Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 5 maggio, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11 con Cena del Signore

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 5 maggio, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9

19/04/2020

PRIMA DOMENICA DOPO PASQUA - QUASIMODOGENITI


                                  Testo di apertura
“Come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato che il Signore è buono. Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, venite edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo”.                                       (1 Pietro 2, 2-5)

“Dio nostro Padre, noi ti benediciamo, perché per mezzo della morte e della risurrezione del tuo Figlio Gesù Cristo ci hai chiamati dalle tenebre alla tua luce meravigliosa. Con la tua potenza tu ci custodisci mediante la fede. Concedici anche di lodarti e di ringraziarti, rimanendo fermi in questa fede, mediante lo stesso tuo Figlio, Gesù Cristo, Signore nostro. Donaci il tuo Spirito, perché scriva nel nostro cuore la parola che leggeremo, così che possiamo accoglierla, rallegrarcene e gioire, consacrando la nostra vita al tuo servizio. Te lo chiediamo nel nome di Gesù Cristo”. Amen.


Care sorelle e cari fratelli, oggi analizzeremo insieme gli avvenimenti successivi alla resurrezione tramite il Vangelo di Giovanni al capitolo 21, versetti da 1 a 14:

1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera. 2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci. 9 Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: «Venite a fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. 13 Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce. 14 Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser risuscitato dai morti.

