Roma (NEV), 6 luglio 2011 - Il documento che segue è stato approvato il 23 giugno a Mosca dal Consiglio dei leader religiosi (ECRL).
Noi, Consiglio dei leader religiosi europei, riuniti a Mosca nel giugno 2011, esprimiamo calorosi ringraziamenti e apprezzamento alla Chiesa Ortodossa Russa e a sua Santità il Patriarca Cirillo di Mosca e di tutte le Russie, per la loro accoglienza e ospitalità.
Questa dichiarazione, formulata in occasione della nostra prima riunione in Russia, è in continuità con le precedenti dichiarazioni dell’ECRL. Essa prosegue il nostro lavoro per incrementare il dialogo interreligioso e la cultura della pace e della tolleranza, nella speranza che essa possa approfondire ed estendere il contributo delle comunità religiose d’Europa al benessere spirituale e materiale dei popoli d’Europa e del mondo in questi tempi di cambiamenti e di sfide.
Come leader religiosi europei, siamo profondamente preoccupati delle molte e serie violazioni della dignità umana e dei diritti umani in Europa e nel mondo. Poiché siamo consci delle violenze del passato nella storia d’Europa, abbiamo tutti presente le atrocità dei genocidi, delle guerre e del terrorismo che hanno segnato gli ultimi decenni. Nell’affrontare questi problemi, abbiamo ricercato in questa dichiarazione la nostra valutazione dell’importante relazione tra le fonti della dignità umana, i diritti umani e i valori tradizionali. Le nostre decisioni tengono conto delle significative discussioni degli ultimi anni tra di noi e in altre sedi esterne, come il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Per valori tradizionali intendiamo questi valori che sono largamente diffusi nelle religioni e nelle culture e che sono stati fondamentali nel costituire le basi della società.
Questa dichiarazione tende a identificare la comune base etica che condividiamo, senza tuttavia negare le distinte prospettive delle nostre rispettive fedi circa Dio e il Divino. La natura delle persone e le relazioni tra di loro.
Noi riconosciamo che la nostra posizione di leader religiosi, basata sulla nostra comprensione del Divino e basata sulla coscienza e sulle nostre tradizioni, può dar luogo ad equivoci e anche a rifiuti da parte di coloro che hanno convinzioni diverse dalle nostre. Tuttavia, crediamo che il nostro contributo alla piena realizzazione dei diritti umani consista nel rilevare che una completa comprensione della persona umana e della sua dignità deve essere profondamente radicata nelle fonti ultime di ogni autorità. Crediamo che il nostro contributo alla dignità umana debba essere parte integrale della lotta contro l’ingiustizia e la violenza.
Come rappresentanza di comunità religiose in Europa, crediamo che la vera libertà umana sia espressa nell’impegno per la verità e la giustizia che vengono dall’alto e che assicurano la fondamentale dignità dell’essere umano.
A questo scopo e come ulteriore contributo, formuliamo la seguente dichiarazione:
1) la dignità della persona umana è la base di tutte le nostre tradizioni religiose. A ciascun individuo è conferita tale dignità, che deve essere rispettata, indipendentemente dalla posizione religiosa o morale o da ogni altra qualità, anche se segnata, ad esempio, da delitti o da convinzioni inumane o immorali. Per le religioni, la dignità umana deriva direttamente dalla relazione tra esseri umani in questo mondo. Dalla dignità umana conseguono la libertà e i diritti fondamentali, insieme ad obblighi morali. In varie tradizioni religiose, il rispetto della dignità umana è espresso in insegnamenti sulla responsabilità, la virtù e l’amore per il prossimo.
2) E’ nella natura delle tradizioni religiose riconoscere il Divino come la fonte ultima dell’autorità. Ciò rende aperto alla discussione ogni decisione o accordo presi da esseri umani. Questa posizione sostiene le libertà fondamentali espresse nei diritti umani e ci rende liberi di porre in dubbio ogni forma di tirannia e di assolutismo.
3) La libertà fondamentale che deriva dalla dignità umana è la libertà di preferire il bene al male e di lavorare per realizzare questa libertà per tutti. Ne deriva che siamo tutti impegnati, tra l’altro, alla difesa del diritto alla vita e alla libertà di espressione, alla libertà di religione, alla libertà dall’oppressione, alla libertà dalla tortura e da altri trattamenti inumani o degradanti, alla libertà dalla fame e alla libertà da ogni atto che minacci la nostra dignità di esseri umani.
4) In ogni tradizione religiosa la dignità umana dà luogo alla responsabilità del credente verso il Divino e verso gli altri esseri umani e forma la base per la libertà e la responsabilità. Benché fondamentalmente libero, ogni essere umano è inserito in relazioni di mutua dipendenza in cui le azioni di ciascun individuo hanno influenza sugli altri. Ciò ha luogo ad ogni livello sociale, dalle relazioni familiari ai doveri a livello nazionale e alla solidarietà globale. Nel nostro tempo la responsabilità per l’ambiente naturale e verso le future generazioni è divenuta una delle nostre preoccupazioni principali.
