Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 5 maggio, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11 con Cena del Signore

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 5 maggio, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9

01/03/2020

«Non siate in ansia per il domani» (Matteo 6:34)


Nell’arco di quest’ultima settimana è sensibilmente cresciuta, nel nostro Paese e non solo, un’ansietà diffusa, di cui non si fatica a comprendere le ragioni ma che appare eccessiva in ordine alle sue dimensioni e alla sua capillarità. Compito di tutte le istituzioni, in questi casi, è quello di attenersi a pronunciamenti improntati, al contempo, all'equilibrio e alla fondatezza scientifica, garantita da figure competenti e per ciò stesso autorevoli. Ciascuna e ciascuno di noi, difatti, sta vivendo l’esperienza grottesca di imbattersi pressoché quotidianamente in improvvisati «virologi da bar», che fanno sfoggio della loro raffazzonata e approssimativa sapienza dispensando consigli ed emettendo sentenze.   Che cosa fare, allora? Sminuire la portata di quanto sta accadendo? Minimizzare l’entità di una situazione di cui, in verità, fatichiamo a prevedere gli sviluppi e le conseguenze? Niente affatto. Più semplicemente, si tratta di assumere atteggiamenti e pronunciare parole che si attengano a un sano, quanto poco diffuso, senso di responsabilità. È in virtù di quest’ultimo che le chiese valdesi e metodiste delle aree interessate dalla diffusione dell’epidemia ed alcune di quelle presenti nei territori ad esse limitrofi hanno deciso di sospendere temporaneamente le attività comunitarie, in particolare i culti domenicali: non per diffondere un allarmismo ingiustificato, né per cedere il passo ad una paura paralizzante, ma per dare il loro piccolo contributo alla tutela della salute pubblica, che affonda le sue radici nella fiducia che nutriamo nelle istituzioni che ne hanno cura e la garantiscono. Se chi dispone delle competenze necessarie ci invita a un gesto di responsabilità, atto in primo luogo a tutelare l’incolumità dei soggetti più esposti e fragili, l’atteggiamento più sensato ci sembra quello di attenerci alle direttive emanate con ponderatezza e a ragion veduta.   In tal modo, ad un’ansia diffusa e incontrollata, si sostituisce una responsabilità fiduciosa, unico antidoto efficace alla psicosi ingiustificata. Alla smodata preoccupazione che pone al centro un individuo incurvato su di sé e per ciò stesso miope, si sostituiscono così la preoccupazione per l’altro e la coscienza di essere parte di una collettività, accomunata da un destino al quale nessuno può immaginare di poter andare incontro in una solitudine contrabbandata per autosufficienza.   Non c’è ragione, ci ricorda opportunamente Gesù, per essere in ansia per il domani: di fronte al domani siamo chiamate e chiamati, piuttosto, a diventare responsabili, poiché la responsabilità è segno di cura verso l’altro che mi insegna ad evadere dalla prigione di un io ripiegato su di sé. E vivere l’evangelo significa educarsi a questa corresponsabilità, annunciandola con la semplicità del gesto consapevole e coerente.  
(Alessandro Esposito – Pastore delle chiese metodiste di Intra, Luino e Omegna)

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