Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 17 marzo, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11 con relatica Cena del Signore

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 17 marzo, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9 con relativa Cena del Signore

24/10/2012

La Festa della Riforma protestante del 31 ottobre


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La Festa della Riforma che cade ogni anno il 31 Ottobre è celebrata nelle chiese luterane e riformate per ricordare la nascita della Riforma protestante. Fu infatti il 31 ottobre del 1517 che il monaco agostiniano Martin Lutero affisse, come era d'uso a quei tempi, delle proposte, popolarmente conosciute come le 95 Tesi sul portone della chiesa del castello di Wittenberg in Germania, con lo scopo di dibattere dal punto di vista teologico sulla dottrina e le pratiche delle indulgenze.

Il fatto non fu un atto di sfida o di provocazione come si è generalmente pensato; Lutero non voleva attuare alcuna separazione dalla chiesa madre, voleva solo discutere pubblicamente, con altri teologi, per far arrestare il fenomeno delle indulgenze, che incideva negativamente sulle finanze dei poveri. Infatti le tesi furono scritte in latino, la lingua della chiesa cattolica. Ciononostante, l’evento creò una controversia tra Lutero e coloro che sostenevano il papa. Quando Lutero e i suoi seguaci furono scomunicati, nel 1520, la separazione fu inevitabile. Da allora si fanno storicamente nascere le correnti cristiane dei Luterani, Riformati e Anabattisti.

05/10/2012

Peccato

I peccati sono tutte le colpe che commettiamo, mediante le quali facciamo del male o non facciamo il bene che potremmo fare. Il contrario di peccare è fare il bene.

Il peccato al singolare è il fatto di essere separati da Dio. Dio non è mai separato da noi: noi ci allontaniamo da Dio, ma Dio non si allontana da noi. Siamo noi che siamo più o meno separati da lui quando lo respingiamo, o quando lo dimentichiamo. Il contrario del peccato è perciò la fede.

Come afferma l’apostolo Paolo, siamo tutti peccatori. In un certo senso c’è in questo una buona notizia: ciò ci rende tutti fratelli e sorelle e tutti beneficiamo del perdono di Dio. Questo ci esorta a essere benevoli nel modo in cui consideriamo le colpe degli altri.
Siamo tutti peccatori perché commettiamo errori (e talvolta orrori). Abbiamo bisogno di crescere e di essere liberati dalle nostre debolezze.

Se consideriamo la nostra umanità, ci rendiamo conto che non è possibile vivere in questo mondo senza sporcarsi le mani. Spesso l’alternativa che ci è imposta ci lascia soltanto soluzioni di cui nessuna è perfettamente adeguata e ci ritroviamo obbligati a compiere materialmente il male anche se cerchiamo di farne il meno possibile.

Ma niente panico, ci dice il Vangelo: Dio comprende, ama e perdona. Dio non è arrabbiato con noi quando abbiamo fatto del male. Il problema non siamo noi, bensì il male che abbiamo fatto e che facciamo. Perché il male è la sofferenza o la felicità che non sarà sperimentata, o a volte la morte per noi e per gli altri. Da questo deduciamo che siamo chiamati a essere responsabili, ad agire in modo responsabile. Per fare fronte alla nostra responsabilità, possiamo contare su Dio che è un alleato di prima scelta.

Nemmeno il peccato - al singolare - spinge Dio ad adirarsi contro di noi. Egli non smette di amarci e di venirci incontro. Ma noi non gli facilitiamo sempre il compito quando rifiutiamo il suo aiuto. Nessuno è completamente separato da Dio, come nessuno potrebbe vivere senza un piccolo spazio per l’amore e la speranza nella sua vita. La conversione, che ognuno non deve smettere di approfondire, permette di essere liberati da quel “peccato”.
Da "Voce Evangelica" Giungo 2012, numero 6

Preghiera: quando pregare, come pregare, chi pregare, che cosa pregare?

Dio è creatore ed entra dunque in relazione con l’universo. L’essere umano è particolarmente sensibile a ciò che Dio vuole comunicare. E l’essere umano ha qualcosa in più rispetto a tutte le altre creature: può rivolgersi a Dio. La preghiera è questa relazione tra Dio e l’essere umano e tra l’essere umano e il suo Dio. La relazione tra le persone è già qualcosa di complesso che passa per la parola e per molti altri modi di essere. Vale lo stesso per la nostra relazione con Dio. La preghiera è a volte qualcosa che diciamo a Dio, ma è innanzitutto il fatto di porsi davanti a Dio.

Quando pregare? Alcune religioni propongono di pregare un certo numero di volte al giorno o di pregare in un determinato momento. Cristo ci dice semplicemente che è una buona idea “vegliare e pregare in ogni momento” (Luca 21,36). Si può scegliere di pregare al mattino quando ci si alza, prima dei pasti, andando a dormire o nella natura... Non ci sono regole, salvo che la regolarità è pagante in quanto ci prepara psicologicamente a essere con Dio.

