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05/08/2009

Commissione bioetica della Tavola valdese: "Sì alla ricerca sulle staminali embrionali"

Roma (NEV), 5 agosto 2009 - "Siamo favorevoli alla possibilità che la ricerca si avvalga di embrioni 'sovrannumerari', altrimenti destinati alla distruzione. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche riteniamo inoltre che sia doveroso non vietare in maniera pregiudiziale vie di ricerca potenzialmente fruttuose e che sia dunque necessario mantenere aperta la ricerca sulle cellule staminali embrionali accanto a quella sulle cellule staminali adulte". E' quanto si legge nelle conclusioni di un lungo ed articolato documento a firma della Commissione della Tavola valdese per i problemi etici posti dalla scienza (Commissione bioetica), e pubblicato come inserto dal settimanale evangelico "Riforma" del 31 luglio.
La Commissione bioetica - composta da una dozzina di teologi, giuristi, medici, scienziati e ricercatori - con il suo documento intitolato "Cellule staminali. Aspetti scientifici e questioni etiche", intende rilanciare il dibattito etico in Italia, diventato "sterile e ripetitivo", senza tuttavia semplificarne o minimizzarne i termini. "La ricerca sulle cellule staminali si colloca all’incrocio di enormi quesiti teologici, antropologici, etici ed economico-sociali", ha dichiarato Luca Savarino, coordinatore della Commissione bioetica, sottolineando la complessità dei fattori in gioco: "Libertà di ricerca, tutela della salute, equità nell’allocazione delle risorse sanitarie, salvaguardia dell’embrione: valori egualmente difendibili entrano, talora, in aperto conflitto".
Il documento sulle cellule staminali vuol essere uno strumento per districarsi, senza preconcetti, nel complicato gergo biotecnologico. L'intenzione di fondo è quella di fornire spunti di riflessione per una valutazione informata ed autonoma delle "nuove frontiere del sapere scientifico". A questo scopo offre una breve carrellata sulla recente storia dell'evoluzione delle biotecnologie; un interessante capitoletto sulla questione della "brevettazione del vivente"; e delucidazioni su varie posizioni esistenti in merito alle applicazioni biomediche, un problema sentito anche a livello europeo e tutt'altro che risolto, come si evince dal documento.
"La direzione di ricerca sulle cellule staminali embrionali solleva grandi speranze, in ragione delle possibilità terapeutiche che essa dischiude, per combattere patologie che affliggono l’umanità e che attualmente sono giudicate inguaribili o incurabili" - afferma Savarino, ricordando come la sollecitudine verso i malati appartiene sin dalle origini all'essenza del cristianesimo. "L'annuncio evangelico non si traduce immediatamente in una norma etica oggettiva e autoevidente - si legge nel documento -, ma ci chiama al rischio dell'interpretazione del messaggio cristiano".
La parte del documento dedicata più propriamente alle questioni eticamente sensibili spiega come caratteristico della tradizione protestante sia il richiamo alla responsabilità individuale, che fatalmente si traduce in un pluralismo di posizioni sia tra le diverse chiese, sia all'interno delle comunità, sia tra teologi. La domanda cruciale allora è quella riferita alla tutela dell'embrione e il suo utilizzo ai fini di ricerca. Anche qui, sul preciso momento in cui si può iniziare a parlare di "individualità", i pareri all'interno del protestantesimo divergono. La Commissione bioetica, dopo attenta riflessione, giunge alla seguente conclusione: "Qualsiasi soluzione si voglia dare a una questione così annosa e controversa, a noi sembra evidente che la blastocisti non possieda alcuna caratteristica che permetta di identificala con un essere umano". Meglio rinunciare a ogni "atteggiamento pregiudizialmente difensivo" e guardare al progresso scientifico "in una prospettiva laica, in grado di coglierne i limiti e le potenzialità emancipative".
L'auspicio della Commissione è ora quello di poter suscitare una discussione approfondita e serena sui temi elaborati nel documento al prossimo Sinodo delle chiese valdesi e metodiste che si terrà dal 23 al 28 agosto a Torre Pellice (TO). Intanto il documento - scaricabile dal sito www.chiesavaldese.org/pages/attivita/bioetica.php - è stato già mandato per lo studio e la valutazione alle singole chiese.

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