo 2010 la Giornata mondiale di preghiera delle donne
La liturgia proposta quest'anno è delle donne del Camerun
"Ogni creatura che respira lodi il Signore" (Salmo 150), è il versetto biblico scelto da un gruppo ecumenico di donne del Camerun per la "Giornata mondiale di preghiera delle donne" che quest'anno si svolge il 5 marzo in 170 paesi dei cinque continenti. La liturgia proposta mette al centro la vita come il più grande dono di Dio all'umanità. Un dono che suscita la lode anche nelle situazioni difficili dell’esistenza quotidiana e suscita la speranza in un futuro migliore.
La liturgia è accompagnata da informazioni sul Camerun: “Il nostro paese – scrivono le donne camerunesi - è definito 'Africa in miniatura'. Le spiagge, i fiumi, i deserti, le montagne, le foreste pluviali e la savana, così come li troviamo nell’intero continente, li troviamo anche in Camerun”. Una varietà che si riscontra nelle lingue parlate che sono 240, in corrispondenza di altrettanti gruppi etnici. La condizione femminile è sostenuta da leggi antidiscriminatorie, ma le tradizioni patriarcali ancora prevalgono. Una delle piaghe del paese è la tratta di esseri umani, specialmente bambini, venduti per essere avviati ai lavori forzati, ai lavori domestici e alla prostituzione.
In Italia un Comitato nazionale presieduto da Anne-Florence Tursi dell'Esercito della Salvezza e composto da donne di diversa confessione (valdese, avventista, cattolico romana, metodista, luterana) ha organizzato la traduzione e la diffusione del materiale liturgico. Con i proventi delle offerte raccolte nei culti che si terranno in Italia sarà sostenuto il progetto "Acqua potabile" della Chiesa evangelica del Camerun che consiste nello scavo di 6 pozzi in tre villaggi, abitati principalmente da donne e bambini. Le offerte della Giornata mondiale di preghiera delle donne si aggiungeranno al finanziamento dell'Otto per mille della chiesa valdese che sostiene parzialmente il progetto. I testi per la celebrazione sono disponibili all'indirizzo web: www.avventisti.it/download/varie/GMP2010.zip
La “Giornata di preghiera delle donne” si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo in circa 170 paesi del mondo. Iniziata nel 1887 negli Stati Uniti, dove un gruppo di donne presbiteriane – preoccupato per i bisogni delle immigrate e delle ex-schiave – lanciò un appello per una giornata nazionale di preghiera, il movimento si espanse rapidamente in altri paesi, fino a diventare mondiale (http://www.wwdp-natcomm.org:80)
Da NEV (Notizie evangeliche )03 marzo 2010
"Ogni creatura che respira lodi il Signore" (Salmo 150), è il versetto biblico scelto da un gruppo ecumenico di donne del Camerun per la "Giornata mondiale di preghiera delle donne" che quest'anno si svolge il 5 marzo in 170 paesi dei cinque continenti. La liturgia proposta mette al centro la vita come il più grande dono di Dio all'umanità. Un dono che suscita la lode anche nelle situazioni difficili dell’esistenza quotidiana e suscita la speranza in un futuro migliore.
La liturgia è accompagnata da informazioni sul Camerun: “Il nostro paese – scrivono le donne camerunesi - è definito 'Africa in miniatura'. Le spiagge, i fiumi, i deserti, le montagne, le foreste pluviali e la savana, così come li troviamo nell’intero continente, li troviamo anche in Camerun”. Una varietà che si riscontra nelle lingue parlate che sono 240, in corrispondenza di altrettanti gruppi etnici. La condizione femminile è sostenuta da leggi antidiscriminatorie, ma le tradizioni patriarcali ancora prevalgono. Una delle piaghe del paese è la tratta di esseri umani, specialmente bambini, venduti per essere avviati ai lavori forzati, ai lavori domestici e alla prostituzione.
In Italia un Comitato nazionale presieduto da Anne-Florence Tursi dell'Esercito della Salvezza e composto da donne di diversa confessione (valdese, avventista, cattolico romana, metodista, luterana) ha organizzato la traduzione e la diffusione del materiale liturgico. Con i proventi delle offerte raccolte nei culti che si terranno in Italia sarà sostenuto il progetto "Acqua potabile" della Chiesa evangelica del Camerun che consiste nello scavo di 6 pozzi in tre villaggi, abitati principalmente da donne e bambini. Le offerte della Giornata mondiale di preghiera delle donne si aggiungeranno al finanziamento dell'Otto per mille della chiesa valdese che sostiene parzialmente il progetto. I testi per la celebrazione sono disponibili all'indirizzo web: www.avventisti.it/download/varie/GMP2010.zip
La “Giornata di preghiera delle donne” si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo in circa 170 paesi del mondo. Iniziata nel 1887 negli Stati Uniti, dove un gruppo di donne presbiteriane – preoccupato per i bisogni delle immigrate e delle ex-schiave – lanciò un appello per una giornata nazionale di preghiera, il movimento si espanse rapidamente in altri paesi, fino a diventare mondiale (http://www.wwdp-natcomm.org:80)
Da NEV (Notizie evangeliche )03 marzo 2010
27/02/2010
Marcia della pace di Varese: siamo tutti stranieri

Una Marcia ecumenica della Pace, giunta alla sua nona edizione, che si è svolta nel freddo polare. Ma nonostante la temperatura inclemente, 250 persone hanno marciato per questa iniziativa promossa dalle Chiese cristiane della provincia di Varese, i valdesi, i metodisti, i luterani, i battisti, gli ortodossi, i cattolici.
