Numerosi in tutto il mondo gli eventi dedicati a questo testo classico del cristianesimo
Roma (NEV), 30 gennaio 2013 - Il 2013 segna il 450° anniversario di un testo che può a buon diritto essere annoverato non solo tra i classici del protestantesimo ma dell'intera cristianità. Era infatti il gennaio del 1563 quando venne dato alle stampe il Catechismo di Heidelberg, un piccolo libro che in 129 domande e risposte ha dato forma alla fede di moltissime generazioni di evangelici riformati (i protestanti che hanno seguito la riforma di Calvino e Zwingli) in tutto il mondo. Il suo nome deriva dalla città tedesca, sede di un’importante Università nell’ambito della quale il Catechismo venne composto.
Dall’Europa all’America agli altri continenti, l’anniversario verrà celebrato con mostre, convegni, concerti e concorsi musicali, pubblicazioni e viaggi nei luoghi storici. In particolare la città di Heidelberg sta preparando una mostra dal titolo “Il potere della fede” che si terrà dal 12 maggio al 15 settembre prossimi in contemporanea nel castello e nel museo cittadino, oltreché nella città olandese di Apeldoorn. Per quel che riguarda la Germania, su iniziativa del Reformierter Bund e della piattaforma olandese Refo500, è stato creato un apposito sito che riporta notizie e date dei moltissimi eventi in programma (www.heidelberger-katechismus.net).
Commissionato dal principe elettore Federico III con l’intento di istruire le giovani generazioni e di offrire un sicuro riferimento per la predicazione, il Catechismo si diffuse rapidamente oltre i confini tedeschi, prima in Olanda, poi nel resto d’Europa e oltre, divenendo per calvinisti e presbiteriani ciò che il Piccolo catechismo di Lutero fu per i luterani. In Italia ne è stata recentemente pubblicata una nuova traduzione, commentata dal teologo valdese Paolo Ricca (“La fede cristiana evangelica. Un commento al catechismo di Heidelberg”, ed. Claudiana, pagg. 384, euro 19). “Il secolo XVI – scrive nell’introduzione Ricca – potrebbe essere chiamato il ‘secolo dei catechismi’. Un impulso … dato dalla Riforma protestante, che è stata una grande opera di alfabetizzazione cristiana di base attraverso una predicazione tornata a essere biblica”. Come tutti gli altri catechismi, anche quello di Heidelberg non era solo un compendio di teologia, ma si proponeva di educare alla pietà e di tradurre la dottrina in pratica di vita vissuta. Per questo veniva – e viene tutt’ora, in moltissime chiese riformate – letto e commentato durante il culto domenicale.
A scriverne il testo fu un gruppo di teologi fra i quali emergeva Zaccaria Ursinus. Quest’ultimo era stato allievo del riformatore luterano Filippo Melantone, per poi abbracciare il protestantesimo riformato di Calvino, Bullinger e, soprattutto, Pier Martire Vermigli. Queste diverse influenze – fatta salva la chiara impronta riformata del documento su questioni quali la forma della reale presenza di Cristo nella Cena del Signore - sono riscontrabili nel Catechismo, tanto da poterlo definire un testo “ecumenico”, seppur ristretto all’ambito evangelico.
Il classico catechismo riformato del 1563
Domande e risposte per l'insegnamento della dottrina riformata
Una sintesi felice di fede, dottrina e pietà
"Una riproduzione geniale della sostanza dell'intera Riforma"
Commissionato nella seconda metà del Cinquecento da Federico III del Palatinato, il Catechismo di Heidelberg è un classico della fede riformata, di cui offre uno dei compendi meglio riusciti.
Illustrando con rara chiarezza che cos’è il cristianesimo, il suo rigoroso discorso teologico è tuttavia animato - cosa assai rara in un catechismo - da un afflato di viva pietà.
Ritraducendolo in toto e commentandone con ampiezza ciascuno dei 129 articoli, il teologo Paolo Ricca ne fa concretamente il proprio "testamento spirituale".
Il libro è acquistabile direttamente sul sito wwww.claudiana.it
http://www.claudiana.it/php/mostrascheda.php?nscheda=9788870166682
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