Culti

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Nel Tempio di Omegna, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 9; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 9

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Nel Tempio di Intra, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 11; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 11

29/06/2012

Beckwith e la preparazione dei valdesi al Risorgimento italiano


Beckwith, "il Benefattore dei valdesi" .
La fondazione di scuole e l'impegno per l'istruzione.
L'impegno per l'edilizia ecclesiastica e i nuovi templi di Torre Pellice e Torino.
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Persa una gamba nella battaglia di Waterloo, il giovane colonnello inglese John Charles Beckwith abbandonò la carriera militare e si dedicò agli studi, in particolari quelli storici, scoprendo, attraverso le pagine di viaggio nelle Valli valdesi di W.S. Gilly, la vicenda dell'antica chiesa riformata del Piemonte, che divenne la sua ragione di vita.


Amato, anche se non sempre assecondato, "benefattore dei valdesi", Beckwith si dedicò senza sosta a fondare scuole e diffondere l'istruzione nelle Valli, a costruire i templi di Torre Pellice e Torino nonché a spingere la classe dirigente valdese a passare dal francese all'italiano, preparandola a immettersi nell'onda del Risorgimento.
Prezzo €14,90
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21/06/2012

Israele, due pesi e due misure

Di Desmond Tutu

È passato già un quarto di secolo da quando andavo di paese in paese nelle zone rurali degli Usa esortando gli statunitensi, specialmente gli studenti, ad esercitare pressioni a favore del boicottaggio in Sudafrica. Oggi, purtroppo, è il momento di intraprendere un’azione simile per obbligare Israele a porre fine alla sua lunga occupazione del territorio palestinese e ad estendere l’uguaglianza di diritti ai cittadini palestinesi vittime di circa 35 leggi discriminatorie.
Sono arrivato a questa conclusione in maniera lenta e penosa. Sono consapevole del fatto che molti nostri fratelli e sorelle ebrei, il cui contributo è stato tanto decisivo nella lotta contro l’apartheid sudafricano, non sono ancora disposti a guardare in faccia il regime di apartheid stabilito da Israele e dal suo attuale governo. Sono enormemente preoccupato che il fatto di porre tale questione possa creare malessere ad alcuni rappresentanti della comunità ebraica con cui ho lavorato strettamente ed efficacemente per decenni. Ma non posso ignorare la sofferenza palestinese a cui ho assistito, né le voci dei coraggiosi ebrei preoccupati dalla deriva discriminatoria di Israele.
Negli ultimi giorni, circa 1.200 rabbini statunitensi hanno firmato una lettera – programmata in maniera che coincidesse con le risoluzioni della Chiesa Metodista Unita e della Chiesa Presbiteriana (Usa) – per chiedere ai cristiani di non «unirsi alla campagna di disinvestimenti selettivi nei confronti di certe compagnie i cui prodotti sono utilizzati da Israele». Sostengono che una «prospettiva unilaterale» relativa al disinvestimento, anche quello selettivo di compagnie che si avvantaggiano dell’occupazione, come nella risoluzione di metodisti e presbiteriani, «pregiudichi la relazione tra ebrei e cristiani costruita lungo decenni».
Per quanto siano senza dubbio benintenzionati, credo che i rabbini e altre persone che si oppongono al disinvestimento commettano purtroppo un errore. La mia voce si alzerà sempre in appoggio dei legami tra cristiani ed ebrei e contro l’antisemitismo, detestato e temuto da ogni persona sensibile. Ma questa non può essere una scusa per non fare nulla e restarsene ai margini mentre i governi israeliani che si succedono continuano a colonizzare la Cisgiordania e a promuovere leggi razziste.
Ricordo bene le parole del reverendo Martin Luther King Jr. nella sua Lettera dal carcere di Birmingham, nella quale confessa ai suoi «fratelli cristiani ed ebrei» di sentirsi «profondamente defraudato dai bianchi moderati… che rispettano molto più l’ordine che la giustizia; che preferiscono la pace negativa che presuppone assenza di tensioni alla pace positiva che implica la presenza della giustizia; che dicono costantemente “sono d’accordo con te riguardo agli obiettivi che persegui ma non posso trovarmi d’accordo con i tuoi metodi di azione diretta”; che credono, in maniera paternalista, di poter stabilire il calendario per la libertà umana degli altri…».
Le parole di King descrivono con precisione la ristrettezza di vedute di 1.200 rabbini che non si stanno unendo ai coraggiosi palestinesi, ebrei e internazionalisti nelle comunità isolate della Cisgiordania per protestare pacificamente contro il furto della terra palestinese operato da Israele al fine di costruire insediamenti illegali e il muro di separazione. Non possiamo permetterci di nascondere la testa sotto la sabbia mentre un’incessante attività colonialista annulla la possibilità della soluzione dei due Stati.

