SALUTO
DI ACCOGLIENZA
Prima
dell’ascolto della Parola del Signore, vorrei porre all’attenzione di tutte e
tutti un racconto e una riflessione che sono degli Inni alla fratellanza:
Un vecchio Rabbì chiese un giorno ai
suoi allievi: “Chi di voi saprebbe dirmi come si può distinguere il momento in
cui finisce la notte ed inizia il giorno?”.
"Io direi, rispose prontamente un allievo: quando, vedendo un animale a distanza, uno sa distinguere se è una pecora o un cane".
"No", rispose il Rabbì.
"Potrà essere l’inizio del giorno, disse un altro, quando, vedendo da lontano un albero, si può dire se è un fico o un pesco”.
"Neppure", insistè il Rabbì..
"Ma allora?", chiesero i discepoli, quando mai si può capire quando finisce la notte ed inizia il giorno?. “Quando, rispose il Rabbì, guardando in volto un uomo qualunque, tu vedi che è tuo fratello o tua sorella: perché se non riusciamo a fare questo, qualunque sia l’ora del giorno, è sempre notte…nel tuo cuore”.
"Io direi, rispose prontamente un allievo: quando, vedendo un animale a distanza, uno sa distinguere se è una pecora o un cane".
"No", rispose il Rabbì.
"Potrà essere l’inizio del giorno, disse un altro, quando, vedendo da lontano un albero, si può dire se è un fico o un pesco”.
"Neppure", insistè il Rabbì..
"Ma allora?", chiesero i discepoli, quando mai si può capire quando finisce la notte ed inizia il giorno?. “Quando, rispose il Rabbì, guardando in volto un uomo qualunque, tu vedi che è tuo fratello o tua sorella: perché se non riusciamo a fare questo, qualunque sia l’ora del giorno, è sempre notte…nel tuo cuore”.
"Abbiamo imparato a volare come gli
uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come
fratelli" (Martin Luther King).
ASCOLTO
DELLA PAROLA
PREGHIERA DI ILLUMINAZIONE
Signore, quest’oggi mediteremo
il tuo evangelo usando le nostre parole, perché non siamo capaci di fare
altrimenti. Aiutaci, tuttavia, a percepire il senso che va al di là di quello
che pronunciamo, il messaggio che tu vuoi farci ascoltare. Dacci di comprendere
che la tua Parola dà spessore e
significato alla nostra vita.
Donaci il tuo Spirito perché la tua Parola porti frutto in noi, alla tua
gloria, in Gesù Cristo, Signore nostro. Amen.
TESTO
BIBLICO DELLA MEDITAZIONE
Luca 15 , 1 – 10
1 Tutti i pubblicani e i peccatori si
avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Ma i farisei e gli scribi
mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3 Ed
egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi, avendo cento
pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro
a quella perduta finché non la ritrova? 5 E trovatala, tutto
allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama
gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho
ritrovato la mia pecora che era perduta". 7 Vi dico che,
allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si
ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.
8 «Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? 9 Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta". 10 Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».
8 «Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? 9 Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta". 10 Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».
MEDITAZIONE
L’insegnamento di Gesù sull’amore senza limiti di Dio
è risuonato sconcertante alle orecchie dei farisei e degli scribi del suo tempo
ed ha inasprito la loro ostilità nei suoi confronti. Ma…per noi…oggigiorno,
tutto questo come risuona?
Questa che vi ho posto, non è una domanda scontata. È
una domanda vera, perché noi non dobbiamo illuderci, né tanto meno
sopravvalutare l’ampiezza del nostro cuore.
Anche per noi
è difficile accettare l’annuncio di un amore divino così “spericolato”, e più
in generale non ci è facile accettare il Dio che Gesù ci presenta.
Abbiamo visto
come, con le sue parabole, Gesù non si limiti a difendersi dal mormorio dei
suoi interlocutori, ed invece passi decisamente all’attacco. Per questo invita
proprio i pii per eccellenza del suo popolo ad immedesimarsi con la figura
disonorevole di un “pastore” e con l’altra figura, ugualmente emarginata, di
una “donna”. Però, con un salto vertiginoso, ecco che sulle labbra di Gesù
queste due figure così misere si trasfigurano a diventare l’immagine stessa di
Dio!
