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15/10/2015

Meditazione del brano del Vangelo di Giovanni 3,16-17

GIOVANNI 3 , 16 - 17
«Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede
in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo
per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Viviamo un periodo di crisi: rabbia e tristezza si impadroniscono spesso di noi. Siamo portati a giudicare gli altri, in modo spietato e con amarezza. Spesso le nostre vittime sono l'impiegato dietro lo sportello, l'infermiere in ospedale, l'insegnante dei nostri figli che ci sembra non facciano il loro dovere, mentre probabilmente soffrono quanto noi. Certo, ci sarebbero molte cose da criticare, da denunciare, da eliminare... se fossimo noi a giudicare, sapremmo chi e cosa condannare! Dio, invece, ci sorprende con un annuncio diverso: Lui non ha interesse a divide-re, a fare scelte, a verificare cosa salvare e cosa buttare. Il messaggio nuovo e sorprendente è che a Dio non interessa condannare il mondo, ma lo vuole salvare!
Non che a Dio facciano piacere le nostre cattiverie, le ingiustizie e le sofferenze che ci infliggiamo l’un l’altro; se lo volesse, potrebbe annientarci, e sarebbe anche meritato! Ma Dio non ragiona come gli esseri umani: è pa-ziente e buono, ci dice la Bibbia, non risponde al nostro male con un male più grande per annientarci! Lui pensa a salvarci, e mette in questo tutto il suo impegno.
Potremmo però obiettare: “Se Dio è giusto, scelga Lui i pochi che fanno il bene e li salvi, e abbandoni il resto del mondo alla distruzione!” Perché sicuramente ci sono quelli che fanno il bene, quelli che si impegnano nel volonta-riato, quelli che svolgono il loro lavoro con coscienza e impegno! Probabilmente alcuni di noi fanno parte di questo gruppo. Ma siamo sicuri di non avere alcuna colpa? Anche quelli che sono capaci di fare un po' di bene o tanto bene? Guardiamoci dentro e intorno con onestà: se il mondo va male non è colpa anche dei nostri piccoli e grandi egoismi? Anche di quelli come noi che pure non sono dei delinquenti?
Dio decide di venire in nostro aiuto, ribaltando tutto: non perde tempo a giudicare i giusti e gli ingiusti, quelli da tenere e quelli da buttare. Siamo noi che ragioniamo così, perché ci sentiamo migliori degli altri tanto da sentir-ci, a volte, onnipotenti. Così tanto, che spesso pensiamo che noi avremmo la ricetta per salvare il mondo... e in-tanto tutto diventa più triste e ingiusto! In che modo Dio ribalta questa situazione? Tutti, ai suoi occhi, sono importanti! E Lui ci guarda con amore, destinandoci non al male, ma al bene!
E il male? Il male l’ha vinto Gesù, che Lui ha mandato apposta per farci capire questo. Quel Gesù che era uomo, ma anche Figlio di Dio, ci ha raggiunto portando per noi il peso del male e donandoci speranza. Lui che è davvero onnipotente si è mostrato a noi nella più totale debolezza, morendo su una croce come un delinquente. Sì, il mon-do è davvero salvato dal male, siamo tutti davvero salvi per opera di Gesù Cristo: credete a questa buona notizia che trasforma la vostra vita!
Certo, c’è sempre qualcuno che dice: “Non è vero! Dio non esiste, il mondo va male e andrà sempre peggio, noi dobbiamo e possiamo salvarci da soli, i cristiani sono degli illusi...” Eppure, noi pensiamo che gli illusi sono proprio quelli che pensano a salvarsi da soli! Guardiamo al nostro mondo non come a un mondo perduto, ma a un mondo salvato. Se lo vediamo con questi occhiali, possiamo davvero impegnarci perché questo mondo sia meno triste, meno ingiusto, e abbia speranza. Ma dove la troviamo questa speranza? Dove diventa evidente? In due luoghi: nella Bibbia, che da secoli ci parla di un Dio che ci ama oltre ogni ragionevolezza, e in noi stessi, perché Dio non smette di sussurrare a tutti e tutte noi che siamo, e saremo, salvati!
Amen.

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