Care amiche, amici, sorelle e fratelli, oggi è la quarta
domenica dopo Pasqua, denominata: “Cantate” derivante dal testo biblico del
Salmo 98:1 “Cantate al Signore un cantico nuovo, perché egli ha operato prodigi”,
oggi lascerei che siano le parole di Hans Küng a salutarci: “In tutte le chiese
si incontrano oggi molte persone che vogliono andare al di là di una fede
infantile, credenti che non si attendono solo un mazzetto di citazioni bibliche,
cristiani che non vedono più l’ultima istanza in formule infallibili della
scrittura (protestanti), della tradizione (ortodossi) o del magistero
(cattolici). Tutti costoro non vogliono un cristianesimo a prezzi di
liquidazione ma cercano la via verso la verità integrale dell’essere cristiani,
poiché l’essere o il non essere cristiano rientra per ciascuno di noi entro una
sfera rigorosamente personale”. Amen [Hans Küng, “Essere cristiani”, Mondadori,
pp. 7-8]
ASCOLTO
DELLA PAROLA
Signore, che sei lo stesso oggi come ieri, e sempre,
non immobile e immutabile ma vivo e fedele, noi Ti ringraziamo di poterci
ancora riunire e leggere quanto hai da dirci anche oggi tramite la Tua Parola
che ci interpella e che dà un senso alla nostra vita di cristiani, la quale rianima
la nostra speranza e ci riempie di pace senza per questo addormentarci, sii
benedetto per tutto questo e fa che la Tua Parola sia rettamente annunciata,
che la riceviamo e la viviamo. Amen
TESTO
PER LA MEDITAZIONE
Colossesi 3, 12 – 17
"12 Rivestitevi, dunque, come eletti
di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di
umiltà, di mansuetudine, di pazienza. 13 Sopportatevi gli uni gli altri e
perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi
ha perdonati, così fate anche voi. 14 Al di sopra di tutte queste cose,
rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. 15 E la pace di
Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei
vostri cuori; e siate riconoscenti. 16 La parola di Cristo abiti in voi
abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza;
cantate di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici
spirituali. 17 Qualunque cosa facciate, in parole o in opere fate ogni cosa nel
nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui."
MEDITAZIONE
Care sorelle/fratelli, in questo contenuto della lettera scritta dall’Apostolo
Paolo ai Colossesi mentre era in
prigione (e quindi databile con ogni probabilità tra il 60 e il 62 d.C. a Roma),
ci troviamo di fronte ad esortazioni per confutare degli insegnamenti errati, il
brano che vorrei sottoporre alla vostra attenzione oggi, pone l’accento in modo
particolare su una frase: “Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio”, l’apostolo
con la parola “Rivestitevi” è come se usasse un’immagine, questa immagine potremmo
paragonarla ad un abito che dobbiamo indossare, il quale, è fatto del seguente
"materiale": Sentimenti di
misericordia, benevolenza, umiltà,
mansuetudine, pazienza, tolleranza, disposizione al perdono.
Qualcuno si
chiederà come possono nascere in noi tutte queste virtù.
Queste virtù
possono nascere attraverso i mezzi che Dio ci ha messo a disposizione quali: lo
Spirito Santo, la Sua Parola (Bibbia), il governo della Chiesa, i Culti
(funzioni religiose) e la Preghiera.
Sì, lo
Spirito Santo e la Parola di Dio sono lo strumento fondamentale dell'opera del
Signore in tutte/tutti noi, insieme ci rigenerano, ci convertono e ci aprono la
mente, trasmettendo dentro di noi vita spirituale, rinnovando in noi volontà e facoltà
per ubbidire ai Suoi comandi e per usufruire della Redenzione che è in Cristo
Gesù.
La Parola di
Dio, però, non è limitata alla "fase iniziale" della conversione,
essa, in tutta la sua ricchezza, deve abitare, dimorare, essere sempre presente
in noi con abbondanza, per poter avere autorevole sapienza ed essere in grado
tramite noi stessi di istruire e di esortare gli altri.
Un’altra
esortazione è quella descritta al v.16 che dice: 16 La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi
ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio,
sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali.
L'esigenza
che la Parola di Dio dimori in noi abbondantemente non è una qualche verità
specializzata o ristretta, accordata nella comunità cristiana ad alcune persone
soltanto, perché tutto ciò che Cristo ci ha comandato deve essere fedelmente
creduto ed eseguito da ogni cristiano degno di questo nome, ecco allora che,
oltre alla quotidiana lettura e meditazione della Parola di Dio, dobbiamo cantare
salmi, inni e cantici che esprimano la verità rivelata, testi ispirati
in grado di "parlare al cuore". Dobbiamo cantare volentieri, di tutto
cuore, con gratitudine, riconoscenza, e "sotto
l'impulso della grazia", cioè, consapevoli della grazia di Dio che ci
è stata fatta, così che la Parola di Dio letta, meditata, ed anche cantata,
diventa un mezzo per condizionare ed influenzare noi stessi ed
altri a pensare, parlare ed agire nello spirito di Cristo, conformando
così le nostre vite alla Sua volontà, perché se noi non ci lasciamo
condizionare e determinare dalla Parola di Cristo che, secondo le Sue stesse
parole, ci dona autentica libertà, saranno "altri spiriti", altre
idee, altre "canzoni" a sviarci su altre strade che non sono dettate
dal seguire la volontà del Signore, questo è il motivo per cui Iddio, ha
ritenuto importante che noi, nel culto che a Lui è dovuto, usassimo il mezzo
della musica e del canto; un canto il cui contenuto fosse la Parola ispirata da
Lui, in particolare, quella dei Salmi, le cui parole sono espressione di
lode e di riconoscenza verso Dio e non sarà mai una melodia agli orecchi di Dio,
tutto ciò che non è cantato di tutto cuore e sospinto dalla grazia di Dio in
noi. Non è questione di essere stonati o non saper cantare. Una stonatura fatta
di tutto cuore è meglio di un "Pavarotti" che canta in modo ipocrita!