Se ricordate, Gesù aveva detto di aspettarlo in Galilea, dove sarebbe riapparso loro, eppure, come abbiamo letto, ad un certo punto, Pietro dice: “vado a pescare” dopodiché altri sei discepoli si aggregano a lui, molto probabilmente i discepoli erano ritornati a fare il loro mestiere per mantenersi economicamente dopo la morte di Gesù.
Questi sette uomini come viene narrato, pescarono tutta la notte. Il metodo utilizzato era quello di stendere la grande rete, lasciarla affondare, e poi tirarla dentro la barca. Dovevano ripetere la procedura volta dopo volta, una notte di lavoro molto faticosa, diventata ancora più stancante per il fatto che, non presero nulla. Dopo una notte così, possiamo immaginare come si sentissero i discepoli: “stanchi morti, affamati, e molto scoraggiati”.
Ebbene, fatte queste premesse si può dire che molto spesso quando leggiamo o ascoltiamo un brano come quello posto alla nostra attenzione oggi, può capitare che subito a prima vista non consideriamo tutti i particolari della vicenda e spesso poniamo la nostra attenzione sui fatti negativi di un racconto per il semplice motivo che sono i fattori negativi quelli che ci colpiscono subito, come in questo caso che, umanamente parlando, ci fa schierare dalla parte di questi pescatori a motivo del fatto che ci sembra ingiusto che abbiano pescato tutta la notte senza prendere nulla prima che Gesù intervenisse con un segno, quindi, se ci schieriamo dalla parte dei discepoli è forse per il fatto che, noi, valutiamo i fatti e le circostanze che accadono nella vita di qualcuno o nella nostra in base ad una agevolazione momentanea e materiale, per esempio, se fosse stato per noi, Gesù avrebbe dovuto presentarsi ai discepoli già all’inizio della notte di lavoro e far sì che prima dell’alba avessero già preso dei pesci senza farli lavorare inutilmente per parecchie ore, ma se analizziamo il brano senza farci cogliere dal sentimentalismo, capiremmo che Gesù aspettò la mattina a causa di quello che voleva compiere nelle menti dei discepoli, ed il fatto che non abbiano preso pesci quella notte non era per caso… era importante che i discepoli non prendessero nulla, perché questo avrebbe reso più evidente il segno di Gesù…e quindi potessero conoscere meglio la personalità sovrana di Gesù e cosa voleva insegnare loro.
Possiamo dire che tutto inizia quando Gesù domanda: “Figlioli, non avete del pesce?”, questa domanda non serviva a Gesù per capire la situazione dei discepoli, bensì era importante che i discepoli si rendessero conto della loro situazione, comprendessero meglio il loro bisogno e capissero che Gesù può agire in ogni cosa (durante il suo ministero, Gesù, fece delle domande per aiutare le persone a rendersi conto del loro bisogno e della loro incapacità), quindi…Gesù era pronto anche in questo caso…a dare un segno per aiutarli a capire che solo lui ha il controllo su tutte le cose e perciò era necessaria questa lunga notte infruttuosa…tutto questo doveva servire per fortificare la loro fede in Lui e mettere in evidenza la loro incapacità di prendere pesci tramite le proprie forze, come avvenne circa tre anni prima e descritto nel Vangelo di Luca al capitolo 5, versetto 5 e 6 dove troviamo scritto quanto segue: “Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti”. E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le loro reti si rompevano.
Come abbiamo letto nel Vangelo di Giovanni, al versetto sei si può notare che i discepoli ubbidiscono senza dire niente e gettano la rete dalla parte destra.
Sarebbe importante tenere in mente la situazione. I discepoli erano circa a 100 metri dalla riva. Quest’uomo ordinò loro di gettare dalla parte destra della barca la rete. Questo dopo una notte intera in cui avevano gettato la rete tante di quelle volte senza mai prendere nulla e oltretutto quest’uomo promette dei buoni risultati (“Ed egli disse loro: «Gettate la rete dal lato destro…..e ne troverete»”). Sarebbe stato tanto facile per loro rispondere a quell’uomo che non era possibile per lui da lontano dire a loro, esperti pescatori, dove gettare la rete. Però, ormai i discepoli erano cambiati, erano diventati veramente umili e capivano il loro bisogno, questo il motivo per cui erano pronti ad ascoltare quella voce autorevole, anche se non capivano come avrebbe potuto sapere dove c’erano dei pesci, quindi, o Gesù sapeva che c’era un enorme banco di pesci proprio alla destra della barca, oppure, ed è più probabile così, Gesù con i suoi poteri guidava tutti quegli enormi pesci proprio in quel punto e in quel momento. Comunque sia, la quantità di pesci che presero era insperata, tanto che…sette uomini forti, abituati ai lavori manuali, non erano in grado di tirare su la rete, tanto era piena, ed era evidente a tutti loro che questo era un grande segno.
Il fatto stesso che la rete non si era strappata era un altro segno. Quando Gesù all’inizio del ministero, aveva provveduto una grande quantità di pesci per i discepoli, come letto in Luca, la rete si era rotta dal peso. Questa volta, però, nel piano di Dio la rete non si doveva rompere ed è per questo che nel Vangelo di Giovanni, troviamo questo particolare.
A questo punto, Gesù comanda loro di venire a fare colazione per il motivo che dopo una lunga notte di così duro lavoro, di sicuro i discepoli erano stanchi e affamati, e quindi saranno rimasti contenti quando scendendo a terra videro che Gesù aveva già preparato un fuoco, stava cucinando del pesce e aveva anche del pane pronto. Gesù aveva preparato tutto, provvedendo al loro bisogno, i discepoli in questo caso scoprirono un altro segno di Gesù  (cfr. v. 9), Gesù provvedendo il cibo come anche il fuoco per asciugarsi e riscaldarsi, fece capire in modo evidente, senza lasciare dubbi, che era stato lui a provvedere ai loro fabbisogni, dando loro del pane e del pesce, Gesù dava una chiara lezione ai discepoli e anche a noi oggi: è Lui che provvede ai bisogni di ciascuna persona. Molto spesso, provvede con mezzi naturali, e anche se la sua mano non è visibile, è sempre Lui che sta provvedendo, quindi, dobbiamo ricordare che Gesù è la fonte di tutto quello che abbiamo, il brano si conclude con quanto scritto al v.14 “Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti”.
