Testo di apertura
“Come bambini appena nati, desiderate il puro latte
spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato
che il Signore è buono. Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli
uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi,
venite edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per
offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo”. (1 Pietro 2, 2-5)
“Dio nostro Padre, noi ti benediciamo, perché per
mezzo della morte e della risurrezione del tuo Figlio Gesù Cristo ci hai
chiamati dalle tenebre alla tua luce meravigliosa. Con la tua potenza tu ci
custodisci mediante la fede. Concedici anche di lodarti e di ringraziarti,
rimanendo fermi in questa fede, mediante lo stesso tuo Figlio, Gesù Cristo,
Signore nostro. Donaci il tuo Spirito, perché scriva nel nostro cuore la parola
che leggeremo, così che possiamo accoglierla, rallegrarcene e gioire,
consacrando la nostra vita al tuo servizio. Te lo chiediamo nel nome di Gesù
Cristo”. Amen.
Care sorelle e cari fratelli, oggi analizzeremo insieme gli avvenimenti successivi alla resurrezione tramite il Vangelo di Giovanni al capitolo 21, versetti da 1 a 14:
1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il
mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera. 2 Simon
Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo
e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro
disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 4 Quando
già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che
era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del
pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro: «Gettate la
rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e
non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 7 Allora
il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito
che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. 8 Ma
gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da
terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci. 9 Appena
scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del
pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete
preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a
terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero
tanti, la rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: «Venite a
fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo
che era il Signore. 13 Gesù venne, prese il pane e lo diede
loro; e così anche il pesce. 14 Questa era già la terza volta che
Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser risuscitato dai morti.
Se ricordate, Gesù aveva detto di
aspettarlo in Galilea, dove sarebbe riapparso loro, eppure, come abbiamo letto,
ad un certo punto, Pietro dice: “vado a
pescare” dopodiché altri sei discepoli si aggregano a lui, molto
probabilmente i discepoli erano ritornati a fare il loro mestiere per
mantenersi economicamente dopo la morte di Gesù.
Questi sette uomini come viene narrato,
pescarono tutta la notte. Il metodo utilizzato era quello di stendere la grande
rete, lasciarla affondare, e poi tirarla dentro la barca. Dovevano ripetere la
procedura volta dopo volta, una notte di lavoro molto faticosa, diventata
ancora più stancante per il fatto che, non presero nulla. Dopo una notte così,
possiamo immaginare come si sentissero i discepoli: “stanchi morti, affamati, e
molto scoraggiati”.
Ebbene, fatte queste premesse si può dire
che molto spesso quando leggiamo o ascoltiamo un brano come quello posto alla
nostra attenzione oggi, può capitare che subito a prima vista non consideriamo
tutti i particolari della vicenda e spesso poniamo la nostra attenzione sui
fatti negativi di un racconto per il semplice motivo che sono i fattori
negativi quelli che ci colpiscono subito, come in questo caso che, umanamente
parlando, ci fa schierare dalla parte di questi pescatori a motivo del fatto
che ci sembra ingiusto che abbiano pescato tutta la notte senza prendere nulla
prima che Gesù intervenisse con un segno, quindi, se ci schieriamo dalla parte
dei discepoli è forse per il fatto che, noi, valutiamo i fatti e le circostanze
che accadono nella vita di qualcuno o nella nostra in base ad una agevolazione momentanea
e materiale, per esempio, se fosse stato per noi, Gesù avrebbe dovuto
presentarsi ai discepoli già all’inizio della notte di lavoro e far sì che
prima dell’alba avessero già preso dei pesci senza farli lavorare inutilmente
per parecchie ore, ma se analizziamo il brano senza farci cogliere dal
sentimentalismo, capiremmo che Gesù aspettò la mattina a causa di quello che
voleva compiere nelle menti dei discepoli, ed il fatto che non abbiano preso
pesci quella notte non era per caso… era importante che i discepoli non
prendessero nulla, perché questo avrebbe reso più evidente il segno di Gesù…e
quindi potessero conoscere meglio la personalità sovrana di Gesù e cosa voleva
insegnare loro.
