Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 17 marzo, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11 con relatica Cena del Signore

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 17 marzo, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9 con relativa Cena del Signore

23/02/2009

Giornata Mondiale di Preghiera 2009 a Luino

"In Cristo molte membra un solo corpo"
La celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera organizzata dalle donne cristiane si terrà
mercoledì 11 marzo 2009, ore 20,30 presso Chiesa del Carmine a Luino, viale Dante.
Dopo la celebrazione i partecipanti si sposteranno nella Chiesa Evangelica Metodista, via del Carmine 30 per un rinfresco.

La liturgia della celebrazione è stata realizzata da donne cristiane della Papua Nuova Guinea appartenenti alle due comunità maggiori, quella cattolica romana e quella evangelica luterana, nonché da membri delle seguenti comunità: United Church, Esercito della Salvezza, Battista e Pentecostale.

19/02/2009

Lampedusa: Comunicato stampa Tavolo Asilo.

LAMPEDUSA: LETTERA APERTA DEL TAVOLO ASILO SULLA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE

Gli enti di tutela dei rifugiati riuniti nel Tavolo Asilo si rivolgono oggi al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell'Interno con la seguente lettera aperta:

Le sottoscritte associazioni ed enti del Tavolo Asilo esprimono profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo in queste ore nel centro per immigrati e richiedenti asilo situato in contrada Imbriacola, a Lampedusa, utilizzato a partire da gennaio come Centro di identificazione ed espulsione (CIE), per decisione del ministro dell’Interno.

Nel centro, ove si trovano al momento circa 800 persone, è in corso da ieri sera uno sciopero della fame dei migranti e questa mattina è scoppiato un esteso incendio.

La trasformazione del centro da struttura di primo soccorso a Centro di identificazione e l’esecuzione degli allontanamenti hanno già destato, a livello nazionale e internazionale, grandi preoccupazioni, evidenziate nel documento del Tavolo Asilo, noto alle autorità italiane ed europee, nonché negli allarmati rapporti della Commissione diritti umani del Senato e della delegazione del Parlamento europeo.

La scelta messa in atto dal governo, che ha voluto concentrare a Lampedusa tutti i migranti che giungono presso le sue coste, qualunque sia la loro condizione giuridica, ha creato nell’isola una situazione di grande e crescente tensione. Si ritiene che l’isola di Lampedusa non abbia le caratteristiche per ospitare un centro che abbia finalità diverse da quelle di prima accoglienza e soccorso, con la previsione di rapidi trasferimenti di tutti i migranti in altre strutture, com’è avvenuto dall’aprile 2006 fino a dicembre 2008.

Si torna a chiedere, con urgenza:

che tutti i migranti siano immediatamente trasferiti in altre strutture idonee, ove siano svolte le procedure amministrative, in particolare quella di asilo
che l’isola di Lampedusa sia sede esclusivamente di strutture destinate al primo soccorso e all’accoglienza dei migranti

Si chiede inoltre che vengano accertate eventuali responsabilità di quanto accaduto.

Firmatari:
Amnesty International, Arci, Asgi, Casa dei diritti sociali - Focus, Centro Astalli, Consiglio italiano per i rifugiati – CIR, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Medici Senza Frontiere, Senzaconfine


FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 febbraio 2009

Per ulteriori approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224- cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