Come pregare? Quando i suoi discepoli gli pongono la domanda, Gesù risponde: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6,6). La solitudine e il silenzio sono quindi elementi importanti. Gesù si ritirava spesso in solitudine, mentre a volte pregava con i suoi discepoli. Ognuno è libero di pregare da solo o con altri, in ginocchio, in piedi, coricato, in un angolino appositamente preparato, sotto la doccia...

Chi pregare? Dio solo, in ogni caso secondo Gesù nei vangeli (assolutamente ogni volta che parla della preghiera dice di pregare il Padre). Preghiamo dunque Dio e, come egli ci propone, preghiamo “nel nome di Gesù Cristo”.

Che cosa pregare? È una questione secondaria, in fin dei conti, perché l’essenziale è pregare. Ma ci sono comunque dei modi di pregare che sono più positivi di altri per la nostra crescita. In particolare, è bene presentare a Dio ciò che si vorrebbe veder succedere (come “Signore, vorrei tanto che mio figlio guarisse”). Ma forse è bene non dare a Dio degli ordini anche se è per domandare una cosa buona (come “Signore, guariscila!”). Si rischia di essere delusi e inoltre Dio non è Babbo Natale e sa ciò di cui abbiamo bisogno meglio di noi stessi (Matteo 6,8).

Se qualcuno è malato, il problema non viene da Dio e noi non dobbiamo cercare di convincerlo che la salute è meglio della malattia (Dio è comunque l’inventore della vita!).

La nostra preghiera può contenere:

Una lode per riconoscere che Dio è Dio, che è lui che sa davvero che cos’è il bene. Lo si può pregare anche se non si sa bene chi egli sia o se se ne dubita.
Un’invocazione: si domanda a Dio la forza perché ci dia pace, ci renda migliori, perché ci aiuti a fare del bene intorno a noi, affinché riusciamo a vedere dove possiamo progredire. Si può pregare perché si vuole avere la fede.

Un’intercessione: una preghiera per gli altri; per domandare a Dio di incoraggiarli, di dar loro la sua pace, la sua forza, la sua felicità.
Ciò che si ha nel cuore: possiamo confidare a Dio le nostre gioie e i nostri dolori, possiamo esprimere i nostri progetti e i nostri rimpianti, come a qualcuno che ci è molto vicino.
Del silenzio, per lasciar parlare Dio. Ma se si sentono delle voci è probabilmente il vicino con il volume della televisione troppo alto. Dio parla al cuore e la sua Parola è più che semplici parole.

Da " Voce Evangelica" Luglio-agosto 2012- Nr.7 -8

02/10/2012

Undicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2012: "Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato"

La Chiesa Evangelica Metodista,
Le Parrocchie Cattoliche del Verbano, 
La Parrocchia Ortodossa Rumena,
La Comunità Islamica del V.C.O., 

promuovono:

INCONTRO DI APPROFONDIMENTO SUL TEMA DELLA GIORNATA
con dott.ssa Maria Bombardieri dell'Università degli Studi di Padova
Venerdì 26 ottobre, ore 21.00
Famiglia Studenti - Il Chiostro (Sala Rosmini), Verbania Intra

TORNEO SPORTIVO DI CALCETTO (a squadre miste composte da ragazzi delle comunità cristiane ed islamica)
Domenica 28 ottobre, 14.30 
Centro Sportivo S. Francesco di Verbania -Pallanza


Appello:

"Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato"

E’ questo il tema che quest’anno proponiamo all’attenzione delle comunità cristiane e musulmane per l’undicesima edizione della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico.
I motivi che ci spingono a proporre tale tema sono:

1. La nostra Carta Costituzionale, a 65 anni dalla sua promulgazione, è ancora largamente inattuata ed anzi continuamente calpestata nei suoi principi fondamentali  e necessita, quindi, di una sua robusta difesa che si può attuare con la sua conoscenza e con lo stimolare iniziative concrete dal basso per la sua attuazione.

2. L'Islam in Italia, come è sottolineato in numerosi studi sull’argomento,  fa ancora fatica a diventare un “islam italiano”, è ancora un fenomeno legato molto strettamente all'immigrazione, pur essendoci già le seconde e forse anche terze generazioni degli immigrati musulmani arrivati in Italia 40 anni fa, che però sono ancora legati alle loro terre d'origine di cui vivono intensamente come proprie le vicissitudini attuali.

3. C'è, infine, sia tutta la questione della costruzione delle moschee, che sono di fatto bloccate in tutta Italia (vedi ad esempio la vicenda di Genova) , sia la questione dell'intesa, che è del tutto in alto mare e non solo per i musulmani.

