Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 21 aprile, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 21 aprile, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9 con relativa Cena del Signore

27/05/2019

Pensiero tratto dal Vangelo di Marco, capitolo 16, versetto 6



“Cercate Gesù di Nazareth, quello che hanno crocifisso? È resuscitato, non è qui.” (Marco 16:6)

È uscita circa dieci anni fa una biografia originale di Bob Dylan, intitolata I’m not there, “Non sono qui”. Reputato un personaggio molto schivo, Dylan non compare in questo film: sei attori rappresentano le diverse tappe della sua vita.
Questo mi ha fatto pensare a Gesù, al mattino di Pasqua. Per le donne che vengono per ungerlo, Egli è nella tomba, visto che è morto crocifisso. Però il sepolcro è vuoto, la pietra è stata rimossa e un giovane uomo, vestito di bianco, è seduto sulla pietra e dice loro: “Voi cercate Gesù di Nazareth, quello che hanno crocifisso? È resuscitato, non è qui”. Il giorno si alza su questa novità di Pasqua e sulla nuova identità di Gesù, il risorto: questo sarebbe stato scritto sulla sua carta di identità (se ne avesse avuta una!). È stato crocifisso e questo sarebbe stato scritto sull’atto di decesso. E le donne lo cercano là dove dovrebbe essere ma non c’è più. Dove possiamo trovarlo?
E noi? Possiamo cercarlo tra i personaggi che hanno segnato la Storia… ma non c’è, oppure c’è ma come un personaggio importante del passato. Possiamo cercarlo là dove il suo percorso terrestre è terminato: la croce. Ma non è là, non è soltanto là. Non è qui: il sepolcro è vuoto, la pietra è stata rimossa e un essere vivente è lì al suo posto. Allora perché non cercarlo là dove c’è la vita, là dove Egli ci precede? Il giorno della Resurrezione nessuno l’aveva visto ma un messaggero aveva detto: “Andate in Galilea, Egli vi precede”.
Ecco: queste donne che credono partono per annunciare il lieto evento ai discepoli (sappiamo che non sono state credute). Come le donne al mattino di Pasqua, il nostro cammino può iniziare nella notte dei perché? Come? E’ vero? Dove è?, senza la presenza concreta e visibile di Gesù. Ma anche di notte la strada è illuminata, perché Chi ci precede ci indica la strada e ci ha fatto una promessa: “Io sono il cammino, la verità e la vita. Non vi lascerò soli, sarò con voi sino alla fine del mondo”.
Leggiamo nell’evangelo secondo Luca, al capitolo 24, che Gesù appare a due discepoli, che non Lo riconoscono. Bisogna aspettare un bel po' prima che i loro occhi si aprano! Non Lo riconoscono quando cammina con loro e nemmeno quando Egli spiega loro i passi della Bibbia che lo riguardano. Ma quando, a tavola, Gesù prega, spezza il pane e lo distribuisce, allora i loro occhi si aprono… ma Gesù, presenza concreta fino a questo momento, sparisce dalla loro vista. In questo racconto c’è questa progressione: Gesù cammina con loro, parla con loro, spiega le sacre scritture, fa finta di voler continuare il viaggio da solo, non si impone, lascia che siano loro ad invitarlo. Poi, al momento della condivisione del pane, sparisce. Perché?
Infine, vi è una scena narrata da Giovanni, al capitolo 21. Siamo sul lago di Galilea. I discepoli, avendo ripreso il loro lavoro di pescatori, stanno tornando a riva dopo una lunga notte, senza aver pescato nemmeno un pesce. Sono stanchi e tristi, fortemente provati dal dramma della crocifissione. D’improvviso scorgono un uomo che non conoscono, vicino ad un fuoco. Possiamo immaginare la scena. La conversazione inizia: “La pesca è stata buona?” dice l’uomo. “No” risponde uno dei pescatori, “nemmeno un’alborella!”. Riprende l’uomo: “gettate la rete dal lato destro della barca e troverete pesce”. E così fu. Poi l’uomo li invita a fare colazione di pane e pesci (non vi dice niente pane e pesci?). Nessuno ha il coraggio di domandargli: “Chi sei?”, ma hanno capito che è il Signore.
Con questi tre racconti abbiamo visto Gesù presente, visibile e invisibile, presentandosi ogni volta sotto una veste diversa: ad aspettare i pescatori sulla riva del lago, a camminare con i discepoli sulla strada di Emmaus, a dialogare con le donne al sepolcro la mattina di Pasqua. Abbiamo visto un Gesù che ci precede, che ci indica la strada, che ci aspetta sulla riva della nostra vita, quando siamo tristi e scoraggiati. Lo abbiamo visto davanti a noi, con noi, invisibile ma sempre presente. Ancora oggi e più che mai, visti i tempi che viviamo, mantiene la sua promessa: “Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.
(Gigí Dutoit, membro del Consiglio di Chiesa di Intra)