Possiamo dire che tutto inizia quando Gesù
domanda: “Figlioli, non avete del pesce?”, questa domanda non serviva a Gesù
per capire la situazione dei discepoli, bensì era importante che i discepoli si
rendessero conto della loro situazione, comprendessero meglio il loro bisogno e
capissero che Gesù può agire in ogni cosa (durante il suo ministero, Gesù, fece
delle domande per aiutare le persone a rendersi conto del loro bisogno e della
loro incapacità), quindi…Gesù era pronto anche in questo caso…a dare un segno
per aiutarli a capire che solo lui ha il controllo su tutte le cose e perciò
era necessaria questa lunga notte infruttuosa…tutto questo doveva servire per
fortificare la loro fede in Lui e mettere in evidenza la loro incapacità di
prendere pesci tramite le proprie forze, come avvenne circa tre anni prima e
descritto nel Vangelo di Luca al capitolo 5, versetto 5 e 6 dove troviamo
scritto quanto segue: “Maestro, tutta la
notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua
parola, getterò le reti”. E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che
le loro reti si rompevano.
Come abbiamo letto nel Vangelo di Giovanni,
al versetto sei si può notare che i discepoli ubbidiscono senza dire niente e
gettano la rete dalla parte destra.
Sarebbe importante tenere in mente la
situazione. I discepoli erano circa a 100 metri dalla riva. Quest’uomo ordinò
loro di gettare dalla parte destra della barca la rete. Questo dopo una notte
intera in cui avevano gettato la rete tante di quelle volte senza mai prendere
nulla e oltretutto quest’uomo promette dei buoni risultati (“Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro…..e ne
troverete»”). Sarebbe stato tanto facile per loro rispondere a quell’uomo
che non era possibile per lui da lontano dire a loro, esperti pescatori, dove
gettare la rete. Però, ormai i discepoli erano cambiati, erano diventati
veramente umili e capivano il loro bisogno, questo il motivo per cui erano
pronti ad ascoltare quella voce autorevole, anche se non capivano come avrebbe
potuto sapere dove c’erano dei pesci, quindi, o Gesù sapeva che c’era un enorme
banco di pesci proprio alla destra della barca, oppure, ed è più probabile
così, Gesù con i suoi poteri guidava tutti quegli enormi pesci proprio in quel
punto e in quel momento. Comunque sia, la quantità di pesci che presero era insperata,
tanto che…sette uomini forti, abituati ai lavori manuali, non erano in grado di
tirare su la rete, tanto era piena, ed era evidente a tutti loro che questo era
un grande segno.
Il fatto stesso che la rete non si era
strappata era un altro segno. Quando Gesù all’inizio del ministero, aveva
provveduto una grande quantità di pesci per i discepoli, come letto in Luca, la
rete si era rotta dal peso. Questa volta, però, nel piano di Dio la rete non si
doveva rompere ed è per questo che nel Vangelo di Giovanni, troviamo questo
particolare.
A questo punto, Gesù comanda loro di
venire a fare colazione per il motivo che dopo una lunga notte di così duro
lavoro, di sicuro i discepoli erano stanchi e affamati, e quindi saranno
rimasti contenti quando scendendo a terra videro che Gesù aveva già preparato
un fuoco, stava cucinando del pesce e aveva anche del pane pronto. Gesù aveva
preparato tutto, provvedendo al loro bisogno, i discepoli in questo caso scoprirono
un altro segno di Gesù (cfr. v. 9), Gesù
provvedendo il cibo come anche il fuoco per asciugarsi e riscaldarsi, fece
capire in modo evidente, senza lasciare dubbi, che era stato lui a provvedere
ai loro fabbisogni, dando loro del pane e del pesce, Gesù dava una chiara
lezione ai discepoli e anche a noi oggi: è Lui che provvede ai bisogni di
ciascuna persona. Molto
spesso, provvede con mezzi naturali, e anche se la sua mano non è visibile, è
sempre Lui che sta provvedendo, quindi, dobbiamo ricordare che Gesù è la fonte
di tutto quello che abbiamo, il brano si conclude con quanto scritto al v.14
“Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo
essere risuscitato dai morti”.
