Culti

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Nel Tempio di Omegna, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 9; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 9

Intra - C.so Mameli 19
Nel Tempio di Intra, il Culto si tiene tutte le domeniche alle ore 11; Mercoledì 25 Dicembre, Natale, il Culto si terrà alle ore 11

14/07/2014

Onora il Padre, non il padrino

di Luca Baratto, curatore della rubrica radiofonica RAI “Culto Evangelico”

Ogni persona di fede diffida dalla religione. Diffida da quella ritualità formale, da quella pietà codificata, da quelle cerimonie collettive nelle cui pieghe i poteri di questo mondo fingendo di onorare Dio, trovano invece il modo di onorare se stessi e ingabbiare la dirompente buona notizia di Gesù. E' da questo è punto di vista – da quello della critica alla religione che parte dalla fede – che un protestante ascolta le parole di papa Francesco che scomunica i mafiosi e dei vescovi cattolici che propongono una moratoria sui padrini nei battesimi delle proprie diocesi ad alta densità mafiosa.
Naturalmente un protestante non può dare dei consigli su come si dovrebbe svolgere una processione. Un protestante, anzi, potrebbe obbiettare che da un suo punto di vista, una processione è un modo “sbagliato” di onorare Dio. Ma qui siamo di fronte a ben altro rischio: non l'onorare Dio in modo sbagliato, ma addirittura inchinarsi davanti ad un altro dio, totalmente diverso da quello di Gesù Cristo. Il rischio è quello di apostasia e rispetto a questo pericolo ogni cristiano, indipendentemente dalla chiesa a cui appartiene, deve sentirsi interpellato e unire la sua voce a quella dei suoi fratelli e delle sue sorelle.
C'è stato un tempo in cui il silenzio sulla mafia era assordante. Grande fu il silenzio che accompagnò nel 1963 a Palermo la strage di Caciulli, rotto solo dalla piccola chiesa valdese del capoluogo siciliano e dal suo pastore Pietro Valdo Panascia, che fecero affiggere sulle vie cittadine un manifesto che ricordava il comandamento “non uccidere”. Una parola profetica che pesò sulle coscienze di chi non aveva alzato la propria voce. Nella consapevolezza che il silenzio è ciò che prima di tutto fa prosperare le mafie, le chiese metodiste e valdesi del sud Italia hanno da qualche anno istituito una Giornata della legalità, quest'anno estesa a livello nazionale a tutte le chiese locali da Aosta a Pachino.

Le mafie – qualunque nome e localizzazione geografica abbiano – sono un problema di tutta Italia e di tutti gli italiani. I cristiani non possono su questo tema non avere una sola voce, offrire un'unica testimonianza. Ogni ritualità religiosa non può allontanarsi dallo spirito della fonte che l'ha originata. Ogni rito cristiano sia una festa di accoglienza, di inclusione, di guarigione e riconciliazione, dia vita a una comunità come quella di Gesù, che sa onorare gli ultimi. Questo il concetto affermato in modo chiaro da Francesco, ed è anche quello che può dire, con la stessa autorità, ogni pastore, ogni pastora, ogni sacerdote e ogni credente che la domenica sale sul pulpito per aprire la Parola di Dio. (nev-notizie evangeliche, 28/2014)

12/05/2014

Omegna. Valdo di Lione e Francesco d'Assisi: due biografie a confronto

di Giampy Castelletti

Venerdì 11 Aprile 2014 organizzato dal Centro evangelico d’Incontro di Omegna, nella sala del Centro, si è svolto un interessante e partecipato incontro-dibattito dal Titolo “Valdo di Lione e Francesco d’Assisi” due biografie a confronto con la radicalità evangelica, relatori Frate Gabriele Trivellin del convento Sant’Antonio di Casale Monferrato e Jean-Félix Kamba Nzolo Pastore delle Chiese Metodiste di Omegna e Intra. 
L’incontro-ha esordito il pastore - serve per riflettere sulle motivazioni che hanno spinto Valdo e Francesco a optare per la povertà evangelica che è un tema che richiama tutti noi cristiani a confrontarci con le implicazioni del Vangelo nella realtà quotidiana, nel confronto che continueremo con la parola del Signore e quindi nel cercare tutti insieme a trovare le vie giuste per dare la testimonianza della vocazione che ci è stata rivolta. L’incontro è iniziato con la visione un filmino sullo stesso tema realizzato, a suo tempo, dalla rubrica televisiva Protestantesimo in occasione dell’elezione di Papa Francesco. Dal confronto tra i nostri due personaggi storici, è emerso che la povertà rappresenta un punto di convergenza: Valdo e Francesco posero all'origine dei loro movimenti il valore della povertà pur seguendo percorsi diversi.
Li accomuna anche il fatto che ambedue erano persone benestanti. Valdo è un uomo molto abile negli affari, ricco commerciante dedito all'usura come prestatore di soldi, possidente di case, terreni, diritti e denaro finché intorno all'anno 1173 vivendo una profonda crisi spirituale si fece tradurre dei testi biblici, dopo di che, dona tutto al popolo i suoi averi e inizia a vivere un’esperienza religiosa incentrata sulla povertà evangelica e sulla missione apostolica, troverà “Fratelli” e “Sorelle”.
Francesco dopo essere stato a contatto con persone malate di lebbra rinnega la vita agiata di mercante e a soli ventiquattro anni decide di dedicarsi a una vita evangelica come fece Cristo, questo dopo aver avuto varie rivelazioni da parte del Signore e fattosi spiegare da un sacerdote punto dopo punto un testo evangelico…, simile a quello che usa Valdo di Lione intorno al 1180.
 Sia Francesco che Valdo iniziano a predicare “la Buona Novella”, nasce così il gruppo dei “Poveri in Spirito” noti anche come “Poveri di Lione” e il gruppo dei “Francescani”. Entrambi sono ideatori di un ritorno alla purezza e alla semplicità dei vangeli; Papa Innocenzo III (dopo un sogno) per motivi di disobbedienza, profitto e guadagno, nel 1184 dichiara Valdo eretico perché il suo sistema riformistico attuato nel predicare l’evangelo non contribuiva a quei programmi di potere della chiesa.
Dopo quanto emerso dal dibattito possiamo dire che Valdo di Lione e Francesco d’Assisi si distinguono per un certo tipo di Obbedienza diversa, per Valdo la chiave di lettura della fedeltà evangelica sta nel rapporto col Vangelo e il Vangelo è tutto, mentre per Francesco, il contesto di rapporto col Vangelo è la Chiesa e nella Chiesa che Cristo è presente, invece per Valdo, Cristo è presente nel Vangelo. E’ stata una bella serata di ascolto e di confronto vissuta in amicizia con la parte cattolica presente all’incontro.