17/02/2009

XVII Febbraio - Festa dei Valdesi

E' da sempre presente nella società umana l'abitudine di segnare il tempo con scansioni precise, date significative: l'inizio dell'anno, festività religiose e in tempi moderni ricordo di avvenimenti del passato che hanno segnato l'identità nazionale, da noi il XX settembre, il 25 aprile, il 2 giugno.
Di recente si è introdotto nei nostri passi una nuova categoria di date significative: i giorni della memoria. Momenti che dovrebbero costituire punti fermi nella presa di coscienza della nostra identità collettiva perché fissano avvenimenti che hanno segnato le generazioni passate, di cui è essenziale mantenere il ricordo.
Mentre le feste nazionali del passato rinnovavano ricordi di vittorie o di gloria (sia pur glorie effimere come tutto ciò che è umano) i giorni della memoria rievocano sofferenze, dolore. Forse perché il nostro secolo è stato segnato da tragedie immani e ha assistito ad un salto di qualità nel male di tipo quantitativo e qualitativo? O perché inconsciamente reagisce all'immagine falsa e irreale del benessere che il consumismo diffonde attorno a noi? Tutti belli, giovani, ricchi, sportivi, aitanti e sorridenti figli però dell'Olocausto e delle foibe?
Anche la nostra piccola comunità evangelica ha elaborato nel corso degli ultimi anni il suo giorno della memoria: la giornata della libertà. A metà febbraio, non a caso, perché la data viene da lontano, ha un secolo e mezzo di vita. Il 17 febbraio, giorno a cui si fa riferimento, ricorda le Lettere Patenti con cui Carlo Alberto, nel 1848, poneva fine a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici. Un editto di tolleranza che concedeva libertà molto limitata, per quanto concerne infatti quella religiosa "nulla era innovato" e restavano perciò in vigore tutte le restrizioni dell'età controriformista.
Quella che è stata per decenni la festa dei valdesi è diventata, a ragione, la giornata degli evangelici per due motivi.
Anzitutto per ricordare un problema, quello della libertà, in questo caso religiosa, di coscienza, il fatto che la espressione della religione deve essere libera in una società moderna e il potere civile, lo Stato, non ha alcuna competenza in questo campo e tanto meno ha da privilegiarne una. La libertà religiosa non è l'appendice delle libertà civili ma la matrice, prima c'è la coscienza religiosa poi viene la politica, l'economia, il lavoro e il pensiero.
In secondo luogo per ricordare che la tolleranza è una concessione del Potere, la libertà è una conquista della coscienza. Lo Stato può concedere spazi controllati ma il vivere da uomini liberi, non solo di dire e fare liberamente ma di essere liberi è il risultato di una lunga battaglia. Gli uomini infatti, ed anche quelli che hanno responsabilità nella gestione della comunità civile, dello Stato, troppo spesso portati a identificare la libertà con il proprio interesse sono, per natura, restii a riconoscere la libertà altrui. La liberà religiosa nel nostro paese è stata una lunga conquista che dalle Lettere Patenti del 1848 è giunta sino alla Costituzione del dopo guerra e permane impegno attuale.Un giorno della memoria positivo dunque, quello degli evangelici, che ricorda fatti lontani ma proiettati sul presente, impegni costruttivi, battaglie vinte, pagine ricche di umanità. Memoria non tanto di se sessi quanto di ideali, di conquiste, come il Vangelo.

(Da: http://www.chiesavaldese.org/ )

Forum di Omegna: conferenza M.L.King 13.02.2009

12/02/2009

Testamento biologico: sì a un confronto laico e pluralista

La voce unanime degli evangelici.
“L'Italia non è uno stato etico, non ha una religione ufficiale legittimata ad imporre valori e norme universali” – ribadisce Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese, in un editoriale pubblicato oggi sul quotidiano Liberazione. Per noi valdesi e metodisti “la vita è un dono e una grazia di Dio, che si vive nella relazione con il prossimo e con il Signore che ci ha creati. Ma la vita biologica – un cuore che pulsa in un corpo spento e mantenuto vitale solo con degli artifici – è un'altra cosa. Insomma da credenti – conclude la moderatora - sentiamo il pericolo di un'idolatria biologica che finisce per essere strettamente apparentata all'accanimento terapeutico”.
Sul tema è intervenuto anche l'Unione italiana delle chiese cristiane avventistedel 7° giorno (UICCA) ribadendo “che la libertà del vangelo impone il rispetto della coscienza di uomini e donne che, credenti e non credenti, affrontano le tragedie della vita”, ricorda che tutte le confessioni religiose si devono astenere “dall'ingerirsi nelle decisioni prese dai diversi poteri di uno Stato laico come quello italiano e che in materia di coscienza e di fede nessuno può imporre con la coercizione convinzioni ispirate a qualsiasi credo”.
Guardando al futuro e quindi al dibattito sul testamento biologico, è intervenuto anche il Centro Studi di etica e bioetica collegato con l'Istituto di formazione evangelica e documentazione (IFED) di Padova che, in altre occasioni sui temi etici aveva espresso posizioni diverse da quelle delle denominazioni evangeliche raccolte nella Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI): in un comunicato l'IFED denuncia la “cieca biolatria cattolica che considera la vita un assoluto astratto” e l'“egolatria laica che piega tutto all'autodeterminazione degli individui. Solo un'etica in grado di collegare le norme morali alle situazioni particolari e alle legittime convinzioni personali – conclude – può trovare un punto di equilibrio virtuoso di fronte alle scelte gravose che le sfide di bioetica presentano. In questa prospettiva “invita il Parlamento a non intervenire in maniera emotiva, affrettata e segnata da agende politiche esterne”, ed auspica “una discussione aperta a tutte le componenti della società, compresa quella evangelica”.
NEV-11 febbraio 2009