Sì, Dio –
niente meno che lui! – è rappresentato dal “pastore”, che abbandona il suo
gregge nel deserto e corre alla ricerca della “pecora perduta”, ed è allora Dio
stesso che si mette quella povera bestia sulle spalle e la tiene ben stretta perché
non cada a terra; ed è sempre ancora Dio che, arrivato a casa, chiama gli amici
e i vicini e dice loro: “rallegratevi con me!”. E Dio è ancora quella povera “donna”
che accende il lume e spazza la sua abitazione alla ricerca della “dramma
smarrita” e s’affanna a cercarla finché non l’ha trovata e poi una volta che l’ha
trovata, esce fuori e festeggia anche lei con le sue amiche…
In questo
racconto, vediamo Dio, come uno scomunicato dagli uomini di Dio…e vediamo Dio
come una donna a cui non era concesso di studiare la legge…Dio – ed è il tocco
finale di Gesù – che nei cieli è felice quando un suo figlio smarrito si
converte e torna a lui…e ride ed invita gli angeli a ridere con lui…
Ci è facile
accettare un Dio così? Francamente, non lo credo, anche perché un Dio così, che
ama in maniera illimitata, è come un’onda, come uno tsunami, è un vento di
tempesta che ti investe e che non può non scuoterti…non puoi non ritrovarti trasformato,
costretto a rinnovarti, a rinnovare tutta la tua vita…
È strano, ma
è così. Il Dio esigente dei “farisei” e degli “scribi”, il Dio che fissa regole
che ingabbiano il tuo agire entro schemi obbligati e che poi ti sorveglia occhiutamente
e ti condanna se non le rispetti, è molto meno esigente del Dio di queste
parabole di Gesù che normalmente chiamiamo “della misericordia”…perché il Dio
di queste parabole non si accontenta del tuo agire obbediente, della tua
scrupolosa osservanza delle regole, il Dio “pastore e donna”, il Dio che prova
gioia e ride su nel cielo…vuole te! Ti vuole tutto intero! Vuole “darti la scossa”
col Suo amore che non conosce limiti e ti chiama ad amarlo senza limiti…Vuole –
ricordiamo la terza richiesta del Padre Nostro – che “la Sua volontà diventi la
tua volontà”! E non è forse, questa, un’esigenza sconcertante e scandalosa?
È lo scandalo
dell’Evangelo di Gesù. Lasciamoci stupire quindi da questa “impossibile”
rivelazione di Dio…dal Dio delle parabole della misericordia e dell’amore per i
lontani, gli esclusi, i peccatori…Lasciamo risuonare nel nostro cuore quell’invito
che oggi ci è risuonato due volte nelle orecchie: “Rallegratevi con me!”. Così,
allo stupore farà seguito la gioia… Amen
Preghiera di Intercessione
Dio nostro, ti preghiamo per
quelli e quelle che abbiamo incontrato sul nostro cammino e a cui abbiamo dato
in qualche modo solidarietà.
Ma soprattutto ti preghiamo
per quelli e quelle a cui non abbiamo voluto o saputo darla. Ti preghiamo
ugualmente per coloro che non abbiamo incontrato, perché la distanza ce ne
separa. E ti preghiamo per coloro che non abbiamo incontrato, malgrado ci
fossero vicini, perché barriere umane ce lo hanno impedito. Solo tu, Padre di
tutta l’umanità, vinci queste barriere. Con
questa consapevolezza ti eleviamo la Preghiera che il Tuo amato figlio ci ha
insegnato: "Padre nostro che sei nei
cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua
volontà in terra come in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimettici
i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori. E
non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno, la
potenza e la gloria nei secoli dei secoli.” Amen
BENEDIZIONE (Dietrich
Bonhoeffer)
Il Signore ci
guidi con benevola mano attraverso i tempi difficili che viviamo, ma soprattutto ci guidi a sé.
Amen
(Giampaolo Castelletti, domenica 28 giugno 2020. Tutte
le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione
Nuova Riveduta, a cura della Società Biblica di Ginevra, prima
edizione 1994).
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