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27/03/2009

Qual è il significato dell'eredità di Giovanni Calvino per i cristiani oggi?


La seguente relazione è parte del Report of an International Consultation, held from April 15 to 19, 2007 in Geneva. L’intero dossier è consultabile sul sito: http://www.calvin09.org/

Qui di seguito sono state selezionate sette aree tematiche che, a nostro avviso, rivestono oggi un interesse particolare e possono garantire un novello accesso all'eredità di Calvino:
1. L'impegno di Calvino nel proclamare la gloria di Dio. Calvino crede che Dio, creatore supremo e misericordioso di tutti, desideri essere in intima relazione con noi esseri umani. Questo Dio cerca di allietarci abbracciando le condizioni della nostra umana esistenza precisamente al fine di conoscerci e lasciarsi conoscere da noi stessi.
Nella rudezza della mangiatoia, nella nudità e nella rigidità della crocee nei limiti delle parole bibliche, Dio ci incontra e ci riscatta tramite la forza dello Spirito Santo. La gloria di Dio, che sceglie di manifestare se stesso in questo modo, si riflette nella gloria dell'esistenza umana, quando noi cerchiamo di declinare il Vangelo in tutte le dimensioni dell'esistenza. “E poi?”. Gli esseri umani non sono diventati che vanità; sono ridotti a nulla; sono nulla. Tuttavia, come possono essere nulla quando Dio li glorifica? Come possono questi esserenulla se il cuore di Dio è saldo su di loro? Prendiamo coraggio. Sebbene non siamo nulla nello spazio ristretto dei nostri cuori, forse qualcosa di latente giace in questi nostri cuori. O Padre misericordioso, o Padre compassionevole, come poggi il tuo cuore su di noi! Poiché il tuo cuore si trova laddove è il tuo tesoro(Istituzione III.2.25).

2. La determinazione di Calvino nell'anteporre Gesù Cristo al nostro pensare e al nostro vivere. Nel celebrare Cristo che è si è fatto carne della nostra stessa carne, la gloria e la grazia di Dio vengono affermati in mezzo a noi. “Anche se ci separiamo di poco da Cristo, la salvezza svanisce...dove il nome di Cristo non risuona, ogni cosa diviene stantia” (Istituzione II.16.1). La chiesa dipende interamente dalla presenza del Gesù Cristo vivente tramite la forza dello Spirito diDio. Così avviene la comunione degli “amanti di Cristo” (amateurs du Christ, prefazione alla traduzione della Bibbia di Olivetano). Essa non può dipendere dalla tradizione o dalla forza delle strutture esistenti. La critica di Calvino alla chiesa dei suoi tempi è basata su questa ferma convinzione.
3. L'enfasi posta da Calvino sull’opera dallo Spirito Santo per quanto riguarda la creazione e la salvezza. L'azione di Dio è universale e onnicomprensiva. Per Calvino essa è espressione della legge divina su tutte le creature, umane e non.Nulla è al di là della saggezza e della cura amorevole, genitoriale di Dio. Lo Spirito è una forza che dona vita, che sostiene tutti gli esseri viventi. Quello stesso Spirito Santo ci unisce a Cristo ispirandoci nella nostra comprensione della Parola di Dio, illuminandoci e consacrandoci nella fede e raccogliendoci entro la comunione della chiesa. Calvino parla sempre della chiesa, con il suo ministerodella parola e del sacramento, come di una comunità di credenti entro la quale la fede è nata, è stata nutrita e rafforzata tramite l'azione dello Spirito Santo. Quali membri del suo corpo viviamo nella speranza di un rinnovamento delle nostre vite e del mondo intero.

4. L'impegno di Calvino con la Scrittura. Per Calvino la Bibbia è al cuore della vita della chiesa e deve essere letta e studiata da ciascuna creatura di Dio. Deve essere insegnata all'interno della chiesa spesso descritta come madre e scuola della nostra fede. “La nostra debolezza non ci permette di congedarci da questa scuola fino a che non siamo divenuti allievi delle nostre vite” (Istituzione, IV.1.4).L'attenzione vigile di Calvino al contenuto e all'unità dell'Antico e del Nuovo Testamento, la centralità di Gesù Cristo nella testimonianza biblica, il bisogno di lottare con il significato del testo tramite l'aiuto della conoscenza scientifica e storica del suo tempo, e il potere della Parola di Dio di interrogare in maniera sempre nuova ogni generazione rimangono esemplari. La sua esposizione delladottrina cristiana non è mai intrapresa separatamente dalla sua interpretazione della Scrittura, la quale a sua volta ha sempre luogo nell'ambito del lavoro quotidiano della preghiera, della cura pastorale e dell'impegno sociale.