11/02/2009

Testamento biologico: una legge da pensare al plurale

“Vieni, tu, dolce ora della morte…”. Sono le parole di un’aria di una cantata di Johann Sebastian Bach con cui salutiamo Eluana Englaro che ha finalmente potuto essere accompagnata alla morte dopo 17 anni di esistenza vegetativa. Succede, nella tragicità della vita, di invocare la morte senza più temerla, aspettarla nel nome della vita e della dignità della persona umana, nell’abbandono fiducioso con il Signore della vita, come suggerisce Bach.
“Ci hanno impedito di salvarle la vita” ha affermato il Presidente del Consiglio che si è sentito come battuto sul traguardo quando pensava ormai di avere la vittoria a portata di mano. Vittoria di che cosa, di chi? Dimenticava che in questa materia nessuno è vincitore e che la morte può arrivare anche nel momento opportuno per farsi beffa dei “decreti di salvezza” di un governo che ha mostrato non solo mancanza di umanità e di rispetto per la famiglia Englaro, ma più che questo, ha osato violare i principi democratici di uno stato di diritto che la Costituzione (ancora) garantisce a tutti i cittadini.
Una morte accompagnata che ha posto fine a 17 anni di vita vegetativa in cui Eluana, da giovane ragazza, è diventata donna adulta senza poter vivere quella vita adulta in modo cosciente, partecipativo, relazionale. Ciò che fa del vivere umano una vita autentica e che distingue un corpo biografico da un corpo biologico. Chi non fa questa distinzione inganna se stesso e il prossimo e propone delle crociate pro-vita prive di senso, osando insultare il padre Beppino che ha lottato fino all’ultimo per difendere il legame d’amore e di fiducia che lo legava alla figlia, quel legame famigliare che altre volte la cultura cattolica esalta fino all’esasperazione e che qui viene improvvisamente cancellato.
Quando una chiesa che si proclama “esperta in umanità” pronuncia le parole che abbiamo sentito in questi mesi, è lecito dubitare della bontà di una tale esperienza. Ancora una volta si è voluto tirare in ballo la cultura della vita contro la cultura della morte, di qua i cattolici, di là i laici. Strumentalizzazione indegna, perché anche i cattolici sono divisi nelle loro letture e interpretazioni del vivere e del morire, così come lo sono i cittadini italiani nel loro insieme. Si pensa plurale, signori del Vaticano. Riconoscere che i valori, le spiritualità, i modi di essere responsabili della propria vita (cristiana e non) sono diversi e questa diversità chiede rispetto, è ancora un obiettivo da conquistare, nella società politica come nella chiesa romana.
Il fatto che alla strumentalizzazione del corpo di Eluana si siano prestati anche diversi esponenti dell’opposizione parlamentare dà l’idea dello sfascio attuale degli indirizzi della politica italiana. Che ne sarà ora della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento? Sarà una legge coercitiva per tutti i cittadini? Sarà possibile approvare un testo di legge senza doversi prima inchinare al volere di santa romana chiesa? Ciò che è preoccupante, per uno stato laico, è che in questa strumentalizzazione vi sia stato di mezzo, ancora, lo stato del Vaticano, che da un lato si è compiaciuto con Berlusconi lodando la sua iniziativa, mentre dall’altro lato il Segretario di stato Bertone dichiarava al telefono, in privato, la non-interferenza vaticana al Presidente della Repubblica. Quanta ipocrisia! Proprio oggi ricorre l’11 febbraio, data fatidica del Concordato tra stato e chiesa romana, vecchio ormai di 80 anni. In una Italia per molti versi provincia vaticana, la civiltà europea è ancora molto, molto lontana.

Ermanno Genre, professore di teologia pratica alla Facoltà valdese di teologia
(NEV-Notizie Evangeliche, 11 febbraio 2009)

Settimana della libertà. I protestanti italiani ricordano le "Lettere Patenti" del 1848