Se non riusciamo a realizzare questo in un futuro prossimo, arriverà il giorno in cui i palestinesi smetteranno di lottare per la creazione di uno Stato proprio separato e rivendicheranno il loro diritto a votare per il governo in Israele, in un unico Stato che garantisca la democrazia. Israele ritiene inaccettabile tale opzione e, tuttavia, sta facendo di tutto perché si realizzi.
Molti sudafricani neri si sono recati nella Cisgiordania occupata e hanno provato orrore di fronte alle strade costruite solo per i coloni ebrei e su cui i palestinesi non possono mettere piede e di fronte alle colonie per ebrei edificate sulla terra palestinese in violazione del diritto internazionale.

Molti sudafricani neri e altre persone di tutto il mondo hanno letto il rapporto 2010 di Human Rights Watch che «descrive il sistema di leggi, norme e servizi di “due pesi e due misure” con cui opera Israele per le due popolazioni in zone della Cisgiordania sotto il suo esclusivo controllo, offrendo servizi preferenziali, sviluppo e benefici per i coloni ebrei e imponendo invece le più dure condizioni ai palestinesi». Questo, secondo la mia opinione, si chiama apartheid. Ed è indifendibile. E abbiamo un bisogno disperato che altri si uniscano ai coraggiosi rabbini di Jewish Voice for Peace per parlare in maniera chiara della dominazione di Israele sui palestinesi in corso ormai da tanti decenni.
Queste sono le parole più dure che abbia mai scritto. Ma rivestono un’importanza vitale. Israele non solo sta danneggiando i palestinesi, ma si sta anche facendo del male. Può essere che a questi 1.200 rabbini non piaccia sentire quello che ho da dire, cioè che è arrivata l’ora che si tolgano la benda dagli occhi e prendano chiaramente coscienza del fatto che Israele sta diventando uno Stato di apartheid, come lo era il Sudafrica, negando l’uguaglianza di diritti ai palestinesi, e che non si tratta di un pericolo futuro, come hanno indicato i tre ex primi ministri Ehud Barak, Ehud Olmert e David Ben Gurion, ma di una realtà di oggi. Questa dura realtà sofferta da milioni di palestinesi richiede persone e organizzazioni di coscienza che boicottino compagnie – come, per esempio, Caterpillar, Motorola Solutions e Hewlett Packard – che traggono vantaggio dall’occupazione e dalla sottomissione dei palestinesi.
Tale azione porta con sé un’enorme differenza rispetto all’apartheid sudafricano, perché può creare un futuro di giustizia e di uguaglianza tanto per i palestinesi quanto per gli ebrei in Terra Santa.

30/05/2012

Terremoto Emilia: La Federazione delle chiese evangeliche lancia una sottoscrizione

Roma (NEV), 30 maggio 2012 - La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha espresso la propria solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell'Emilia così duramente colpite, e in particolar modo alle famiglie che nel terremoto hanno perso i loro cari. Il pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI, ha dichiarato: "La FCEI ha aperto una sottoscrizione a sostegno di progetti specifici, prevalentemente tesi all'accompagnamento delle persone più bisognose, che saranno messi in campo in collaborazione con le chiese, le associazioni ed organizzazioni sul territorio e le amministrazioni pubbliche". E ha così concluso: "La nostra fiducia è nel Dio di Gesù Cristo, salda rocca e rifugio nelle avversità, fonte di ogni speranza e di ogni consolazione". E' salito a 17 il bilancio dei morti per il terremoto di magnitudo 5,8 della scala Richter che ha colpito ieri l’Emilia con epicentro nel modenese, a pochi giorni da quello occorso il 20 maggio (vedi NEV 21/12). Il numero degli sfollati è ora stimato in 14mila mettendo insieme le 8mila persone colpite dal sisma di ieri e da quello di dieci giorni fa, mentre i feriti sono 200. E la terra non smette di tremare: è stata una notte di paura per gli abitanti con più di 60 scosse di assestamento. Continuano a crollare palazzi, chiese, capannoni.

