Roma (NEV), 23 marzo 2011 - La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) aderisce alla manifestazione nazionale del 26 marzo a Roma in difesa dell'acqua. La FCEI, che l'anno scorso era membro del Comitato promotore della campagna referendaria contro la privatizzazione dell'acqua, fa ora suo l'appello del Comitato Referendario "2 Sì" per l'acqua bene comune, ma anche contro il nucleare. "Ritengo che sia nostro compito di cristiani tenere alta e permanente l'attenzione sulla salvaguardia del Creato - ha dichiarato Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI -. Per noi, infatti, non esistono 'risorse', 'materie prime' 'fonti energetiche', 'rifiuti', tutto questo è creazione di Dio e ai suoi occhi ha dignità equivalente. Il ciclo dell'acqua – ha proseguito – è minacciato dal cambiamento climatico e localmente da interventi umani irresponsabili. Per questo sosteniamo che la gestione dell'acqua deve essere pubblica a partire dalla forma societaria a finire con la definizione di condizioni che agevolino il controllo dei cittadini sulle scelte”.
Oggi a Roma, la vicepresidente della FCEI, pastora Letizia Tomassone, si è incontrata con alcuni rappresentanti della Rete interdiocesana "Nuovi stili di vita" e del Comitato promotore dei referendum sull'acqua. L'intenzione è di avere ad inizio maggio a Roma un incontro ecumenico che mostri l'impegno delle chiese cristiane a favore dell'acqua come bene pubblico. “L'integrità del creato e la giusta condivisione dei doni della creazione, come l'acqua, sono temi che il movimento ecumenico ha da decenni fatto propri – ha dichiarato Tomassone –. È dunque importante che i cristiani di ogni chiesa offrano alla società la loro testimonianza comune”.
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