5. La determinazione di Calvino a porre la volontà di Dio in relazione con tutti gli ambiti della vita. L'interesse di Calvino era che la gloria di Dio fosse celebrata e testimoniata a tutti i livelli di vita, che tutta la creazione rivolga un canto di lode a Dio in maniera concreta e vibrante, che la bellezza della volontà di Dio sia resa manifesta nei nostri percorsi di vita, siano essi grandi o piccoli. Calvino ritieneche la legge morale contenuta nella Scrittura ci condanni sia al peccato(ponendoci contro la volontà di Dio) sia ci serva da guida per glorificare Dio in ogni singolo aspetto della nostra vita quotidiana. La Legge, modello del disegno di Dio per il credente, offre uno spazio di feconda crescita umana, uno spazio che è sia accogliente ed inclusivo quanto vincolante e formativo. La Legge pone dei confini e dona ordine alla nostra esistenza di umane creature così che possiamo deliziarci dei buoni doni di Dio rispondendo con gioiosa gratitudine.

6. L'insistenza di Calvino sulla creazione come dono di Dio. La volontà di Dio di far risplendere la creazione è la misura costante della società umana e dell'impegno umano con il mondo creato in tutto il suo mistero e in tutta la sua profondità.Caratteristiche basilari di questa visione sono una fondamentale affermazione dell'eguaglianza umana e la celebrazione della differenza tra gli esseri umani.Essa include una consapevolezza della profonda interrelazione di tutti gli aspetti della creazione, la richiesta agli esseri umani di incarnare queste relazioni e un impegno permanente nell'affermazione della dignità umana. Al cuore di questa visione c'è un impegno compassionevole in favore dell'amore, della giustizia,della cura responsabile e dell'ospitalità verso “le vedove, gli orfani, e gli stranieri”: coloro che sono indifesi, senza patria, affamati, soli, costretti al silenzio, traditi, impotenti, malati, spezzati nel corpo e nello spirito, e tutti coloroche soffrono in questo nostro mondo globalizzato e diviso. “Egli giudicava la causa del povero e del bisognoso, e tutto gli andava bene. Questo non significa forse conoscermi? - dice il Signore”. Calvino chiede che si intraveda Cristo in ogni persona e che veniamo edificati e giudicati dalla sua presenza in loro, sempre proclamando con le nostre parole ed azioni l'integrità del creato quale “teatro dellagloria di Dio”.
7. Il riconoscimento da parte di Calvino che la chiesa è chiamata a discernere, in maniera crescente, la sua relazione con le potenze e i poteri forti del mondo. Il nostro attuale contesto globale include sia varie forme di stato e nazione che la realtà in continuo movimento del mercato globale. Questo prevede, da parte della chiesa, il riconoscimento del proprio impegno per quanto riguarda le lacerazioni in seno alla creazione e la sofferenza umana così come il suo desiderio di predicare in maniera profetica e di tradurre concretamente la buona volontà di Dio nei confronti del mondo. Calvino riconosce altresì che la gloria di Dio può essereproclamata e resa concreta fuori della chiesa e che la comunità cristiana è chiamata a sollecitare l'impegno di tutti gli altri enti di carattere globale sia con umiltà che con audacia di intenti. La chiesa si rende conto che la forma e il contenuto di questo impegno potranno variare a seconda del luogo e del tempo storico, in modi così multiformi come sono multiformi le realtà vissute fedelmente dell’intero creato di Dio.Ciononostante la Chiesa non può che rispondere in maniera obbediente e grata alla Parola di Dio nel presente e, in questo modo, offrire una testimonianza costruttiva a Cristo.

8. L'impegno di Calvino a favore dell'unità della chiesa. Il cospicuo e appassionato impegno di Calvino a favore dell'unità del corpo di Cristo si è giocato all'interno di una realtà ecclesiastica già frammentata. Nel mezzo della divisione egli ha riconosciuto l'unico Signore dell'unica chiesa, sottolineando più volte che il corpodi Cristo è uno, che non vi è giustificazione alcuna per una chiesa divisa e che gli scismi interni alla chiesa sono uno scandalo. Anche la nostra situazione attuale vede le chiese divise e minacce di spaccatura in seno a queste. In particolare vi sono chiese riformate che continuano ad essere caratterizzate da una divisioneinterna così come dall'impegno ecumenico. Il pensiero di Calvino circa la natura della comunità cristiana, la sua volontà di compiere mediazioni per quanto riguarda questioni controverse quali la Cena del Signore e gli instancabili sforzi di costruire ponti ad ogni livello della vita della chiesa, rappresentano una sfida per l'oggi.
Calvino stimola le chiese a comprendere le cause della loro continua separazione e, in accordo con la Scrittura, a battersi per l'unità impegnandosi tramite sforzi ecumenici concreti – tutto ciò per amore della credibilità del vangelo nel mondo e per l'autenticità della vita e della missione della chiesa.

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