Quest'anno tra i temi: laicità, discipline ecclesiastiche e Calvino
Il 17 febbraio è per antonomasia la data della festa dei protestanti italiani. Una festa civile piuttosto che religiosa perché ricorda la firma, nell'anno 1848, delle Lettere Patenti con cui il re Carlo Alberto estendeva i diritti civili ai suoi sudditi valdesi. La decisione fu accolta dalla popolazione valdese del Piemonte con grande entusiasmo e salutata con una festa attorno a dei grandi falò. La tradizione dei Falò della libertà continua ancora oggi e anche quest'anno se ne accenderanno moltissimi non solo nei luoghi storici della presenza valdese, ma anche in altre località della penisola dove esiste una presenza protestante.
Dalla festa del “XVII Febbraio” è nata la “Settimana della libertà”, dedicata dai protestanti italiani alla riflessione sui temi che riguardano l'impegno nella società. Anche in questo caso sono numerose le iniziative organizzate dagli evangelici in tutta Italia sui temi della libertà di coscienza, della laicità, del pluralismo religioso. Tra le tante, (vedi appuntamenti), segnaliamo l'incontro che si terrà a Roma, il 17 febbraio prossimo, dal titolo “XVII Febbraio, un giorno per la libertà religiosa di tutti. Tolleranza, pluralismo e laicità”, a cui interverranno la moderatora della Tavola valdese Maria Bonafede, lo storico Giorgio Tourn, il giornalista e politologo Paolo Naso e il decano della Facoltà valdese di teologia Daniele Garrone. Altri incontri intrecceranno il tema della libertà con il cinquantenario della nascita del riformatore ginevrino Giovanni Calvino (1509-2009) (vedi notizia seguente).
Anche il consueto volume dedicato alla "Settimana della libertà" prende spunto da questa ricorrenza: pubblicato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in collaborazione con l'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA) e con la Federazione delle chiese pentecostali (FCP), si intitola “Libertà e disciplina. Nel 500° anniversario di Giovanni Calvino”, ed è curato da Gianni Long, giurista e già presidente della FCEI. “La scelta di questo tema si è imposta per la sua attualità – ha spiegato Long -. In sede organizzativa abbiamo infatti constatato che quasi tutte le nostre chiese stanno ripensando le proprie regole di disciplina, sia per quanto attiene al rapporto tra la Chiesa e le singole persone, sia per la materia dei rapporti tra comunità locali e organizzazione nazionale. La coincidenza con il centenario di Calvino ci è poi sembrata significativa per l'importanza data dal riformatore ai temi trattati”. Sono autori dei diversi saggi del libro: Daniele Garrone, Giovanni Leonardi, Emanuele Fiume, Letizia Tomassone, Gabriella Attilio, Domenico Tomasetto, Tiziano Rimoldi e Franco Becchino. “Uno degli scopi della pubblicazione della Settimana della Libertà – ha concluso Long - è far conoscere tra di loro le chiese che la promuovono: credo che quest'anno questo obiettivo sia stato raggiunto attraverso la descrizione di aspetti essenziali della vita delle diverse chiese”.

Notizie evangeliche (NEV)-11 febbraio 2009)

5° centenario della nascita di Giovanni Calvino




CONFERENZA:

La Chiesa Evangelica Metodista organizza con il patrocinio del Comune di Verbania una conferenza dal tema:

Giovanni Calvino: il riformatore, la sua eredità, l'attualità del suo messaggio"

Venerdì 27 marzo, ore 21 presso l'Auditorium S. Anna , via Belgio a Verbania Pallanza.

Relatore: Paolo Tognina, teologo evangelico e giornalista, direttore del mensile Voce evangelica, redattore della rubrica televisiva protestante TSI Segni dei Tempi" (Svizzera).


MOSTRA:

per l’occasione, presso la Biblioteca Civica di Verbania - Via Vittorio Veneto 138, dal 25 marzo-10 aprile sarà allestita la Mostra itinerante su Giovanni Calvino realizzata dalla Fondazione Centro Culturale Valdese.

La mostra è visitabile nelle ore di apertura della biblioteca:
Lunedì: chiuso.
Martedì-giovedì e venerdì: 9.00-12.30; 14-18,30.
Mercoledì –continuato: 15.00-22.00
Sabato – continuato 9.30-18.30.

Per informazioni: tel. 0323 516866, E-mail: metodisti.verbano@gmail.com

Conferenza Martin Luther King: "I have a dream"


La Chiesa Evangelica metodista di Omegna organizza con il patrocino della Città di Omegna una conferenza su M.L.King, pastore battista e diffensore dei diritti civili dei neri durante il regime segregazionista negli Stati Uniti d'America.

La conferenza si terrà venerdì 13 febbraio presso il Forum di Omegna Parco Rodari 1, alle ore 21.

Interviene Martin Ibarra Y Perez, Teologo, pastore della Chiesa Evangelica Battista di Milano