Chi volesse inviare delle donazioni può farlo utilizzando il seguente conto corrente postale specificando la causale "Terremoto Emilia Romagna 2012": ccp n. 38016002 - IBAN: IT 54 S 07601 03200 0000 38016002, intestato a: Federazione delle chiese evangeliche in Italia, via Firenze 38, 00184 Roma (http://www.fcei.it/).

10/05/2012

Comunicato stampa del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni


“RILANCIARE L’EDUCAZIONE LAICA, COMBATTERE L’OSCURANTISMO”

In un paese civile le tesi relative alla omosessualità sostenute nel seminario di studio organizzato da Agesci e dalla redazione di “Scout – Proposta Educativa” avrebbero destato una reazione durissima di tutte le sensibilità democratiche, del mondo accademico, delle associazioni professionali degli psicologi, degli educatori, dei pedagogisti. Delle reazioni indignate si sono manifestate, ma tra loro isolate, quasi fossero un semplice atto dovuto di fronte a esternazioni verso le quali cresce l’assuefazione. Ma quanto traspare dagli atti del convegno non può passare sotto silenzio. L’orientamento discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali viene addirittura proposto come offerta “educativa”. Chi ritiene che si debba educare alla eterosessualità ed inviare il giovane omosessuale dallo psicologo si pone invece al di fuori del consorzio civile ed in opposizione alla comunità scientifica, che ormai da decenni ha chiaramente escluso che l’omosessualità sia una patologia. E non può certo vantare le proprie posizioni come se fossero pratiche pedagogiche. La pedagogia e le scienze dell’educazione debbono aiutare gli individui a formare liberamente la propria soggettività, in un percorso di crescita. Le negazione dell’identità sessuale delle persone omosessuali, comporta l’opposizione alla legittima piena realizzazione della sfera emotiva, affettiva del soggetto. Instillare nelle giovani generazioni la persuasione che l’omosessualità sia paragonabile ad una patologia significa iniettare veleno e tossine culturali difficili da debellare. In una società già malata di misoginia, lesbofobia, omofobia, transfobia, bullismo, violenza. Pensiamo che occorra battersi per una politica laica e dei diritti, contro le pulsioni oscurantiste e retrograde. Ma pensiamo che il “fronte” della lotta politica non sia l’unico. Altrettanto importante è risvegliare le sensibilità laiche nel mondo della cultura, del volontariato, del lavoro sociale e dell’educazione. La delega, ormai diffusa, a settori confessionali degli aspetti educativi nuoce al pluralismo della società, che è invece garantito unicamente dalla scuola pubblica e laica. Si impone con urgenza una riflessione per l’intero mondo laico: quella volta al rilancio di una pedagogia dei diritti, fondata sul binomio libertà / responsabilità. Per i molti appassionati della cultura scoutistica, ricordiamo infine che esiste da sempre, anche nel nostro Paese, una alternativa laica e non confessionale allo scoutismo di matrice cattolica e che tale alternativa è costituita dallo scoutismo laico del CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratrici ed Esploratori Italiani), che propugna una pedagogia aperta e moderna, sicuramente scevra dalle pesanti incrostazioni ideologiche clericali che talora affliggono la pedagogia di certo cattolicesimo.

Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni, in rappresentanza e a nome di Consulta Torinese, Consulta Milanese, Consulta Napoletana, Consulta Triestina, Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino, Consulta Valdostana, Consulta del Verbano-Cusio-Ossola, Consulta di Parma, Consulta di Reggio Emilia.

PROTESTANTESIMO in onda su Raidue: 13,14 e 21 maggio 2012

E' possibile vedere le puntate di Protestantesimo, dopo la
loro messa in onda, sul sito della RAI all'indirizzo

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/Page-ed95c9ef-d4e2-4447-8c3f-dbcdb970e326.html

o più semplicemente all'indirizzo http://www.rai.tv/  e cercando nei programmi
"Protestantesimo".