Un bell’esempio di Chiesa popolare, di partecipazione dal basso, di gente comune che marcia per sensibilizzare tutti sui gradini che portano alla pace, il rispetto dei minori, la salvaguardia dell’ambiente, la difesa degli stranieri, un tema, quest’ultimo, quanto mai d’attualità nel Varesotto, dove detta legge una politica, come quella della Lega Nord, che spesso fa l’equazione tra stranieri e criminali, e mostra una diffidenza insuperabile verso ogni possibile interazione.
La marcia è cominciata da piazza Repubblica, quando alcuni rappresentati delle Chiese, tra cui il vicario episcopale di Varese, monsignor Luigi Stucchi, e la pastora della Chiesa battista, Lidia Maggi, hanno letto un saluto d’inizio. E poi, con le note della suggestiva “We Shall Over Come”, la marcia varesina è partita.
Prima tappa, piazza XX Settembre, una zona dove spesso hanno abitudine d’incontrarsi alcune comunità di stranieri, in particolare le badanti dell’Est. Qui la pastora Lidia Maggi si è soffermata sui più piccoli e i loro diritti. La pastora si è chiesta se “lasceremo ai nostri bambini una chiesa e una città più ospitali rispetto a quelle che abbiamo ricevuto dai nostri padri”. “La nostra eredità saranno spazi più accoglienti e solidali – si è chiesta ancora la Maggi – oppure muri insormontabili”. Una riflessione che ha riguardato tutti i bambini “italiani e stranieri, anche i rom, anche quelli che vengono messi in classi speciali perché non parlano bene l’italiano”.
Nella centralissima piazza Monte Grappa, il vicario episcopale monsignor Stucchi si è invece interrogato sul rispetto dell’ambiente. “Nell’armonia del creato – ha detto Stucchi -, nella comunione tra tutti, nessuno è straniero”. E quasi evocando le tragedie legate ad eventi naturali, il vicario ha ribadito che “se si vuole pace, è necessario custodire il creato, perché se si spadroneggia su di esso, si creano tensioni, si mina la pace”.
Conclusione nella chiesa della Motta, dove la marcia è stata ricevuta, sul sagrato, da una tenda in cui si poteva lasciare un’offerta in favore del Fondo Famiglia-Lavoro del cardinale Tettamanzi.
Un bell’esempio di Chiesa popolare, di partecipazione dal basso, di gente comune che marcia per sensibilizzare tutti sui gradini che portano alla pace, il rispetto dei minori, la salvaguardia dell’ambiente, la difesa degli stranieri, un tema, quest’ultimo, quanto mai d’attualità nel Varesotto, dove detta legge una politica, come quella della Lega Nord, che spesso fa l’equazione tra stranieri e criminali, e mostra una diffidenza insuperabile verso ogni possibile interazione.
La marcia è cominciata da piazza Repubblica, quando alcuni rappresentati delle Chiese, tra cui il vicario episcopale di Varese, monsignor Luigi Stucchi, e la pastora della Chiesa battista, Lidia Maggi, hanno letto un saluto d’inizio. E poi, con le note della suggestiva “We Shall Over Come”, la marcia varesina è partita.
Prima tappa, piazza XX Settembre, una zona dove spesso hanno abitudine d’incontrarsi alcune comunità di stranieri, in particolare le badanti dell’Est. Qui la pastora Lidia Maggi si è soffermata sui più piccoli e i loro diritti. La pastora si è chiesta se “lasceremo ai nostri bambini una chiesa e una città più ospitali rispetto a quelle che abbiamo ricevuto dai nostri padri”. “La nostra eredità saranno spazi più accoglienti e solidali – si è chiesta ancora la Maggi – oppure muri insormontabili”. Una riflessione che ha riguardato tutti i bambini “italiani e stranieri, anche i rom, anche quelli che vengono messi in classi speciali perché non parlano bene l’italiano”.
Nella centralissima piazza Monte Grappa, il vicario episcopale monsignor Stucchi si è invece interrogato sul rispetto dell’ambiente. “Nell’armonia del creato – ha detto Stucchi -, nella comunione tra tutti, nessuno è straniero”. E quasi evocando le tragedie legate ad eventi naturali, il vicario ha ribadito che “se si vuole pace, è necessario custodire il creato, perché se si spadroneggia su di esso, si creano tensioni, si mina la pace”.
Conclusione nella chiesa della Motta, dove la marcia è stata ricevuta, sul sagrato, da una tenda in cui si poteva lasciare un’offerta in favore del Fondo Famiglia-Lavoro del cardinale Tettamanzi.
In chiesa ha preso la parola il pastore della Chiesa Valdese-Metodista Jean-Félix Kamba Nzolo, che è intervenuto sul tema degli stranieri. Dure le sue parole, che hanno stigmatizzato “certi estremismi politici moderni, che riflettono una società in piena crisi”. “E quando c’è crisi – ha continuato il pastore – si individua negli stranieri la causa del proprio malessere”. Ciò che è accaduto in Italia: “si è cercato di fare credere che la causa della insicurezza in Italia fosse da individuare negli stranieri, nei sans papier, nei clandestini”. Ma in realtà “siamo tutti ospitati nella terra che non appartiene a noi, ma a Dio”.
http://www.varesereport.it/?p=18563
26/02/2010
22/02/2010
Primo marzo 2010 sciopero degli stranieri

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