Invitiamo così anche quest’anno a celebrare, il prossimo 27 ottobre 2012, la Undicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, nella convinzione che sono “Beati quelli che si adoperano per la pace” (Mat 5:9) , perché Dio (Allah) “chiama alla dimora della pace” (Sura 10, 25) perché Lui è “La Pace” (Sura LIX, 23 ), perché il dialogo è lo sforzo sulla via di Dio che ci compete e ci onora.

Con un fraterno augurio di
Shalom, salaam, pace

I promotori della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Roma li, 28/06/2012

01/10/2012

GRAZIE VERBANIA, ... E ORA IN MARCIA PER IL DIRITTO AL CIBO

Grazie alla collaborazione della cittadinanza ed al lavoro di una cinquantina di giovani provenienti da tutta Italia, anche quest'estate Mani Tese Verbania ha potuto contribuire con 12mila euro al finanziamento di un progetto per la sicurezza alimentare in Burkina Faso ed al progetto "S.O.S. Emilia" per la creazione di un centro aggregativo per minori nelle zone colpite dal terremoto.

Ed ora, anche la nostra città vuole partecipare alla grande mobilitazione internazionale della CAMPAGNA FOOD FOR WORLD PER LA SOVRANITA' ALIMENTARE .

Cos’è la SOVRANITA’ALIMENTARE ? La Sovranità Alimentare è il diritto che va riconosciuto alle popolazioni di ogni parte della terra, di scegliere le proprie politiche di produzione, vendita e consumo di cibonL’obiettivo è quello di garantire un’alimentazione di qualità, il rispetto dell’ambiente, la valorizzazione del lavoro contadino e lo sviluppo delle produzioni e dei propri mercati. Cos’è FOOD FOR WORLD? È la Campagna Europea lanciata da Mani Tese per promuovere il diritto alla Sovranità Alimentare dei popoli. Promuovere questo diritto significa, nel Nord come nel Sud del Mondo, difendere l’agricoltura su piccola scala e i mercati locali; garantire l’accesso alla terra, all’acqua e alle sementi tradizionali; rendere più equo il controllo delle filiere agro-alimentari, correggere gli stili di vita non sostenibili.

L'appuntamento è per tutti DOMENICA 14 OTTOBRE alle ore 16.30 davanti a Palazzo di città a Verbania Pallanza. Qui parte la MARCIA PER IL DIRITTO AL CIBO che attraversa la città per arrivare al Centro di incontro S. Anna; segue buffet (ore 19) e SPETTACOLO TEATRALE a entrata libera "QUANDO MANGIO MI SENTO UN RE" ( ore 21); una performance teatrale che vede protagonisti la comicità di Diego Parassole, l’elegante voce jazz di Cinzia Tedesco e la pittura di Rosalba Falzone, messa in scena per sorridere, riflettere e sostenere, insieme a Mani Tese, la Marcia per la Sovranità Alimentare, un’altra importante tappa del nostro percorso per restituire dignità e diritti alle popolazioni del Sud del mondo

PARTECI ANCHE TU ALLA MARCIA PER IL DIRITTO AL CIBO!

Hanno già aderito:

Comune di Verbania, Comune di Ghiffa, Centro diIncontro S.Anna, Associazione SottoSopra per un’economia Solidale, Il Girotondo, f.o.p Italia gli amici di Caterina, Agesci, Chiesa Evangelica Metodista - Comunità di Verbania e di Omegna, Libera Associazione 21 Marzo, Presidio Giorgio Ambrosoli di Libera, Nonsoloaiuto,Tantevoci Caritas Verbano, Commissione Caritas del Vicariato, Avap, Comitato art. 38, Anpi, Unità pastorale parrocchie di Cavandone, Madonna di Campagna e S. Bernardino, Parrocchie S. Leonardo e S.Stefano, Vicariato del Verbano Cusio Ossola, Banda Rulli e Frulli

Il dialetto racconta le nostre radici e aiuta a conoscere la cultura e i valori del territorio della Basilicata

Villa Giulia Pallanza, sabato 13 ottobre 2012 ore 16.30

Presentazione del libro di Michele Lapetina


Dèmm da ndò n' vìn (dimmi da dove vieni...)
I miei ricordi, tra avvenimenti, fatti e personaggi raccontati in dialetto rapollese
Con la presenza di

Michele Lapetina, Autore
Marco Zacchera, Sindaco di Verbania
Lidia Carazzoni, Assessore alla Pubblica Istruzione della Città di Verbania

Roberto Placido, Vice Presidente Consiglio Regionale
Presidente Federazione Circoli e Associazioni Lucane in Piemonte
Giuseppe Lupo, Docente Università Cattolica di Milano
Giulio Martinoli, Critico d'arte e linguista
Don Roberto Salsa, Parroco di San Leonardo e Santo Stefano
Giuseppe Grieco, Docente Istituto Tecnico "C. Ferrini" di Verbania

Al termine il Caffè Pigalle servirà il rinfresco con prodotti tipici lucani offerti dalle ditte
Cantina di Venosa e Sugerla Market di Lapolla s.n.c. di Potenza