Questo suo manifestarsi
doveva servire loro per togliere ogni possibile dubbio circa la realtà della
sua resurrezione, fortificando così la fede in loro in vista delle dure prove
che avrebbero dovuto sostenere in tutto il mondo come testimoni della sua morte
e della sua resurrezione. In altre parole, dovevano navigare nel Mare del Mondo
per essere pescatori di donne e uomini. Umanamente parlando, era un’impresa
impossibile per un piccolo gruppo di uomini come loro. Come potevano sperare di
avere successo dovendo affrontare i Giudei e l’Impero Romano? Come potevano
essere pescatori di uomini?
Ebbene, i segni che Gesù compì, dovevano
costituire per i discepoli un chiaro ricordo circa il fatto che sarebbe stato
Gesù a dare successo alla loro missione di pescatori di uomini e sarebbe stato
sempre lui a far sì che la rete non si rompesse quando avrebbero pescato una
grande quantità di donne e uomini, se ricordate, poche settimane dopo il giorno
della Pentecoste, quando Gesù mandò lo Spirito Santo sui discepoli, Pietro e
gli altri predicarono a Gerusalemme e 3000 persone furono redente, questo segno
vale anche per noi oggi, anche se oggigiorno sono in tanti a dire che
annunciare l’Evangelo della grazia di Dio in Gesù Cristo sia un compito ingrato
vista la scarsa rispondenza e la durezza dei cuori dei più, questo non è
vero, anzi…è un grande privilegio e non è un compito disperato, perché non
siamo noi a dover persuadere nessuno dell'importanza dell'Evangelo, il nostro
compito è essere strumenti di Dio per accostare a Cristo il più persone
possibili, cioè, "seminare" la Parola
di Dio, poi sarà Dio a
darci la forza e ad appianare la via per noi, come sarà soltanto
compito del Signore aprirci le porte giuste per far crescere il Suo messaggio.
Quindi… consideriamo come le verità di questo brano possono aiutare noi
oggigiorno, per esempio…abbiamo visto che era necessario per i discepoli
trascorrere tutta la notte senza prendere nulla, quando invece, Gesù, avrebbe
potuto far prendere loro una quantità notevole di pesci, tutto questo per far
capire ai discepoli che serviva a loro una situazione difficile per poter
riconoscere meglio l’opera e la potenza di Dio; anche noi talvolta dobbiamo ammettere di
non essere riusciti a combinare niente, con tutta la nostra ostentata sicurezza
la nostra rete è vuota. E' duro ammetterlo. Molto duro, è questo il risultato
di tutta la nostra saggezza? Ci siamo tanto affannati, che spesso non ne
vogliamo parlare perchè il risultato è zero! Anzi, a volte non abbiamo neanche il coraggio
di confessare che avevamo pensato che le misure prese avessero funzionato, e
invece: niente!
Eppure, veri e propri risultati
insperati iniziano sempre con UN'ONESTA CONFESSIONE, con l'ammettere di esserci
incamminati su una strada tortuosa, ed ammettere di aver fallito e di essere delusi
è l'inizio della soluzione.
Fin troppi cristiani
girano a vuoto inutilmente come questi discepoli che avevano fatto del loro
meglio tutta la notte, e senza dubbio anche noi pensiamo di fare del nostro
meglio, ma Gesù ha di meglio che il nostro meglio!
