La sera del 16 febbraio,nelle borgate delle Valli Valdesi si accenderanno i fuochi, i falò di gioia in ricordo della firma delle “Lettere Patenti” con le quali il Re Carlo Alberto concesse (il 17 febbraio 1848), per la prima volta nella storia del Piemonte, i diritti civili alla minoranza protestante valdese e, qualche giorno dopo, anche alla minoranza ebraica.
Con questo atto il Regno del Piemonte poneva fine ad una secolare discriminazione e avviava un processo di modernizzazione che lo poneva al livello degli altri stati europei e alla testa del movimento del Risorgimento italiano.
Celebrare oggi quell'evento non vuol dire solo ricordare un momento del passato, ma soprattutto essere consapevoli che la libertà di coscienza è una delle libertà fondamentali di uno stato democratico come del resto viene anche affermato nella Carta costituzionale della Repubblica Italiana.
La festa, da sempre, non ha un carattere religioso ma civile. Intorno al falò si raduna tutta la popolazione al di là delle differenziazioni politiche, culturali, religiose, per una grande festa popolare.
Impossibile dire quanti saranno i falò che si accenderanno la sera del 16 febbraio sui fianchi delle colline del Pinerolese e sulle pendici dei monti della Val Pellice, della Val Chisone e della Val Germanasca.
«Non si trattava ancora di libertà religiosa ma era un primo passo per far uscire la minoranza evangelica dalla ghettizzazione di fatto nelle cosiddette Valli valdesi: finalmente i valdesi poterono,frequentare l'università e acquistare terreni anche fuori dalle Valli Germanasca, Chisone, Pellice».
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