Questo suo manifestarsi doveva servire loro per togliere ogni possibile dubbio circa la realtà della sua resurrezione, fortificando così la fede in loro in vista delle dure prove che avrebbero dovuto sostenere in tutto il mondo come testimoni della sua morte e della sua resurrezione. In altre parole, dovevano navigare nel Mare del Mondo per essere pescatori di donne e uomini. Umanamente parlando, era un’impresa impossibile per un piccolo gruppo di uomini come loro. Come potevano sperare di avere successo dovendo affrontare i Giudei e l’Impero Romano? Come potevano essere pescatori di uomini?
Ebbene, i segni che Gesù compì, dovevano costituire per i discepoli un chiaro ricordo circa il fatto che sarebbe stato Gesù a dare successo alla loro missione di pescatori di uomini e sarebbe stato sempre lui a far sì che la rete non si rompesse quando avrebbero pescato una grande quantità di donne e uomini, se ricordate, poche settimane dopo il giorno della Pentecoste, quando Gesù mandò lo Spirito Santo sui discepoli, Pietro e gli altri predicarono a Gerusalemme e 3000 persone furono redente, questo segno vale anche per noi oggi, anche se oggigiorno sono in tanti a dire che annunciare l’Evangelo della grazia di Dio in Gesù Cristo sia un compito ingrato vista la scarsa rispondenza e la durezza dei cuori dei più, questo non è vero, anzi…è un grande privilegio e non è un compito disperato, perché non siamo noi a dover persuadere nessuno dell'importanza dell'Evangelo, il nostro compito è essere strumenti di Dio per accostare a Cristo il più persone possibili, cioè, "seminare" la Parola di Dio, poi sarà Dio a darci la forza e ad appianare la via per noi, come sarà soltanto compito del Signore aprirci le porte giuste per far crescere il Suo messaggio.    
Quindi… consideriamo come le verità di questo brano possono aiutare noi oggigiorno, per esempio…abbiamo visto che era necessario per i discepoli trascorrere tutta la notte senza prendere nulla, quando invece, Gesù, avrebbe potuto far prendere loro una quantità notevole di pesci, tutto questo per far capire ai discepoli che serviva a loro una situazione difficile per poter riconoscere meglio l’opera e la potenza di Dio; anche noi talvolta dobbiamo ammettere di non essere riusciti a combinare niente, con tutta la nostra ostentata sicurezza la nostra rete è vuota. E' duro ammetterlo. Molto duro, è questo il risultato di tutta la nostra saggezza? Ci siamo tanto affannati, che spesso non ne vogliamo parlare perchè il risultato è zero!  Anzi, a volte non abbiamo neanche il coraggio di confessare che avevamo pensato che le misure prese avessero funzionato, e invece: niente!
Eppure, veri e propri risultati insperati iniziano sempre con UN'ONESTA CONFESSIONE, con l'ammettere di esserci incamminati su una strada tortuosa, ed ammettere di aver fallito e di essere delusi è l'inizio della soluzione.
Fin troppi cristiani girano a vuoto inutilmente come questi discepoli che avevano fatto del loro meglio tutta la notte, e senza dubbio anche noi pensiamo di fare del nostro meglio, ma Gesù ha di meglio che il nostro meglio!
"Il pesce era sempre stato sotto la barca", qui entra in gioco il diavolo che ci dice di fare l’opposto di quello che è scritto nella Parola del Signore per il motivo che le benedizioni sono proprio sotto di noi e non vuole che le cogliamo, quindi agitati e preoccupati vogliamo darci da fare e non combiniamo niente lo stesso! Nella Sua grazia, però Iddio ci dà una preziosa indicazione: “Non muovetevi, non preoccupatevi: fate solo come io vi dico!”. Iddio vuole benedirci proprio là dove ci sentiamo maggiormente delusi. Non fuggiamo, allora, dai problemi, non cerchiamo di risolverli con le nostre misure d'emergenza. Seguiamo ciò che Dio ci dice, non ciò che ci suggerisce la nostra “sapienza”!
Iddio ci chiama fuori dalla nostra delusione e ci dà le Sue benedizioni. Egli ha il controllo dei tempi difficili come dei tempi facili, sia del bene che del male. “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti! Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete” (Isaia 55:1­3).
Nella prospettiva di Dio, si ottengono risultati solo quando si ubbidisce a Lui, anche se ci sembra illogico...in effetti Gesù disse: “Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi” (Luca 6:38).
La lezione che possiamo trarre da questo brano quindi può essere la seguente, gli avvenimenti di questo brano ci ricordano che i discepoli hanno avuto il privilegio di vedere Gesù con i loro occhi, noi…abbiamo il privilegio di avere in mano la Parola del Signore e lo Spirito Santo che ci apre gli occhi e ci prepara sempre per le prove che dobbiamo affrontare nella nostra vita e che Gesù è sempre al nostro fianco ed è colui che provvede a tutti i nostri fabbisogni e che qualunque successo che abbiamo nel portare avanti la Sua opera di far conoscere al mondo la sua morte e la sua resurrezione è dovuto all’opera di Gesù in noi. Noi possiamo seminare e annaffiare, ma la crescita viene sempre da Dio e a volte Dio permette che possono capitarci delle situazioni rigide, ma non lo fa per cattiveria nei nostri confronti, lo fa per farci capire che è lui che provvede per noi, quindi, anziché scoraggiarci, dobbiamo chiedere a Dio di aiutarci a trarre il massimo beneficio dalle prove senza togliercele, ma soprattutto dovremmo chiedergli di darci la pace e la fede necessaria per superare i problemi di cui siamo o potremmo essere afflitti, a motivo del fatto che Dio controlla tutti gli avvenimenti della nostra vita, Dio ha sempre uno scopo per quello che compie in noi e per noi, uno di questi è quello di darci dei benefici spirituali ed eterni.
Lodiamo sempre il nostro Signore perché Egli è il Sovrano su tutto. Questa è una verità che ogni credente deve imparare.
AMEN

"Signore, Manifesta la tua potenza vivificante su questo mondo segnato dalla morte: fa’ che tutti i popoli ti conoscano, e che venga presto la tua giustizia insieme con la tua pace. Accorda la tua saggezza a coloro che ci governano: fa’ che sappiano in tutte le situazioni discernere le vere necessità e realizzare quello che concorre al bene di tutti. La vittoria del tuo Figlio sia la forza dei deboli, il conforto degli infelici, il sostegno di chi cade, la consolazione di chi soffre, il soccorso di tutti coloro che sono perseguitati per aver cercato la giustizia. Guida sempre noi e tutti quelli che credono in te, perché nella comunione del Cristo vivente sappiamo dare il nostro aiuto a chi si trova in difficoltà e accogliere fraternamente gli uomini e le donne di ogni lingua e di ogni condizione.
Il Signore dice: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. La grazia del Signore Gesù sia con tutti". Amen.




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