L'importanza
del canto nel culto della Chiesa delle origini è illustrata in una lettera
scritta dallo storico Plinio all'imperatore Traiano nell'anno 112 circa.
Plinio, storico pagano, riferisce che i cristiani della sua provincia si
raccoglievano regolarmente in un giorno fissato, prima dell'alba per cantare,
per antifone, "un inno a Cristo come a un Dio". L'antifona, dal greco
"che suona in risposta" è l'alternarsi di due voci o di due gruppi di
strumenti. È il sistema per il quale il celebrante canta una strofa del Salmo e
la comunità canta la seconda strofa come risposta, e così via, oppure lo stesso
salmo cantato da due gruppi della comunità riunita.
Qualcuno
potrebbe anche chiedersi come mai l’apostolo Paolo dice: "cantate di
cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali."
per il
fatto che per molti non è chiara la differenza che c’è tra: Salmi, Inni
e Cantici spirituali, quindi cercherò di spiegare di che cosa si tratta.
La parola "Salmi",
può indicare il fatto che la Chiesa cristiana praticasse l'usanza israelita di cantare
i Salmi della Bibbia. La cosa è evidente anche dalla storia della Chiesa. I
cristiani di ogni tipo hanno sempre cantato i Salmi della Bibbia, in quanto ci
sono stati dati da Dio come il nostro libro di canto per eccellenza. Canzoni
ispirate da Dio! Che ci potrebbe essere di meglio?
Gli "inni"
erano probabilmente simili agli esempi di lode cristiana che sembrano essere
stati incorporati nel Nuovo Testamento (ad es. Efesini 5:14; 1°Timoteo 3:16), certamente
anche questi li aveva ispirati Iddio e desidera che noi li utilizziamo
preferendoli ad altre parole. Oltre ai Salmi, mi sembra evidente che Dio vuole
che noi cantiamo le parole più vibranti, ed a questo adatte, del resto delle
Scritture.
I "cantici
spirituali" vengono così designati per mostrare la fonte della loro
ispirazione: spesso degli autori cristiani hanno composto dei canti per
esprimere la loro fede, il loro amore per Dio, la loro lode e la loro
adorazione per la meravigliosa grazia di cui sono stati fatti oggetto da Dio…e
possono essere spirituali solo quando esprimono esperienze autentiche e
riflettono fedelmente ciò che la Scrittura afferma. In ogni caso l'aggettivo
"spirituali" può essere attribuito a tutt'e tre: Salmi, inni e
cantici.
L'opera
redentrice di Cristo ha sempre prodotto una grande diffusione, da parte del Suo
popolo, di inni di lode, spesso tratti da frasi dell'Antico Testamento (1).
Lo stesso
Paolo usava la musica nel suo culto personale (2).
Anche i "cantici
nuovi" dell'Apocalisse sono essi stessi un’evidenza di quanto vibrante
fosse il culto della Chiesa delle origini (3).
In Conclusione, possiamo dire che…il canto è parte
integrante del culto che Dio ha stabilito, e, da parte nostra, dovremmo
renderlo sempre più ricco e significativo; sarà significativo quando noi
cantiamo con gioia e riconoscenza, ma soprattutto quando questo rifletterà la
Parola di Dio che è stata messa in musica nel corso dei secoli da tanti
credenti, a tal proposito, vi è un disco di
Fabrizio De Andrè (che non si professava cristiano nel senso dell'appartenenza
ecclesiale) intitolato "La buona novella", il quale è ispirato ai
vangeli apocrifi (dunque non riconosciuti come Scrittura sacra dalle chiese)
che è una vera e propria miniera, sia dal punto di vista musicale che sotto
l'aspetto di una spiritualità libera da qualsivoglia direttiva ecclesiastica. Il canto è infatti uno degli
strumenti che Iddio ci ha donato affinché si radichi in noi la Sua verità
rivelata in grado di "parlare al cuore".
Che il
Signore dunque ci benedica quando noi canteremo canti dedicati a Lui, per il
motivo che, tramite il canto, Dio vuole toccare il nostro cuore con il Suo
tocco di guarigione.
AMEN
(1) Luca 2:13-14; 29-32 (2) Atti degli Apostoli 16:25 (3) Apocalisse 5:9.10; 11:15; 15:3,4.
(Giampaolo Castelletti, domenica 10 maggio 2020. Tutte
le citazioni bibliche sono tratte dalla versione Nuova Riveduta, a cura della Società Biblica di Ginevra, prima edizione 1994).
BENEDIZIONE
“Al di sopra di tutte queste cose vestitevi
dell’amore, che è il vincolo della perfezione. E la
pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e
siate riconoscenti.”
(Colossesi 3, 14-15)
Amen
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