Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 17 marzo, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11 con relatica Cena del Signore

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 17 marzo, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9 con relativa Cena del Signore

30/03/2015

Celebrazioni della Settimana santa 2015

OMEGNA - Via F.lli Di Dio 64

  • giovedì 02 aprile 2015: Culto di Giovedì santo-ore 21. 
  • domenica 04 aprile: Culto di Pasqua-ore 9.15

VERBANIA - C.so Mameli 19

  • venerdì 03 aprile 2015: Culto Venerdì santo-ore 21.00
  • domenica 04 aprile 2015: Culto di Pasqua-ore 11.00




Preghiera della Chiesa riformata di Scozia

Salvatore del mondo,
che cosa hai fatto per meritarti questo?
E che cosa abbiamo fatto noi, per meritare te?
Appeso insieme a malfattori,
insultato e coperto di sputi, tu attendi la morte
e ci cerchi, noi, che ti abbiamo crocifisso con i nostri peccati.
Mediante il mistero della sofferenza immeritata,
tu rechi il mistero più profondo dell'immeritato amore.
Perdonaci, perché non sappiamo quello che abbiamo fatto;
Apri i nostri occhi affinché possiamo vedere quanto facciamo ora,
mentre tu, mediante il legno e i chiodi,
infrangi la nostra malvagità e ci trasformi con la tua grazia. 
Amen.

Domenica delle Palme

di Giorgio Tourn

«Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Marco 11,9)

Nella tradizione cristiana la settimana santa si apre con la domenica delle palme, così detta perché gli evangelisti narrano che fra i pellegrini si notavano delle persone che avevano in mano dei rami di palma che agitavano in segno di gioia, di festa.

Dove stavano andando? Si trattava di ebrei che salivano a Gerusalemme in pellegrinaggio per partecipare alle cerimonie nel tempio, dove si svolgevano ancora i sacrifici prescritti dalla Legge (il tempio sarà distrutto una quarantina d’anni più tardi dai romani), ma soprattutto per celebravi la Pasqua. Era , ed è tuttora, una delle grandi feste della religione ebraica che ricorda l’uscita dall’Egitto del popolo di Israele al tempo di Mosè; non era una cerimonia pubblica ma famigliare, si celebrava in casa presieduta dal padre di famiglia, ma vivere quella festa pasquale a Gerusalemme assumeva significato particolare. Analogamente si può dire che trascorrere i giorni della settimana santa a Roma, per un cattolico al giorno d’oggi, pur non aggiungendo niente alla fede, è certo esperienza significativa.

Gesù ed un gruppo dei suoi discepoli sale dunque a Gerusalemme insieme a molti altri pellegrini per questa circostanza, si trattiene nella città fino al giovedì, quando verrà arrestato per essere crocifisso il giorno seguente.
L’episodio delle palme si colloca proprio durante questa marcia del pellegrini verso la città santa. Non va dimenticato che tutto ciò che riguarda la vita, le parole, i miracoli di Gesù, e cioè gli avvenimenti che accompagnano la sua esistenza, è narrato dagli evangelisti molto tempo dopo la sua morte e la sua risurrezione. Sono ricordi rivissuti alla luce di quello che è accaduto successivamente; quel giorno i discepoli non conoscevano quello che noi conosciamo, neppure sappiamo cosa pensassero, probabilmente che Gesù sarebbe stato accolto dai sacerdoti e avrebbe ricevuto una investitura ufficiale come maestro della legge, profeta.

Secondo la tradizione il corteo dei pellegrini canta dei salmi, ed esprime la sua lode appunto agitando rami di palme, simbolo della gloria, della lode. Le parole «Benedetto colui che viene nel nome del Signore», come «Osanna nei luoghi altissimi» sono appunto parole di questi salmi, che cantano tutti, anche i discepoli. Sono parole che annunziano la venuta del Cristo, del salvatore atteso messaggero del regno di Dio ma nessuno sa che è presente nel corteo, che Gesù è Colui che viene nel nome del Dio. Neppure i discepoli sono pienamente consapevoli di questo fatto, e solo a posteriori, dopo la risurrezione, ricordando quella giornata si rendono conto che si erano cantate le lodi di Gesù.
L’episodio letto oggi ha un messaggio molto chiaro: Gesù è il Salvatore che realizza le profezie; ma allora non era così, cantando i salmi antichi la gente pensava di esprimere la sua fede tradizionale, non era consapevole del fatto che gli stava rendendo omaggio.

Chissà quante volte nella vita abbiamo anche noi camminato accanto a Dio, o meglio con Dio accanto a noi (perché letto nell’ottica cristiana Gesù è la presenza di Dio) e non ce ne siamo accorti e abbiamo parlato di lui senza esserne consapevoli. Il credente è quello che sa riconoscere la presenza di Dio nella vita ma Dio non è presente solo per i credenti.

(Tratto dal sito ufficiale della Chiesa Valdese)