"Il pesce era sempre
stato sotto la barca", qui entra in gioco il diavolo che ci dice di fare
l’opposto di quello che è scritto nella Parola del Signore per il motivo che le benedizioni
sono proprio sotto di noi e non vuole che le cogliamo, quindi agitati e
preoccupati vogliamo darci da fare e non combiniamo niente lo stesso! Nella Sua
grazia, però Iddio ci dà una preziosa indicazione: “Non muovetevi, non
preoccupatevi: fate solo come io vi dico!”. Iddio vuole benedirci proprio là
dove ci sentiamo maggiormente delusi. Non fuggiamo, allora, dai problemi, non
cerchiamo di risolverli con le nostre misure d'emergenza. Seguiamo ciò che Dio
ci dice, non ciò che ci suggerisce la nostra “sapienza”!
Iddio ci chiama fuori
dalla nostra delusione e ci dà le Sue benedizioni. Egli ha il controllo dei
tempi difficili come dei tempi facili, sia del bene che del male. “O voi tutti
che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!
Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche
per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono,
gusterete cibi succulenti! Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi
vivrete” (Isaia 55:13).
Nella prospettiva di
Dio, si ottengono risultati solo quando si ubbidisce a Lui, anche se ci sembra
illogico...in effetti Gesù disse: “Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona
misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate,
sarà rimisurato a voi” (Luca 6:38).
La lezione che possiamo trarre da questo
brano quindi può essere la seguente, gli avvenimenti di questo brano ci
ricordano che i discepoli hanno avuto il privilegio di vedere Gesù con i loro
occhi, noi…abbiamo il privilegio di avere in mano la Parola del Signore e lo
Spirito Santo che ci apre gli occhi e ci prepara sempre per le prove che
dobbiamo affrontare nella nostra vita e che Gesù è sempre al nostro fianco ed è
colui che provvede a tutti i nostri fabbisogni e che qualunque successo che
abbiamo nel portare avanti la Sua opera di far conoscere al mondo la sua morte
e la sua resurrezione è dovuto all’opera di Gesù in noi. Noi possiamo seminare
e annaffiare, ma la crescita viene sempre da Dio e a volte Dio permette che
possono capitarci delle situazioni rigide, ma non lo fa per cattiveria nei
nostri confronti, lo fa per farci capire che è lui che provvede per noi,
quindi, anziché scoraggiarci, dobbiamo chiedere a Dio di aiutarci a trarre il
massimo beneficio dalle prove senza togliercele, ma soprattutto dovremmo
chiedergli di darci la pace e la fede necessaria per superare i problemi di cui
siamo o potremmo essere afflitti, a motivo del fatto che Dio controlla tutti
gli avvenimenti della nostra vita, Dio ha sempre uno scopo per quello che
compie in noi e per noi, uno di questi è quello di darci dei benefici
spirituali ed eterni.
Lodiamo sempre il nostro Signore perché
Egli è il Sovrano su tutto. Questa è una verità che ogni credente deve
imparare.
AMEN
"Signore, Manifesta la tua potenza vivificante su
questo mondo segnato dalla morte: fa’ che tutti i popoli ti conoscano, e che
venga presto la tua giustizia insieme con la tua pace. Accorda la tua saggezza
a coloro che ci governano: fa’ che sappiano in tutte le situazioni discernere
le vere necessità e realizzare quello che concorre al bene di tutti. La
vittoria del tuo Figlio sia la forza dei deboli, il conforto degli infelici, il
sostegno di chi cade, la consolazione di chi soffre, il soccorso di tutti
coloro che sono perseguitati per aver cercato la giustizia. Guida sempre noi e
tutti quelli che credono in te, perché nella comunione del Cristo vivente
sappiamo dare il nostro aiuto a chi si trova in difficoltà e accogliere
fraternamente gli uomini e le donne di ogni lingua e di ogni condizione.
Il Signore dice: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. La
grazia del Signore Gesù sia con tutti". Amen.
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