5) La Dichiarazione Universale dei diritti umani (1948) è espressione di valori condivisi che sono riconosciuti da ogni religione e cultura, e che noi come leader religiosi di diverse tradizioni sosteniamo con forza. Questa formulazione dei diritti umani fu il risultato di lunghi processi e del rifiuto opposto a terribili esempi di rottura del rispetto della dignità umana. La Dichiarazione Universale dei diritti umani, insieme ad altri strumenti legalmente vincolanti per il rispetto dei diritti umani che si sono succeduti nel frattempo, ha grandemente contribuito al progresso della dignità umana negli ultimi decenni. La Convenzione europea dei diritti umani, e la Corte da essa istituita, ha portato in particolare alla promozione dei diritti umani in Europa.
6) La nostra visione dei diritti umani è radicata nella nostra visione della dignità umana e incorpora molte dei nostri fondamentali valori religiosi. Consideriamo pertanto che i diritti umani non siano un nuovo sistema di valori ma piuttosto una espressione formalizzata di alcuni valori morali tradizionali che è vincolante per gli stati ed è formata e sostenuta da diversi sistemi di valori religiosi e tradizionali.
7) I valori tradizionali sono spesso più radicati e in pratica possono avere maggiore impatto sulla società della legge positiva. Essi possono accrescere la dignità della vita umana e devono essere distinti da quelle pratiche tradizionali che danneggiano la dignità umana e sono spesso in contrasto con i veri valori e principi religiosi. Tuttavia, un esame generale dell’importanza di taluni valori religiosi non dovrebbe implicare l’accettazione di tutti, perché essi variano tra le culture e al loro interno.
8) Nelle nostre precedenti dichiarazioni, Dichiarazione di Berlino sul dialogo interreligioso (2008), Dichiarazione di Lilla sulla cultura della pace (2009) e Dichiarazione di Istanbul sulla tolleranza (2010), abbiamo affermato il nostro impegno per la tolleranza e per il rispetto dei diritti umani e dei corrispondenti valori religiosi tradizionali, articoli di fede e simboli. Come leader religiosi, traiamo beneficio dai dialoghi attraverso i confini religiosi e culturali, non ultimi quelli che si svolgono nell’ambito di Religioni per la pace e dell’ECRL. La formulazione dei valori non è statica e noi apprezziamo molto il contributo incrociato, il mutuo interrogarsi e la mutua responsabilità, che il dialogo facilita.
9) Basati sulla convinzione che il progresso della dignità umana è la base di tutte le nostre tradizioni religiose, vediamo nella promozione della dignità umana e nella realizzazione dei diritti umani un potenziale strumento per una più attiva cooperazione tra comunità religiose e autorità politiche.
Basati su questi principi e convinzioni, noi come leader di diverse religioni europee, ci impegniamo:
- A lavorare, individualmente, insieme e con ogni persona di buona volontà ad assicurare che i diritti umani riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani, dalla Convenzione europea dei diritti umani e dagli accordi successivi e dalle corrispondenti responsabilità, siano realizzati e ciò assicuri ad ogni essere umano la libertà e la dignità che trova le sue radici nel Divino.
- A lavorare per superare le affermate e reali opposizioni tra diritti umani e valori tradizionali e religiosi e a pronunciarci contro sia il travisamento dei valori tradizionali, ad esempio per proteggere consolidate strutture di potere, sia il travisamento dei valori umani per promuovere iniziative che nulla hanno a che fare con la dignità umana.
- A lavorare con le autorità politiche e con le organizzazioni non governative per verificare più attentamente come valori tradizionali e diritti umani interagiscano, come si influenzino reciprocamente e come specifiche espressioni dei diritti umani possano confliggere con specifici valori morali tradizionali.
- Ad esaminare in modo critico le nostre stesse prassi per identificare e contrastare nelle nostre comunità religiose ciò che non contribuisce al progresso della dignità umana cui siamo impegnati. Pertanto, lavoreremo in particolare per il progresso del rispetto dei diritti umani.
- A rafforzare il nostro impegno nel dialogo interreligioso per condividere punti di vista, esperienze e risultati, con l’apertura critica e leale che caratterizza ogni vero dialogo. Porremo particolare attenzione nel rafforzare la partecipazione di donne e giovani nel nostro dialogo e nell’assicurare che esse/essi abbiano una adeguata posizione e voce nelle nostre comunità.
- A prendere pubblica posizione in tema di libertà e responsabilità che conseguono alla dignità umana. Continueremo a porre particolare attenzione ad includere nelle nostre comunità e ad assicurare una voce a gruppi che sono spesso marginalizzati, ad esempio i poveri, i migranti e coloro che sono affetti da AIDS.
Alla riunione dell’ECRL di Mosca, siamo stati ancora una volta ispirati dal nostro comune impegno per lo sviluppo umano e per la qualità della vita umana tramite la completa accettazione della dignità di ogni essere umano. Ci siamo impegnati ad estendere la nostra collaborazione reciproca e con ogni altra organizzazione impegnata per gli stessi scopi. Il segno visibile al mondo del nostro impegno per questo fine sarà la misura in cui esso sarà realizzato nelle nostre comunità e nella nostra società.
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